03.04.2013 Views

LAPSUS DI LUPUS IN FABULA - I sognatori

LAPSUS DI LUPUS IN FABULA - I sognatori

LAPSUS DI LUPUS IN FABULA - I sognatori

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

da, grigia, dove si mescono piantagioni, radure, orti, boscaglie,<br />

arbusti, acquitrini, mangrovie, cadaveri di foreste bruciate dai<br />

contadini o rase al suolo dai tagliaboschi. Gli unici esseri esotici<br />

di cui vi era abbondanza erano i ragni e i serpenti e, soprattutto,<br />

le zanzare. Ogni tanto, incontrava capanne popolate da gente locale,<br />

ma gli era difficile riconoscere tra loro gli antichi guerrieri:<br />

tutti avevano addosso segni di civiltà, come un cappellino da basket,<br />

una maglietta con lo slogan Scola Cola o un orologio, che<br />

contaminavano la realtà selvaggia, incontaminata, che Yanez<br />

bramava. Quella realtà che aveva letto nei romanzi di Salgari o<br />

di Kipling. Quei romanzi scritti due secoli addietro, prima che si<br />

diffondesse nel mondo la corrente elettrica: là dove vi era l’elettricità<br />

la gente non si radunava più davanti a un focolare per raccontare,<br />

ma attorno al televisore, muti, a contemplare sogni che<br />

lì, nella foresta, erano impossibili. Nella giungla il cammino non<br />

procedeva per avventure o grandi imprese a ritmo di rock, come<br />

scontri con il leone o i pitoni o guerrieri armati di kriss o di cerbottana.<br />

No. Lì, nelle profondità della foresta, la vita procedeva<br />

lenta, silente, immobile, nutrendosi di piccoli gesti come il taglio<br />

della legna, l’accensione di un fuoco e lunghe soste: ore ed ore<br />

ad attendere su un sampan che un tilapia abboccasse alla lenza o<br />

seduto sul suo macabro bagaglio, giorni ed intere notti ad aspettare<br />

che una preda si lasciasse trafiggere da una lancia o catturare<br />

da una trappola. Era scappato dall’Europa per evadere dalle attese<br />

nell’ingorgo stradale o in una fila al supermercato ed ora si ritrovava<br />

costretto ad attese ancora più lunghe.<br />

Dapprima quella soste forzate gli sembrarono tremende, profonde<br />

quanto l’oceano che aveva varcato. Yanez captava quasi<br />

ogni giorno gli strofinii, i fruscii, i brusii, persino gli sguardi di<br />

qualcuno che lo spiava. Poi imparò a combattere la noia o la paranoia<br />

senza restare con le mani in mano: intagliava ciotole, intrecciava<br />

cesti, aguzzava frecce, raccoglieva paku, ananas, miding<br />

e banane, ammazzava il tempo e qualche scorpione. Certo<br />

non era facile farlo con una borsa in mano, ma non poteva separarsene.<br />

Ad un certo punto, persino l’attesa con la lenza sulle

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!