LAPSUS DI LUPUS IN FABULA - I sognatori
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smarrita. Brandendo minaccioso lo scettro troneggiò: Ma come?<br />
Come faceva a proferire parola un uomo senza testa? Scriveva i<br />
suoi ordini su una pergamena che veniva letta ad alta voce dal<br />
ciambellano! Il monarca, gesticolando più rabbiosamente, sentenziò:<br />
Il menestrello<br />
giunse le mani in segno di preghiera: Il re<br />
scosse lo scettro in segno di diniego. Il buffone si gettò in ginocchio<br />
e cominciò a piangere implorando clemenza: Tanto insistette che il re disse: Arlecchino si lasciò scappare<br />
un osanna e un ma il sovrano gelò il suo sollievo<br />
con un’altra tremenda condanna.<br />
Il monarca puntò lo scettro verso Arlecchino ed emise una crudele<br />
sentenza: Il buffone<br />
di corte supplicò il monarca di affidargli impresa più facile:<br />
la conquista del vello d’oro, del dente dell’orco, o la denuncia<br />
di un concorso pubblico senza raccomandati, ma non una così<br />
ardua. Il re, appellandosi alla corona di cui comunque manteneva<br />
il possesso, insistette e gli intimò di eseguire il suo ordine,<br />
pena la decapitazione. Ad Arlecchino non restò che rassegnarsi<br />
all’obbedienza, giacché un sovrano senza testa resta sempre un<br />
monarca, mentre un giullare, un suddito, o un uomo senza cranio<br />
non è più nessuno. E, facendo un inchino, se ne partì da palazzo<br />
a capo chino.<br />
Il giullare raggirò la valle del Bieco e si avventurò nella vallata<br />
del mostro, tra verdeggianti valli che si stringevano in<br />
da urlo,<br />
si avvinghiavano nelle di vortici e si avviluppavano