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LAPSUS DI LUPUS IN FABULA - I sognatori

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sussurrargli: Le palpebre del morto erano ancora alzate e pareva<br />

che le pupille si intestardissero a fissare il mondo. L’ispettore si<br />

chiese cosa gli frullasse in testa, ma forse sarebbe stato più corretto<br />

domandarsi cosa gli frollasse nel cranio, visti i numerosi<br />

vermi che dilaniavano il suo encefalo in putrefazione. Il vicecommissario<br />

non scaricò la tensione nervosa accendendo come<br />

di consueto una paglia. Abbassò quelle palpebre sbarrate, raccolse<br />

il viso dell’ucciso e, rassegnandosi a restare senza il volto dell’assassino,<br />

si preparò a rimpatriare. Se non altro, non avrebbero<br />

potuto accusarlo di essere tornato a mani vuote! All’aeroporto<br />

chiese il prezzo del biglietto e un’affascinante hostess di terra gli<br />

rispose: Bossettoni volle fare una battuta,<br />

forse per impressionare la bella impiegata: Non l’avesse mai fatto, la hostess chiamò<br />

i superiori e pretesero che pagasse un secondo biglietto anche<br />

per il Cresonte!<br />

Sull’aereo, Bossettoni finì in un reparto non fumatori e non<br />

poté consumare nemmeno una cicca. Litigò con la hostess, perché<br />

si incaponì a lasciare la borsa con la testa del Cresonte sul<br />

sedile accanto: <br />

La hostess osservò che tutte le borse dovevano essere riposte<br />

nell’apposito portabagagli. Per non<br />

impressionare deboli di cuore e bambini, gli fu imposto di chiudere<br />

la testa mozzata nella sporta e quindi nel vano bagagli. Il<br />

commissario dovette arrendersi, ma pretese che gli servissero anche<br />

le bibite cui avrebbe avuto diritto il passeggero che giaceva<br />

nel bagagliaio.<br />

All’aeroporto vi era già ad attenderlo una folla di giornalisti, tra<br />

i quali svettavano Tina Corrodi, Filippa De Marini e Cuco Zucca.<br />

Il commissario cercò di aprirsi un varco in quel roveto di microfoni:<br />

Tina Corrodi approfittò della calca per strusciarsi<br />

addosso all’ispettore:

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