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LAPSUS DI LUPUS IN FABULA - I sognatori

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trattava di Bossettoni. Il poliziotto russava come un orso, in un<br />

sonno così letargico che non si accorse che un dayaco era penetrato<br />

nella sua baracca. Il cacciatore di teste con un occhio solo<br />

alzò la sua lama e vibrò un secco colpo sulle cervicali dell’in-vestigatore.<br />

Il detective si svegliò di soprassalto, si portò una mano<br />

alla nuca e si avvide che si trattava soltanto di un incubo.<br />

Tormentato dall’insonnia, l’ispettore si rassegnò a fumare l’ultima<br />

stecca. Il segugio della polizia comprese che era impossibile<br />

snidare Yanez de Gomera dalla giungla, nemmeno facendo apposta<br />

a far cadere un mozzicone acceso nella selva… per appiccarvi<br />

il fuoco. E allora, tra una boccata di fumo e l’altra, decise<br />

di escogitare un trabocchetto, ricorrendo ad un’esca. Fece circolare<br />

la voce che la donna di Yanez era stata minacciata di morte<br />

da parte di fratelli massoni dell’ucciso.<br />

Yanez raccolse quella voce come una sfida. Bossettoni si sentiva<br />

addosso l’occhio del cacciatore di teste. L’ispettore sapeva,<br />

sentiva che stava provocando la morte, proprio come quando, accendendo<br />

una sigaretta, sfidava il cancro ai polmoni. Non chiuse<br />

occhio per parecchie notti e prese l’abitudine di fumare anche nel<br />

buio. Le sigarette non bastavano più: lo sbirro, ormai, doveva ricorrere<br />

ai sigari.<br />

Una sera il vicecommissario tentò di tenersi sveglio aggrappandosi<br />

alla nicotina, finché fu sopraffatto da una spossatezza che<br />

faceva pesare le sue palpebre come saracinesche. L’investigatore<br />

si addormentò dopo aver ispezionato l’allerta delle sentinelle.<br />

I suoi scrupoli furono vani, perché Yanez si calò da un “durion”,<br />

accoltellò un paio di guardie, s’incuneò fin nella sua tenda, si avvicinò<br />

al suo collo e recise la sua colonna vertebrale. Un urlo di<br />

dolore si elevò dalle tenebre che avvolgevano la giungla: l’ululato<br />

del vice commissario ridestato dall’ennesimo incubo. Gridarono<br />

anche le guardie, strappando tutti dal sonno: qualcuno era penetrato<br />

nell’accampamento. Si udirono degli spari contro l’intruso<br />

che si tuffava nell’oscurità.<br />

L’investigatore riaccese una lanterna a petrolio e vide in faccia<br />

la Fine, con un sogghigno che stringeva cuore, polmoni, budella:

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