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Emilio Pistilli, La Rocca Janula di Cassino attraverso - Studi Cassinati

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102<br />

<strong>La</strong> rOCCa JanU<strong>La</strong><br />

<strong>di</strong><br />

CaSSinO<br />

sugli spal<strong>di</strong> della rocca, e, smisurato <strong>di</strong> membra come<br />

egli era, scagliò tale una furiosa tempesta <strong>di</strong> sassi,<br />

che rincorando i <strong>di</strong>fensori, respinse la gente del riccio<br />

sgominandola, e facendolo fuggire.<br />

alfonso saputo quanto avveniva nella rocca <strong>Janula</strong><br />

mosse contro San Germano e spedì un certo Mendoza<br />

sui monti vicini alle spalle del riccio il quale era<br />

riuscito a ricomporre le sue soldatesche. attaccato <strong>di</strong><br />

fronte e alle spalle il riccio dovette cedere, e poté a<br />

stento rifugiarsi nel Monastero, mentre San Germano<br />

e la rocca <strong>Janula</strong> tornavano in potere <strong>di</strong> alfonso a protezione<br />

dell’accampamento vicino delle sue truppe e<br />

della via che conduceva alla capitale del regno.<br />

i Monaci sempre più si ostinavano a resistere ad alfonso<br />

ed a parteggiare per il Papa, sapendo che eugenio<br />

aveva negato ad alfonso <strong>di</strong> riconoscerlo re, mentre<br />

l’anti papa Felice V ne aveva data formale promessa.<br />

Le sorti volgevano favorevoli ad alfonso d’aragona,<br />

il quale in breve poté sbalzare renato da napoli<br />

penetrandovi con lo stesso sotterfugio già adoperato<br />

da Belisario, assalendo cioè i <strong>di</strong>fensori della città dall’interno<br />

e dall’esterno, poiché un muratore aveva in<strong>di</strong>cata<br />

la via <strong>di</strong> un acquedotto sotterraneo, per cui, più<br />

<strong>di</strong> duecento forti aragonesi poterono entrare in napoli<br />

il 2 giugno 1442 e la vittoria arrise ad alfonso. renato<br />

d’angiò dopo pochi giorni riparava a Firenze<br />

presso Papa eugenio, che, con ridevole cerimonia, lo<br />

investiva del reame <strong>di</strong> napoli quando esso era irremissibilmente<br />

perduto per lui.<br />

Così cessava in napoli il dominio anche del secondo<br />

ramo degli angioini.<br />

***<br />

<strong>Rocca</strong> <strong>Janula</strong> e il viceré<br />

Giovanni Carrafa 1446.<br />

Quietato l’animo del re verso i Monaci dell’archicenobio<br />

Benedettino, questo nell’anno stesso della<br />

sua incoronazione 1443, spe<strong>di</strong>va loro ampio <strong>di</strong>ploma<br />

nel quale or<strong>di</strong>nava che tutta la cassinese signoria a lo-

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