Emilio Pistilli, La Rocca Janula di Cassino attraverso - Studi Cassinati
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72<br />
<strong>La</strong> rOCCa JanU<strong>La</strong><br />
<strong>di</strong><br />
CaSSinO<br />
***<br />
enrico Vi due anni dopo la morte <strong>di</strong> Guglielmo il<br />
Bono normanno veniva in italia e dopo essere stato<br />
coronato imperatore (1191) da Papa Celestino iii<br />
(1191-98) volgeva le sue armi contro le terre <strong>di</strong> tancre<strong>di</strong>,<br />
che egli riteneva usurpatore.<br />
al suo avvicinare a Montecassino gli abitanti <strong>di</strong> S.<br />
Germano, che erano ivi rifugiati, giurarono fedeltà ad<br />
enrico Vi e anche l’abate roffredo, dopo le istanze<br />
dei Sangermanesi, giurò fedeltà all’imperatore, che da<br />
lì passa a napoli sottomettendo Conti e Baroni lungo<br />
la Via. a napoli era ritirato il Conte della Cerra fedele<br />
a tancre<strong>di</strong> e vi resistette sino a quando enrico, venendo<br />
il suo esercito stremato da malattia e da morti<br />
per l’abuso <strong>di</strong> frutta e per l’eccessivo calore, ed egli<br />
stesso ammalatosi, determinò <strong>di</strong> ritornare in Germania<br />
portando seco l’abate roffredo.<br />
***<br />
nel 1193 moriva il re tancre<strong>di</strong> dopo brevissimo e<br />
travagliato regno (1189-93). <strong>La</strong> immensa angoscia da<br />
lui provata per la morte del suo figliuolo ruggiero, dopo<br />
d’avergli tolto per qualche tempo quasi interamente<br />
il senno, lo ridusse alla tomba. <strong>La</strong>sciava superstite<br />
un fanciullo Guglielmo ii sotto la fiacca reggenza della<br />
madre Sibilla.<br />
Gli Svevi successori<br />
dei Nor manni – <strong>Rocca</strong><br />
<strong>Janula</strong> accampamento<br />
<strong>di</strong> Marcovaldo aspirante<br />
alla tutela <strong>di</strong> Federico<br />
re <strong>di</strong> Puglia e <strong>di</strong> Sicilia.<br />
enrico Vi nel 1194 ricomparve nel regno normanno<br />
e per intromissione dell’abate roffredo, a cui egli<br />
aveva dato piena procura e autorità, concedendo per<br />
suo mezzo il perdono a tutti coloro che volevano tornargli<br />
fedeli, poté avere nelle mani tutte le terre al <strong>di</strong><br />
qua e al <strong>di</strong> là del Faro. entrato in Palermo saccheggiò