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Emilio Pistilli, La Rocca Janula di Cassino attraverso - Studi Cassinati

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Montecassino (colloc. P. 9), nella quale è riprodotto S. Pietro<br />

a Monasterio, è in<strong>di</strong>cata la posizione della Porta Palda.<br />

(11) Chronicon <strong>di</strong> Leone oStienSe, ii cap. 32. Succinte notizie<br />

storiche sulla rocca e su San Germano in: e. Martinori,<br />

<strong>La</strong>zio turrito, iii (1934), appen<strong>di</strong>ce, s. v. <strong>Rocca</strong> <strong>Janula</strong>, p.<br />

136 ss., id., s. v. San GerMano, p. 152 ss. Per il nome della<br />

rocca, v. Carettoni, op. cit., p. 12 nota 3. il rilievo della rocca<br />

e delle mura è stato eseguito sulla mappa catastale con<br />

l’assistenza preziosa e intelligente del locale custode delle<br />

antichità signor Gaetano Fardelli.<br />

(12) Chronicon <strong>di</strong> Leone oStienSe, iV cap. 56: “(Gerardus)<br />

<strong>Janula</strong>e arcem..... restruere coepit. Primo in montis summitate<br />

turrem speciosissimam, ac valde maximam extruxit, iusta<br />

quam duas veteres turres <strong>di</strong>rutas reparavit. Iam vero<br />

Abbatis cameram cum Cappella, et reliquis officinis ... construens,<br />

ipsius arcis ambitum muro firmissimo saepsit”.<br />

(13) nel 1200 1a rocca è restaurata e munita <strong>di</strong> torri e fossati<br />

dall’abate roffredo, ma nel 1221 per or<strong>di</strong>ne dell’imperatore<br />

Federico ii essa viene smantellata. È nuovamente restaurata<br />

pochi anni dopo dall’abate <strong>La</strong>n dolfo e nel 1235 dal conestabile<br />

<strong>di</strong> Capua, Filippo <strong>di</strong> Citro. Castellani della rocca<br />

nella prima metà del Xiii secolo sono: Pandolfo e roberto<br />

d’aquino (1229), Guglielmo <strong>di</strong> Spinosa (1239), taffuro <strong>di</strong><br />

Capua (1249), Bertoldo <strong>di</strong> Sibeneth (1254) Chronica <strong>di</strong> riC-<br />

Cardo da San GerMano, pp. 162; 203; nota a p. 22.<br />

nel secolo XVii la rocca non era più utilizzata: “nostro aevo<br />

semi <strong>di</strong>ruta et <strong>di</strong>siecta” (Commento <strong>di</strong> a. de noCe al<br />

Chronicon <strong>di</strong> Leone ost., ed. Parigi 1668, p. 209, § 833).<br />

“Smantellata et ruinata”, era già la rocca nel 1623, quando<br />

venne eseguita un’ispezione alle fortificazioni <strong>di</strong> San<br />

Germano, per or<strong>di</strong>ne del viceré don antonio <strong>di</strong> toledo<br />

(relazione riportata nel manoscritto dell’ab. Quandel conservato<br />

nell’archivio <strong>di</strong> Montecassino: ne debbo la segnalazione<br />

alla cortesia <strong>di</strong> don angelo Pantoni 19 ).<br />

i danni recati dall’ultima guerra sono notevolissimi; fra l’altro<br />

sono cadute quasi tutte le torri del muro perimetrale.<br />

(14) nella struttura <strong>di</strong> questo muro sono infatti introdotti frammenti<br />

<strong>di</strong> mattoni, mentre i muri della rocca sono costruiti<br />

esclusivamente con schegge irregolari <strong>di</strong> pietra calcarea locale,<br />

legate con calce bianca, tenace.<br />

(15) <strong>La</strong> scarpata aggiunta si <strong>di</strong>stingue nettamente per il colore<br />

grigio della calce.<br />

(16) Un eremita abitò nella rocca fino all’ultima guerra, e nella<br />

cappella venivano celebrate funzioni annuali.<br />

(17) Leone oStienSe, Chronicon, ii cap. 32.<br />

(18) in una delle torri demolite del lato sud-occidentale (la quinta,<br />

scendendo dalla rocca) raccolsi con il custode Fardelli un<br />

G. F. Carettoni<br />

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