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Emilio Pistilli, La Rocca Janula di Cassino attraverso - Studi Cassinati

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124<br />

<strong>La</strong> rOCCa JanU<strong>La</strong><br />

<strong>di</strong><br />

CaSSinO<br />

dazioni varie per in<strong>di</strong>care a prima vista i varii ripiani<br />

e le varie parti della rocca – spero rendano il succedersi<br />

dei vari recinti.<br />

il calpestìo da me tracciato in<strong>di</strong>ca quin<strong>di</strong> la via per<br />

penetrare nei successivi recinti fortificati, e dal ripiano<br />

ad emiciclo conduce alla rampa cordonata raccordata<br />

col piano soprastante a quello dell’emiciclo. Questo<br />

piano lambisce la grande cinta, che, in questo punto<br />

è interrotta da una torre a semitronco <strong>di</strong> cono, concentrica<br />

quasi al muro del recinto sottostante, sulla parete<br />

esterna della quale è incastrato lo stemma dell’abate<br />

Pirro con la data del 1428.<br />

Una porta d’ingresso doveva essere chiusa con una<br />

inferriata o con battenti ferrati nel muro che recinge<br />

questo ripiano; essa era incar<strong>di</strong>nata a due pilastri continuazione<br />

<strong>di</strong> una cortina a tanaglia, spezzata da un<br />

muro parallelo alla terra <strong>di</strong> abate Pirro. da questa porta<br />

si accedeva alla porta arcata principale del forte, munita<br />

<strong>di</strong> saracinesca, per una rampa cordonata.<br />

Mentre la porta <strong>di</strong> questa cortina era sorvegliata dal<br />

muro opposto della tenaglia, tutto il ripiano era protetto<br />

anche dalla torre descritta, era giusto che tali precauzioni<br />

fossero accentrate in quel posto dove la porta<br />

principale del grande recinto si apriva.<br />

Lo spessore del muro della porta arcata che abbiamo<br />

chiamata principale, perché immette nel recinto<br />

più interessante, è <strong>di</strong> m. 1.91; il muro come fu detto è<br />

costruito <strong>di</strong> travertino e il fornice è composto <strong>di</strong> un arco<br />

<strong>di</strong> m. 0,90 <strong>di</strong> raggio, appoggiato su due robuste spalle<br />

costituite da conci larghi m. 1.70 circa, alti m. 0.23,<br />

profon<strong>di</strong> m. 0.27. Su questo fornice si chiudevano due<br />

battenti <strong>di</strong> una porta ferrata i cui car<strong>di</strong>ni giravano dentro<br />

delle due mensole forate, fisse allo spigolo esterno<br />

del contro arco della spalla spesso m. 0.775.<br />

Fra questo contro arco e l’arco che guarda l’interno<br />

del recinto, restano sette centimetri e mezzo <strong>di</strong> spazio<br />

vuoto destinato alla saracinesca, la quale era retta<br />

da un argano sostenuto al <strong>di</strong>sopra <strong>di</strong> due mensole <strong>di</strong><br />

travertino, collocate dentro una grande nicchia che si<br />

inizia a m. 5.40 dal suolo, è alta m. 1,75, larga m. 1,24<br />

profonda m. 0.99 circa e per l’uso a cui è stata desti-

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