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Emilio Pistilli, La Rocca Janula di Cassino attraverso - Studi Cassinati

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non gli sembrò, inoltre, a parere <strong>di</strong> chi scrive, decoroso<br />

né conveniente, tenere delle soldatesche all’interno<br />

dell’abbazia, luogo sacro, che pure era da<br />

considerarsi una vera e propria fortezza.<br />

la costruzione, a pianta quadrangolare, si adattò,<br />

per la sua perimetrazione, alla conformazione dell’aspra<br />

collina.<br />

il successore <strong>di</strong> Aligerno, l’abate Mansone (ab. 986-<br />

996), costruttore, tra l’altro, del castello <strong>di</strong> roccasecca,<br />

potenziò ulteriormente la cinta muraria della rocca.<br />

i violenti terremoti, frequenti nella zona, dovettero<br />

danneggiare notevolmente le strutture, tanto da rendere<br />

il castello “abbandonato e desolato” 6 .<br />

in seguito alla costruzione della città sottostante 7 ,<br />

che prese il nome <strong>di</strong> s. germano, il castello, nonostante<br />

le sue precarie con<strong>di</strong>zioni, fu più volte occupato dagli<br />

abitanti della stessa città, insofferenti all’autorità abbaziale.<br />

da un’ennesima occupazione della rocca da parte<br />

dei sangermanesi l’abate gerardo (ab. 1111-1123-<br />

1126) dovette liberarla, restaurando e consolidando le<br />

mura 8 ; inoltre vi aggiunse, nel cortile interno, la massiccia<br />

torre centrale a pianta pentagonale, alta oltre<br />

venti metri, che ancora oggi torreggia sulle rovine del<br />

maniero; all’interno del primo cortile, fece costruire<br />

una cappella, <strong>di</strong> cui ancora si notano i resti, e locali<br />

per l’abitazione dell’abate; <strong>di</strong> questi ultimi non si sono<br />

mai trovate tracce, se si escludono le eleganti finestre<br />

visibili sul lato nord del <strong>di</strong>segno settecentesco <strong>di</strong><br />

pag. 21.<br />

nel 1121, dopo la battaglia <strong>di</strong> sutri tra le sue mura<br />

fu imprigionato, da Callisto ii, l’antipapa gregorio<br />

viii, più noto come il Bur<strong>di</strong>no (asino).<br />

Ma ancora nel 1126 i sangermanesi la <strong>di</strong>strussero 9 .<br />

secondo una tra<strong>di</strong>zione verso la fine del sec. Xii<br />

nel castello <strong>di</strong> s. germano risiedettero anche i<br />

templari.<br />

un intervento importante, per la storia e<strong>di</strong>lizia della<br />

rocca, fu operato dall’abate roffredo de insula (ab.<br />

1188-1210), verso il 1200: fece aggiungere la teoria <strong>di</strong><br />

introduzione<br />

6 Chron. Cas., iv, 56:<br />

“[gerardus Ab -<br />

bas] monticulum<br />

Janule, qui eidem<br />

civitati imminet,<br />

cepit atque a civibus<br />

obsides accipiens<br />

eandem ia -<br />

nu l e arcem, que a<br />

temporibus Ali -<br />

gerni abbatis de -<br />

stituta ac desolata<br />

fuerat, restruere<br />

vir strenuissimus<br />

cepit”.<br />

7 portata a termine<br />

dal l’abate Ate nol -<br />

fo (ab. 1011-<br />

1022).<br />

8 loc. cit..<br />

9 la notizia ci è data<br />

dagli Annales Ca -<br />

si nenses seu Ano -<br />

nymi Casi nen sis<br />

C h r o n i c o n ,<br />

M.g.h. ss. 19, ed.<br />

pertz, han nove -<br />

rae, 1866, pagg.<br />

303-320: “rocca<br />

de <strong>Janula</strong> destruitur”.<br />

7

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