Emilio Pistilli, La Rocca Janula di Cassino attraverso - Studi Cassinati
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6<br />
lA roCCA JAnulA<br />
<strong>di</strong><br />
CAssino<br />
2 Chronica Mona ste -<br />
rii Casinensis (da<br />
ora solo Chron.<br />
Cas.), ed. h. hof -<br />
fmann, in M.g.h.<br />
S c r i p t o r e s ,<br />
XXXiv, han no -<br />
ver, 1980, lib. i,<br />
cap. 33: “… hic i -<br />
ta que reminiscens<br />
periculi quod nuper<br />
a saracenis sub<br />
suo predecessore<br />
[Bassacio, ab. 837<br />
-856] nisi deus<br />
m i s e r i c o r d i t e r<br />
avertisset éidem<br />
loco acciderat, totum<br />
un<strong>di</strong>que monasterium,<br />
quod<br />
sursum erat, muris<br />
turribusque firmissimis<br />
in modum<br />
castelli munivit”.<br />
3 ibid.: “Civitatem<br />
quoque ad ra<strong>di</strong>cem<br />
huius montis<br />
circa monasterium<br />
domini salvatoris<br />
construere inchoavit”.<br />
4 Con la battaglia del<br />
garigliano nel<br />
915.<br />
5 Chron Cas., ii, 1.<br />
<strong>La</strong> rocca <strong>Janula</strong> in sintesi<br />
il castello costruito sul colle Janulo <strong>di</strong> <strong>Cassino</strong> nacque<br />
per motivi puramente <strong>di</strong>fensivi: dunque non fu un<br />
castello gentilizio per la residenza del signore del territorio,<br />
come avveniva ormai in tutta europa.<br />
le continue incursioni dei saraceni avevano già indotto<br />
l’abate Bertario, dopo l’anno 857, a <strong>di</strong>fendere il<br />
monastero con possenti mura rendendolo una vera e<br />
propria fortezza 2 . Analoga necessità <strong>di</strong>fensiva si pose<br />
per tutelare la comunità benedettina residente ai pie<strong>di</strong><br />
del monte nel monastero del salvatore; per questo motivo<br />
Bertario pensò anche <strong>di</strong> costruire delle mura attorno<br />
al complesso monastico ed alle chiese vicine,<br />
una vera e propria nuova città, cui avrebbe dato il nome<br />
<strong>di</strong> Eulogimenopolis, città <strong>di</strong> Benedetto 3 . purtroppo<br />
quest’ultimo suo intento non si realizzò perché i saraceni<br />
<strong>di</strong>edero alle fiamme ed al saccheggio prima il superiore<br />
monastero, poi la costruenda città, decapitando,<br />
ad<strong>di</strong>rittura, nella chiesa del salvatore, lo stesso abate<br />
Bertario.<br />
i monaci, si legge nella storia dell’abbazia, dovettero<br />
abbandonare il luogo e ritornarvi solo dopo oltre<br />
un sessantennio.<br />
Con la ripresa della vita nel territorio <strong>di</strong><br />
Montecassino, dopo la cacciata dei saraceni 4 ed il recupero<br />
delle terre ba<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> cui si erano impadroniti i<br />
signorotti locali, l’abate Aligerno – eletto abate nel 949<br />
– comprese che era necessario più che mai fortificare<br />
i luoghi sacri; e ciò fece rinforzando le <strong>di</strong>fese del monastero.<br />
Ma, forte delle passate tristi esperienze, comprese<br />
anche che occorreva fare altro.<br />
Fu così che <strong>di</strong>ede avvio ai lavori per la costruzione<br />
<strong>di</strong> una rocca sul colle Janulo 5 . il nuovo castrum, doveva<br />
avere, secondo le intenzioni dell’abate, la funzione<br />
<strong>di</strong> acquartieramento <strong>di</strong> truppe e materiali da <strong>di</strong>fesa,<br />
a non molta <strong>di</strong>stanza dal monastero e più a contatto<br />
con la sottostante pianura, donde si poteva intervenire<br />
più tempestivamente per affrontare eventuali<br />
assalitori, prima che salissero verso il sacro recinto.