Emilio Pistilli, La Rocca Janula di Cassino attraverso - Studi Cassinati
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86<br />
<strong>La</strong> rOCCa JanU<strong>La</strong><br />
<strong>di</strong><br />
CaSSinO<br />
146 L. tosti, op. cit.,<br />
vol. iii, pag. 6.<br />
147 L. tosti, loc. cit.,<br />
pag. 6.<br />
assunto il governo del reame, cacciando il marchese<br />
hohenburg, balio <strong>di</strong> Corra<strong>di</strong>no, Manfre<strong>di</strong> per pagare<br />
gli stipen<strong>di</strong> ai soldati tedeschi comandò che si<br />
vendessero tutti gli arnesi <strong>di</strong> argento che servivano per<br />
suo uso domestico sapendo, secondo il detto <strong>di</strong> Salomone,<br />
che v’ha tempo in cui si deve seminare per esservi<br />
poi quello in cui si deve raccogliere, non reputando<br />
nulla <strong>di</strong> più prezioso dell’onore, e una forte<br />
quantità <strong>di</strong> questi tedeschi ed altri cavalieri e fanti stabilì<br />
in San Germano 1254.<br />
Contro Carlo d’Angiò,<br />
che moveva verso<br />
San Germano, Manfre<strong>di</strong><br />
fece riunire le sue truppe<br />
in quel territorio; in<br />
<strong>Rocca</strong> <strong>Janula</strong> furono<br />
asserragliati due mila<br />
Saraceni e mille cavalli.<br />
nuovo vigoroso impulso dovevano subire le fortificazioni<br />
e le opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Montecassino e San<br />
Germano quando Carlo d’angiò, chiamato da Clemente<br />
iV per occupare lo Stato Svevo d’italia, come<br />
fu detto, moveva contro Manfre<strong>di</strong> <strong>di</strong>rigendosi verso<br />
San Germano 146 .<br />
tedeschi, Pugliesi e tutti i Saraceni <strong>di</strong> Lucera furono<br />
riuniti in quel territorio. nella rocca <strong>Janula</strong> furono<br />
asserragliati duemila Saraceni e mille cavalli. i citta<strong>di</strong>ni<br />
e molta gente del patrimonio <strong>di</strong> San Benedetto<br />
con parte del forte esercito, furono condotti dal Conte<br />
<strong>di</strong> Caserta per combattere contro Carlo e si inoltrava<br />
sino a Ceprano, ma il combattimento non avvenne<br />
perché il Conte cedette le armi davanti a Carlo ven<strong>di</strong>candosi<br />
così <strong>di</strong> un atroce oltraggio ricevuto da Manfre<strong>di</strong>.<br />
Si <strong>di</strong>ce che Manfre<strong>di</strong> gli avesse violentata la moglie<br />
147 e che il Conte, fatto proponimento <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>carsi,<br />
per non essere tolto dal comando delle truppe<br />
dello Svevo, avesse nascosto il suo rancore, il suo o<strong>di</strong>o.<br />
Un documento del Grande archivio <strong>di</strong> napoli, anno<br />
1268, cita tutte le spese fatte dal settembre 1265 al<br />
25 febbraio 1266, per gli equipaggi militari ed altre