Emilio Pistilli, La Rocca Janula di Cassino attraverso - Studi Cassinati
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que santi altari 96 ”. Per la nuova costruzione furono<br />
chiamati artefici da amalfi e dalla Lombar<strong>di</strong>a e gli<br />
stessi normanni presero parte ai lavori, istigati da ildebrando,<br />
col quale, come abbiamo detto, essi erano<br />
in buoni rapporti.<br />
trascinato nel 1073 sulla se<strong>di</strong>a pontificia ildebrando,<br />
contro la sua volontà, non <strong>di</strong>menticò la Ba<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />
Montecassino e, per quanto tenesse in alto conto i normanni,<br />
proibì a questi <strong>di</strong> invadere le terre cassinesi,<br />
con un canone che così <strong>di</strong>ceva: “ Se alcuno dei normanni<br />
o chicchessia invaderà le terre o le possessioni<br />
del beato Benedetto <strong>di</strong> Montecassino e per due o tre<br />
volte ammonito, non emenderà, soggiaccia alla scomunica<br />
fino a che non si ravveda e sod<strong>di</strong>sfaccia alla<br />
Chiesa ”. altri privilegi <strong>di</strong>edero alla Ba<strong>di</strong>a il già abate<br />
desiderio, papa Vittore iii, e il successore Urbano<br />
ii, il ban<strong>di</strong>tore della prima crociata (1095), per cui era<br />
sancito il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ricovero del Monastero. “ Oltre al<br />
generale debito <strong>di</strong> carità, oltre la singolar prerogativa<br />
del vostro cenobio, per la quale è stabilito capo del Signore<br />
<strong>di</strong> tutti i monasteri in occidente, anche quella<br />
magnifica benignità, con la quale sempre la congregazione<br />
vostra, e massime ai dì nostri, ha soccorso la<br />
romana Chiesa – scrisse Urbano – ci obbliga a questo<br />
luogo <strong>di</strong> molta conoscenza. Perocché questo luogo fu,<br />
ed è tuttora, sollievo de’ nostri tribolati, ricovero ai<br />
fuggenti, costante requie degli abbattuti figli<br />
dell’apostolico seggio. ”<br />
nel 1096 l’esercito crociato, che si recava a liberare<br />
il sepolcro <strong>di</strong> Cristo, sostò in Montecassino 97 e l’abate<br />
Oderisio (1087-1105) s’interessò alla grande impresa,<br />
persuadendo l’imperatore Greco alessio a prender<br />
parte al movimento liberatore, ma con poco risultato.<br />
nel 1098 ruggero, conte <strong>di</strong> Sicilia confermava all’abate<br />
Oderisio le donazioni che furono fatte alla Ba<strong>di</strong>a<br />
dal fratello roberto e dopo, nessun fatto interessa<br />
la nostra narrazione sino al governo dell’abate Gerardo<br />
(1111-1123).<br />
Gerardo de’ Conti de’ Marsi era uomo fortissimo e<br />
L. Paterna<br />
BaL<strong>di</strong>zzi<br />
96 Chron. Cas., iii,<br />
29.<br />
97 L. tosti, op. cit.,<br />
Vol. ii, 1889, lib.<br />
iV, cap. 1, pag. 16.<br />
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