Anno XXXI Numero 12 - Sito personale di Renato
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<strong>di</strong>cembre 1983 COMUNI D'EUROPA 3<br />
spin>uelle. C'est évoquer dans le siècle meme une con<strong>di</strong>tion humaine basterà per quello ch'egli si propone? Sì, se c'è ricordo d'argilla nell'uoplus<br />
<strong>di</strong>gne de l'homme onginel. C'ert associer enjìn plus har<strong>di</strong>ment<br />
l'&ne collettive à la circulation de l'e'nergie spin2uelle dans le monde.. .<br />
mo.<br />
E, quanto al poeta, basta ch'egli sia la cattiva coscienza del suo tem-<br />
Face à l'energie nuclekire, la lampe d'argile du poète sllffa-t-elle à son<br />
propos? - Oui, si d'argile se souvient l'homme.<br />
po.<br />
(Traduzione <strong>di</strong> Romeo Lucchese)<br />
Et c'est assez, pour le poète, d'&e la mauvaise conscience de son Questo breve <strong>di</strong>scorso: Poesia, pronunciato da Saint-john Perse nel momento in cui<br />
temps. accettò il bremio Nobel 1960 (Stoccolma. l O <strong>di</strong>cembre 1960). dovrebbe essere i/ vade-<br />
mecum <strong>di</strong> ogni in<strong>di</strong>viduo umano. Con esso Perse raccomanda all'uomo moderno <strong>di</strong><br />
(Dal volume Saintdohn Perse: Oeuvres compretes, Bibliothèque de la non laschitrasfomare in robot, <strong>di</strong> serbare vive laproptia ragione e ilpropnò spinjo,<br />
Pléiade (N.R.F. ), Gallimard, Parigi 1972). <strong>di</strong> n'manere degno d'esser chiamato uomo. R. L.<br />
Di questo numero<br />
Questo numero <strong>di</strong> ((Comuni d'Europa» non è una follia né, più semplicemente, un<br />
<strong>di</strong>vertimento intellettuale, che non ha niente a che fare con le autonomie locali e con la<br />
«concreta> costruzione europea. Esso è nato dallo sdegno per il vertice <strong>di</strong> Atene, dallo<br />
sdegno ormai irrefienabile per la me<strong>di</strong>ocrità degli uomini <strong>di</strong> governo che - alle porte del<br />
Duemila - sono, al massimo, dei <strong>di</strong>ligenti ragionieri preoccupati <strong>di</strong> una corretta gestione<br />
della loro piccola azienda in crisi e <strong>di</strong> non perdere il posto e la tranquillità. Nessuno <strong>di</strong> essi<br />
è stato finora tanto orgoglioso da proporre palesemente, per il suo e per gli altri popoli<br />
europei e anche se circondato da «colleghi» simili a bottegai, quello che la ragione coman-<br />
da. Tutti gli uomini <strong>di</strong> governo - è vero - «tessono» a parole per l'Europa, ma non alla<br />
maniera <strong>di</strong> Cavour: tessono per veder <strong>di</strong> realizzare piccoli, inutili passi - contribuendo al<br />
<strong>di</strong>vorzio sempre più ra<strong>di</strong>cale della politica dalla società europea, dai suoi bisogni e dalle sue<br />
speranze - e frattanto la loro attenzione prevalente è vòlta a quel cinque, <strong>di</strong>eci, quin<strong>di</strong>ci<br />
per cento fluido dell'elettorato nazionale che, spostandosi per una loro incauta mossa<br />
troppo coraggiosa, potrebbe far loro perdere l'impiego.<br />
Questo numero della rivista vuole riportare agli anni <strong>di</strong>ffcili, agli anni duri, durissimi,<br />
spaventosi e insieme - dobbiamo confessarlo - esaltanti, in cui all'Antieuropa <strong>di</strong> Musso-<br />
lini, <strong>di</strong> Hitler e anche <strong>di</strong> tanti altri cialtroni europei che li apprezzavano, li esaltavano, li<br />
adopera vano, si contrapponeva l'eroismo incre<strong>di</strong>bile degli studenti della Weisse Rose, la<br />
Rosa bianca, che <strong>di</strong>stribuivano volantini contro la guerra eper una migliore Europa, sapen-<br />
do che rischiavano la testa: e furono, tutti, decapitati.<br />
Questo numero vuole aiutare a male<strong>di</strong>re la politica e la prassi <strong>di</strong> governo attuate per<br />
ottenere e conservare nril potere>. Dopo l'Europa <strong>di</strong> Himmler e <strong>di</strong> Graziani - il carnefice<br />
della Cirenaica e dell'Etiopia -, <strong>di</strong> Lava1 e <strong>di</strong> Franco, dopo l'Europa <strong>di</strong> Carlo Rosselli, <strong>di</strong><br />
Simone Weil, dei maquisards <strong>di</strong> Lione, dei pensosi scrittori della Federa1 Union, noi non<br />
possiamo accettare l'impu<strong>di</strong>co grigiore dei vertici europei e dei furbi «negoziati)) che li<br />
precedono. Perciò abbiamo aperto il numero con la poesia <strong>di</strong> Saint-John Perse, che era<br />
sempre lo stesso uomo e poeta quando - nella veste <strong>di</strong> Alexis Saint-Leger -preparava i<br />
testi per Briand: e Briand, pur fra errori e cadute indubbie - perché no? -, non rinun-<br />
ciava a lanciare la sfiòla della ragione a interlocutori «impossibili)) (a lui non era neanche<br />
dato <strong>di</strong> arrivare alla gente dei paesi europei totalitari: non a cxso abbiamo con fatica<br />
cercato, trovato e riportato le vignette del «Travaso>).<br />
Ora il grigiore senza domani lo romperemo facendo leva sul Parlamento Europeo, l'as-<br />
semblea che agisce alla luce del sole - anche se nel sem'silenzio bastardo dei mass-me-<br />
<strong>di</strong>a -. Un uomo <strong>di</strong> governo, che coltivi l'accettabile ambizione <strong>di</strong> entrare a giusto titolo<br />
nella storia, <strong>di</strong>fenda <strong>di</strong> fronte ai citta<strong>di</strong>ni della Comunità il progetto <strong>di</strong> Unione europea<br />
preparato dal Parlamento Europeo, <strong>di</strong>chiari a livello sovrannazionale che farà «quanto è in<br />
suo potere» per la ratifica del progetto <strong>di</strong> Trattato, faccia poi realmente quanto è in suo<br />
potere - non temendo <strong>di</strong> rimanere isolato: la Ragione non lascia mai soli -, rompa il<br />
barrage dei mass-me<strong>di</strong>a servi dello status quo e si rivolga <strong>di</strong>rettamente agli europei, suoi<br />
fratelli.<br />
Ci siamo battuti trent'anni per avere le elezioni europee. Il Parlamento eletto ha funzio-<br />
nato come prevedevamo - tra sorprendenti conversioni - a guisa <strong>di</strong> Costituente. Ora noi<br />
colleghiamo idealmente questa Costituente con quella che chiedeva l'europeo Rosselli: e lo<br />
facciamo senza la sicurezza o la pregiu<strong>di</strong>ziafe del successo, ma operando per la crescita <strong>di</strong><br />
un «fronte democratico europeo> a fianco della Costituente europea. Non spetta forse a<br />
coloro che <strong>di</strong>fendono la democrazia locale, che sono l'anello fra la democrazia rappresenta-<br />
tiva e quella <strong>di</strong>retta (i quartieri, i villaggi, i Comuni-polvere.. .), che debbono affrontare la<br />
«crisi <strong>di</strong> futuro* delle Regioni d'Europa e che non possono sottostare alla miopia della<br />
ragion <strong>di</strong> Stato, non spetta a questi uomini e a queste donne <strong>di</strong> formare il nerbo del fronte<br />
democratico e <strong>di</strong> costringere i nostri partiti nazionali - tutti ipartiti nazionali democratici<br />
- a servire l'interesse generale e non il potere per il potere? a servire il destino dei nostri<br />
figli e non gli interessi corporativi <strong>di</strong> minoranze arroganti e <strong>di</strong>stillatriu' <strong>di</strong> effimeri voti<br />
anazionaliu ?<br />
u. S.<br />
Alexis Saint-Leger Leger, noto come Alexis<br />
Leger (famoso col nom de plume Saint-John<br />
Perse, poeta premio Nobel 160 per la ~eiteratura)<br />
nacque il 31 maggio 1887 nella Guadalupa.<br />
Stu<strong>di</strong> me<strong>di</strong> a Pau, universitari a Bordeaux<br />
b d<br />
P<br />
Saint-John Perse nell'intimità deila sua casa.<br />
(filosofia, <strong>di</strong>ritto, greco, scienze politiche, so-<br />
ciologia, etnologia, antropologia). Su consiglio<br />
del poeta-<strong>di</strong>plomatico Paul Claudel pensa alla<br />
carriera <strong>di</strong>plomatica. 191 1- <strong>12</strong> viaggi in Inghil-<br />
terra e Spagna, Paesi dove lega importanti ami-<br />
cizie. Nel 19<strong>12</strong>-'14 si prepara al concorso degli<br />
Affari Esteri (alti stu<strong>di</strong> commerciali, sezione<br />
<strong>di</strong>plomatica). Viaggio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> in Germania<br />
(zona Amburgo-Brema). Dal 1916 al 192 1 è in<br />
Cina, segretario della Legazione Francese. A<br />
Pechino frequenta i filosofi cinesi, e là scrive il<br />
poema Anabase che, pubblicato nel 1925 da<br />
Gallimard, viene tradotto subito dai maggiori<br />
poeti stranieri dell'epoca Rilke, T.S. Eliot, Un-<br />
garetti, Hofmannsthal, Mac Leish. Più tar<strong>di</strong>, la<br />
sua opera poetica verrà sempre tradotta in mol-<br />
tissime lingue, ma per lungo tempo sarà consi-<br />
derata apoesia per soli poeti*.<br />
Nel 192 1, s'incontra a Washington con Ari-<br />
stide Briand, capo del governo francese (en-