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Anno XXXI Numero 12 - Sito personale di Renato

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<strong>di</strong>cembre 1983 COMUNI D'EUROPA 35<br />

sta, il punto <strong>di</strong> vista francese, perché nel pro-<br />

gramma gli altri avrebbero dovuto fare atto <strong>di</strong><br />

generosità, sacrificio, rinunzia, non certo la<br />

Francia, esposta, come si sa, alla minaccia tede-<br />

sca e con lei le nuove Nazioni-Stati da lei create<br />

a Versailles nell'oriente europeo marino-da-<br />

nubiano-balcanico. Anche se si ammette la<br />

piena sincerità <strong>di</strong> Briand, non si <strong>di</strong>minuisce la<br />

portata della prova che ciascun paese europeo<br />

si sforza <strong>di</strong> europeizzare il proprio punto <strong>di</strong> vi-<br />

sta, o con ingenua sincerità, o illudendosi <strong>di</strong><br />

compiere una missione, o con la superficiale<br />

<strong>di</strong>sinvoltura del gesto prowisorio, o con la bo-<br />

ria d'essere certo che in quello stanno verità e<br />

benessere per tutti. La logica del superpacifista<br />

Briand è, inconsapevolmente se si vuole, quel-<br />

la <strong>di</strong> Napoleone, <strong>di</strong> Metternich, <strong>di</strong> Lenin.<br />

X. L'intesa maggiore implica e presuppone<br />

le intese minori. Certo è che, senza trasforma-<br />

zione universale in Europa del senso dello Sta-<br />

to, è assurdo e vano programmare gli Stati Uni-<br />

ti europei.<br />

A idealità così nuova e contra<strong>di</strong>ttoria, perché<br />

si traduca in feconda realizzazione politica, bi-<br />

sogna far precedere una rieducazione politica,<br />

il convincimento fermo della <strong>di</strong>sciplina dei po-<br />

poli, la vittoria del sentimento dell'obbe<strong>di</strong>en-<br />

za. Le obbe<strong>di</strong>enze parziali faranno I'obbe<strong>di</strong>en-<br />

za totale. L'èra dei partiti parlamentari e dei<br />

loro <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong> non favorisce la formazione della<br />

necessaria nuova coscienza dello Stato. Una<br />

unità o semplicemente una unione <strong>di</strong> popoli<br />

europei che non fosse politica, non si sa quale<br />

connessione avrebbe, ove non risultasse da<br />

scambievoli transazioni sul terreno dei rapporti<br />

sociali, civili, politici. Fuori delle finzioni e dei<br />

verbalismi, l'intesa europea sarebbe <strong>di</strong> per se<br />

stessa una gerarchia - basta por mente ai<br />

gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> civiltà ed al raggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione ed<br />

uso delle lingue europee. Non possono inten-<br />

derla i popoli-Nazioni-Stati non pervenuti an-<br />

cora alla volontà della gerarchia e della collabo-<br />

razione entro i loro confini. L'ostacolo della <strong>di</strong>-<br />

versità del concepire e vivere lo Stato è awerti-<br />

to anche dai paesi a regime democratico-libera-<br />

le e dai loro governi e lo si desume dai <strong>di</strong>scorsi<br />

che i rappresentanti pronunciano nei congressi<br />

internazionali: essi riconoscono che l'intesa do-<br />

vrebbe ottenersi a malgrado delle <strong>di</strong>versità de-<br />

gli spiriti e delle forme dei singoli Stati. È su-<br />

perfluo riconoscere che, senza dubbio, il pro-<br />

getto <strong>di</strong> Briand è il sintomo <strong>di</strong> una tendenza<br />

spirituale che riassume le aspirazioni morali<br />

della mitezza, della trasingenza, insomma <strong>di</strong><br />

un perdono laico e magari ateo, ideologia <strong>di</strong><br />

una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>ffusa borghesia che anela alla le-<br />

galizzazione della pace, s'intende sempre della<br />

non-guerra. I1 desiderio della pace o, meglio,<br />

<strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> como<strong>di</strong>tà, alias del mini-<br />

mo sforzo, è delle società che escono da un va-<br />

sto, rovinoso, sanguinoso conflitto ed è caratte-<br />

ristico delle democrazie che vogliono conser-<br />

varsi il profitto ottenuto o che almeno abbiso-<br />

gnano <strong>di</strong> un periodo <strong>di</strong> tempo bastante a re-<br />

staurare l'economia e a dare, sia pure per un<br />

tempo limitato, la sensazione <strong>di</strong> uno scopo rag-<br />

giunto. A riguardo <strong>di</strong> un tal periodo <strong>di</strong> tempo<br />

si osserva, per esempio, che, ad un quin<strong>di</strong>cen-<br />

nio <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dalla grande guerra, la Germa-<br />

nia ci appare assai meno docile e pacifista che<br />

non fosse a cinque e anche a <strong>di</strong>eci anni e che gli<br />

autentici pacifici, se non pacifisti tedeschi,<br />

debbono lottare - guerra interna - con pre-<br />

parazioni e minaccie bellicose <strong>di</strong> partiti vecchi<br />

e nuovi.<br />

Il signor De la Palisse <strong>di</strong>rebbe che un'intesa<br />

o semplicemente un accordo, tanto per evitare<br />

il più a lungo possibile la guerra, sarebbe rea-<br />

lizzabile solo in un'Europa tutta democratico-<br />

liberale o fascista o bolscevica, insomma in<br />

un'Europa a regime unico, qualche cosa come<br />

un'impero. Interessi, vedute comuni e un solo<br />

linguaggio politico: proprio l'opposto <strong>di</strong> quel<br />

che oggi accade, che ogni gente parla un suo<br />

linguaggio politico che agli stranieri pare ger-<br />

go. Oggi come oggi, sarebbe mai possibile che<br />

il Duce Mussolini dovesse attendere il voto dei<br />

Parlamenti esteri per decidere a riguardo della<br />

sua condotta politica? Si noti che le autonomie<br />

europee dei maggiori Stati non sono state mai<br />

così gelose come oggi.<br />

XI. Si domanda ancora quale contenuto,<br />

quale carattere, quali limiti avrebbe una pace<br />

convenuta prescindendo dalle <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong><br />

senso e forma dello Stato. Garantirebbe in mo-<br />

do esclusivo I'incruenza, la non-guerra milita-<br />

re, armata, omicida? Ma veramente questa è la<br />

sola guerra e i danni della cruenza sono i più<br />

gravi? L'esperienza dell'ultimo ventenni0 inse-<br />

gna che si può provocare la fame <strong>di</strong> un popolo,<br />

<strong>di</strong> più popoli, col sono mezzo economico-com-<br />

merciale. Denutrizione, perturbamenti nervo-<br />

si, nascite non vitali, denatalità, demoralizza-<br />

zione collettiva conseguono all'immiserimento<br />

sociale ed il suici<strong>di</strong>o <strong>di</strong>venta fenomeno ad alta<br />

frequenza e le epidemie completano il quadro<br />

<strong>di</strong>sastroso. L'esperienza insegna che la <strong>di</strong>fesa<br />

della propria ricchezza, del proprio benessere,<br />

e, all'ultim'ora, della propria esistenza, fa ado-<br />

perare ad un paese e quin<strong>di</strong> al suo Stato mezzi<br />

non meno omici<strong>di</strong> delle artiglierie e delle tor-<br />

pe<strong>di</strong>ni lanciate dall'aeroplano. S'impoverisce il<br />

paese nemico, gli si tagliano i viveri, lo si gitta<br />

alla <strong>di</strong>sperazione; cederà per debolezza.<br />

E quando un paese d'Europa s'indebita, si<br />

mette alla mercè del paese cre<strong>di</strong>tore e ab<strong>di</strong>ca<br />

alla propria autonomia, a ciò che era la sua <strong>di</strong>-<br />

gnità forse un giorno gelosa ed orgogliosa. 1<br />

forti sanno pur far nascere in seno al paese che<br />

vogliono vinto - senza operazioni <strong>di</strong> guerra -<br />

sommosse, scioperi, rivoluzioni.<br />

Sino a che le con<strong>di</strong>zioni permetterrano I'e-<br />

sercizio <strong>di</strong> questa guerra senza guerra, più mi-<br />

ci<strong>di</strong>ale della guerra, si può credere che la since-<br />

rità presieda alle <strong>di</strong>scussioni, alle proposte, alle<br />

conclusioni dei congressi? Dunque gli Stati,<br />

perché l'accordo non ristasse sterilmente verba-<br />

le, dovrebbero essere veramente liberi d'una li-<br />

bertà garantita dai mezzi economici, sicura<br />

dalle minaccie delle lotte tra partiti ed interes-<br />

si. È facile qui lasciare il terreno solido delle<br />

possibilità e perdersi nella nebbia rosea delle<br />

aspirazioni vane.<br />

XII. Non conosciamo ancora Stati forti che<br />

Il casbllo <strong>di</strong> carta ti Briand<br />

OVVERO<br />

gli Stati Uniti d'Europa<br />

( PmadAC, M@(?:\) .

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