Anno XXXI Numero 12 - Sito personale di Renato

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4 COMUNI D'EUROPA dicembre 1983 trambi sono là per un congresso sul disarmo). Briand persuade Leger a fargli da segretario. Nel 1930, su richiesta di Briand, Leger scrive il Memorandum sur l'organisation d'un regime d'union feseli-ale eeuopeénne. Nel 193 3, Leger è Segretario Generale del Ministero degli Esteri (carica che coprirà fino al maggio 1940). I1 poeta si proibisce allora di pubblicare opere lette- rarie, pur continuando la sua attività d'uomo di lettere. Infatti, egli è il consigliere segreto della rivista Commerce, diretta da P. Valéry, T.S. Eliot, Léon-Paul Fargue e Ungaretti, di cui è mecenate Marguerite Caetani, principessa di Bassiano. Nel 1936 (7 marzo), quando le truppe tedesche invadono la riva sinistra del Reno, Leger sollecita il suo ministro Flandin a far intervenire immediatamente l'esercito. Flandin non l'ascolta, ed egli dà le dimissioni, che non vengono accettate. Nel 1938, Leger ac- compagna il capo del governo Daladier al Con- vegno di Monaco, in sostituzione del ministro Bonnet, il quale aveva ritenuto bene di non re- carvisi (come, del resto, il ministro degli Esteri inglese, Halifax). Leger chiese allora ordini scritti a Bonnet, perché si sapeva odiato da Hit- ler (e, di conseguenza, la sua presenza non avrebbe favorito le trattative) e Bonnet glieli concesse. I1 comportamento di Leger al Conve- gno di Monaco fu esemplare, in quanto egli là fu l'unico a opporsi ad Hitler. (Vedere gli scrit- Stoccolma: Saint-John Perse (a sinistra) riceve il premio Nobel. ti di Paul Schmidt, l'interprete di Hitler, Statist auf diplomatischer Buhne, 1923- '4fi. Bonn, 1949, pag. 414, dal quale apparve il Diario, a puntate, sul quotidiano a11 Tempo» di Roma, nel 1958). Nel maggio 1940, capo del - governo francese è Paul Reynaud, che ha alle sue dipendenze alcuni nemici di Leger. Reynaud, mentre le truppe tedesche corrono verso Parigi, di notte, e all'insaputa dell'interessato, sostituisce il Segretario generale del Ministero degli Esteri. Reynaud offre a Leger il posto di ambasciatore negli Stati Uniti, nella speranza che Leger possa far intervenire subito gli Stati Uniti contro la Germania. Leger rifiuta il posto, chiede di esser messo a disposizione, e si reca ad Arcachon a trovare la madre. Caduta Parigi, da Bordeaux Leger s'imbarca per gli Stati Uniti. Appena giunte a Parigi le SS distruggono l'appartamento di Leger in rue Camoens e, fra l'altro, quattro o cinque suoi poemi inediti. Il Governo di Vichy condanna Leger, ambasciatore di Francia, alla perdita della nazionalità francese, alla confisca dei beni e alla radiazione dalla Legion d'Onore (1940-'41). Leger viene accolto a Washington dal suo allievo spirituale, il poeta Archibald Mac Leish, Sottosegretario per l'Informazione, che gli afida la direzione del Settore francese della Biblioteca del Congresso. Vivendo modestamente, ma recandosi come ospite in luoghi appar- tati, specie nelle isole di fronte al Maine, Leger si dedica alla sua poesia. Negli Stati Uniti, egli tiene buoni contatti con la Resistenza francese, che aiuta come può. I suoi rapporti con De Gaulle, inizialmente buoni, non possono mi- gliorare per la posizione dispotica del generale, il quale, più tardi, terrà una politica antiameri- cana non condivisa da Leger, che aveva da mol- to tempo solide amicizie negli Stati Uniti. Dal 1942 in poi sono apparsi i poemi della seconda maniera di Saint-John Perse: Ex$ Vents, Amers, Chronique, Oiseaux, Chant pour un équinoxe, Notturne, Chante'par Celle qui fut là.. . , che sono fra le più alte creazioni poetiche di questo secolo e procurarono al poeta il Premio Nobel 1960. «. . .I1 ritmo è forte- mente scandito, il vocabolario aderente fino alla violenza [. . .] Ma in Saint-John Perse la sen- sazione è ancora carica di colore, il disegno ag- gressivo, l'espressione rapace e audace, a costo talvolta d'una corrusca oscurità». (Emilio Cec- chi). Nel 1944, alla Liberazione, Leger aveva ri- conquistato i suoi diritti di cittadino francese e il suo posto nella diplomazia. Nel 1965, Saint-John Perse aprì a Firenze, in Palazzo Vecchio, le manifestazioni in onore di Dante Alighieri, nel VI1 anniversario della na- scita del nostro maggior poeta, col discorso Pour Dante. Nel 1957, Alexis Leger, sposata a Washing- ton Dorothy Russel, di origine inglese, si era venuto a stabilire a Giens (sulla penisola omo- nima, di fronte alle Isole d'Oro), in Provenza, nella villa Les Vigneaux. Dopo esser stato posto in pensione col grado di ambasciatore, e dopo che Malraux gli ebbe fatto assegnare il Gran Premio Nazionale delle Lettere in Francia (1959), il poeta si recò di rado - e per stretta necessità - a Parigi. Ai fasti parigini, preferì l'alta solitudine nella sua penisola. Egli morì là, il 15 settembre 1975, dopo es- sere stato assistito dalla moglie (che ne ha cu- stodito - e ne custodisce - la memoria avendo creato, con alcune personalità della Proven- za, la Fondazione Saint-John Perse a Aix-en- Provence ed i Cahiers Saint-John Perse, editi da Gallimard), e ora riposa in quel piccolo ci- mitero marino. Romeo Lucchese Nota bibliografica essenziale: Le Oeuvres Complètes di Saint-John Perse, sono state pubblicate dalla Bibliothèque de la Pléiade, Edizioni Gallimard nel 1972 e nel 1978. In Italia tre volumi di St.-J. Perse sono apparsi presso l'ed. Lerici (1960, '65, '69) a cura di R. Lucchese, con la versione di Ana- base di Ungaretti I vol.: il volume St,J, Perse: xElogix e prose scelte, LVI nella collana No- bel dei Fratelli Fabbri a cura di R. Lucchese, 1968; il volume Perse: Opere Poetiche (com- presa la trad. dell'Anabasi di Ungaretti) nella collana Nobel del Club degli Editori, Mila- no: 1972; e stessa edizione presso la UTET, 1972; l'antologia Le luci della vita, liriche di Perse tradotte da R. Lucchese, Ed. Accade- mia, Milano 1972.
dicembre 1983 COMUNI D'EUROPA 5 Organizzazione Arirtide Bnànd, l'napostolo della paceu, politico di larghe vedute, oratore straordinario, ormai stanco di tante battaglie, aveva certamente dato, nel 1929, istruzioni di carattere generale sul progetto qui tra- dotto dalsuo segretano Alexis Leger, lasciando a que- sti la precisazione dei particolari, fidandosi della preparazione speczfica di Leger, il quale, avendo compiuto studi universitan' di giuniprudenza e altz studi commerciali nela sezione diplomatica, e pos- sedendo la fantasia e il dono di veggenza del poeta, avrebbe potuto, ohe che rendere valida, anche am- pliare La visione del Memorandum. Questo, in realtà, è un saggio approfondito del0 stato delle cose europee dopo il Patto di Locarno, 192fj, e dopo il Patto Brhnd-Kellogg, 1928, ispirato dal dircorso scritto da Leger e pronunciato da Briand a Parigi nel Nel corso di una prima riunione tenuta il 9 settembre 1929, a Ginevra, su richiesta del Rappresentante della Francia, i Rappresentanti qualificati dei ventisette Stati europei membri della Società delle Nazioni sono stati chiamati a prendere in considerazione l'interesse di un'intesa fra Governi partecipanti, in vista del- l'istituzione, fra popoli d'Europa, di una specie di legame federale che stabiiisca fra loroin regime di costante solidarietà e permetta loro, in tutti i casi necessari, di entrare in contatto immediato per lo studio, la discussione e il re- golamento dei problemi suscettibili di interes- sarli in comune. Unanimi nel riconoscere la necessità di uno sforzo in questo senso, i Rappresentanti con- sultati si sono tutti impegnati a raccomandare ai loro rispettivi Governi la messa allo studio della questione che era stata loro direttamente sottomessa dal Rappresentante della Francia e che, prima ancora, quest'ultimo aveva avuto occasione, il 5 settembre, di suggerire davanti alla X Assemblea della Società delle Nazioni. Per meglio attestare questa unanimità, che consacrava già il principio d'una unione mora- le europea, essi hanno creduto dover fissare senza indugio la procedura che pareva loro più indicata a facilitare l'indagine proposta: essi hanno affidato al Rappresentante della Francia la cura di precisare, in un memorandum ai Go- verni interessati, i punti essenziali su cui do- vrebbe vertere il loro studio; di raccogliere e re- gistrare i loro pareri; di dedurre le conclusioni da questa larga consultazione, e di farne I'og- getto di un rapporto da sottomettere alle deli- berazioni di una Conferenza Europea, che po- trebbe aver luogo a Ginevra in occasione della prossima Assemblea della Società delle Nazio- ni. Assolta la missione che gli è stata affidata, il Governo della Repubblica tiene a ricordare la preoccupazione generale e le riserve essenziali che non hanno smesso di dominare il pensiero di tutti i Rappresentanti riuniti a Ginevra l'ultimo 9 settembre. la lungimiranza del «Memorandum» francese del 1930 d'un regime d'unione federale europea 1927, (patto generale di rinuncia alla guerra come strumento politico nazionale). Oggi, leggendo at- tentamente il Memorandum, si è cobiti dalla lungimiranza di Alexis Leger, e dalfatto che in una stessa persona potessero coesistere due personalità così an- titetiche: il poeta (operante per sintesi e visioni me- tafiiche) e il d2;plomatico (operante per analisi e pragmatismi esatti e severi;). Infatti tutto /o sforzo di questo scritto è teso a prevenire ogni *.rischio di ini- ziative barticolan' e di imbrese disordinateu (dove sono deninciati i frutti deicomunismo, del&ismo e dei derivati). . . ua beneficio della comunità europea come pure dell'umanitàu. E qui queste asserzioni valgono ancor più di fronte allo stato attuale delle cose nelmondo. R.L. dello stato d'incoordinazione in cui si trova ancora l'economia generale dell'Europa. La ne- cessità di stabilire un regime permanente di so- lidarietà convenzionale per l'organizzazione razionale dell'Europa risulta infatti dalle con- dizioni stesse della sicurezza e dal benessere dei popoli la cui situazione geografica chiama a condividere, in questa parte del mondo, una solidarietà di fatto. Nessuno dubita oggi che la mancanza di coesione nel raggruppamento delle forze mate- riali e morali dell'Europa non costituisca, pra- ticamente, il più serio ostacolo allo sviluppo e all'efficacia di tutte le istituzioni politiche o giuridiche su cui tendono a fondarsi le prime imprese d'una organizzazione universale della pace. Questa dispersione di forze non limita meno gravemente, in Europa, le possibilità di allargamento del mercato economico, i tentati- vi d'intensificazione e di miglioramento della produzione industriale, e con ciò tutte le ga- ranzie contro le crisi del lavoro, fonti d'instabi- lità politica nonché sociale. Ora, il pericolo causato da un simile spezzettamento viene ancora ad aumentare per effetto della estensione delle nuove frontiere (più di 20.000 chilometri di barriere doganali) che i Trattati di pace hanno dovuto creare per render giustizia, in Euro- pa, alle aspirazioni nazionali. L'azione stessa della Società delle Nazioni, La proposta messa allo studio da ventisette Governi europei trovava la sua giustificazione nel sentimento molto preciso di una responsabilità collettiva di fronte al pericolo che minaccia la pace europea, sia dal punto di vista politico che da quello economico e sociale, a causa Aristide Briand con Alexis Leger (famoso col «nom deplume~ Saint-John Perse).
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