globalizzazione e vita delle donne - Consigliera di Parità
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Daniela COLOMBO Presidente <strong>di</strong> A.I.D.O.S.<br />
Popolazione, povertà, ambiente e ruolo <strong>delle</strong> <strong>donne</strong><br />
Negli ultimi cento anni, l'attività umana ha trasformato ogni parte del pianeta, non importa quanto<br />
remota, e ogni ecosistema, dal più semplice al più complesso. Le scelte operate dagli uomini<br />
hanno trasformato il mondo naturale, prospettando al tempo stesso gran<strong>di</strong> possibilità e gravissimi<br />
pericoli per quanto riguarda sia la qualità e la sostenibilità <strong>delle</strong> nostre civiltà, che gli intricati equilibri<br />
della natura.<br />
Dal 1960 ad oggi la popolazione mon<strong>di</strong>ale è più che raddoppiata raggiungendo la cifra <strong>di</strong> 6,125<br />
miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> persone: una crescita che si è verificata principalmente nei paesi del sud del mondo, nei<br />
paesi più poveri. . In questo lasso <strong>di</strong> tempo l'umanità ha prodotto ricchezza fino a livelli inimmaginabili,<br />
eppure la metà della popolazione mon<strong>di</strong>ale vive con meno <strong>di</strong> 2 dollari al giorno e 1,2 miliar<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> persone vive con meno <strong>di</strong> un dollaro al giorno.<br />
I consumi sono più che raddoppiati, aumentando principalmente nei paesi più ricchi e in quelli <strong>di</strong><br />
recente industrializzazione, come ad esempio la Cina. Abbiamo imparato a estrarre risorse e ad<br />
usarle, ma non abbiamo imparato a gestire i rifiuti così prodotti: le emissioni <strong>di</strong> anidride carbonica<br />
ad esempio nel 2000 sono state 12 volte superiori a quelle del 1900. E questo processo sta trasformando<br />
il clima del pianeta.<br />
Il grande interrogativo del secolo attuale è se le attività del secolo scorso ci abbiano messo in rotta<br />
<strong>di</strong> collisione con l'ambiente e se così è, quali misure possiamo prendere in merito. Come possiamo<br />
impegnare l'ingegno umano per garantire il benessere della popolazione e al tempo stesso salvaguardare<br />
la natura?<br />
Ovviamente la gestione del pianeta e il benessere <strong>delle</strong> sue popolazioni sono responsabilità collettive<br />
e in questo processo si deve tener conto che oggigiorno ogni parte del mondo naturale e<br />
umano è in connessione con tutte le altre. Le decisioni locali hanno un impatto globale, così come<br />
le politiche globali, o la loro assenza, influiscono sulle comunità locali e sulle loro con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>vita</strong>.<br />
Gli esseri umani hanno sempre trasformato il mondo naturale e sono stati da questo trasformati.<br />
Le prospettive dello sviluppo umano <strong>di</strong>pendono attualmente dalla saggezza con cui sapremo gestire<br />
tale rapporto.<br />
Naturalmente i problemi sul tappeto sono enormi. Mano a mano che la popolazione umana<br />
aumenta e la <strong>globalizzazione</strong>, avanza le questioni politiche chiave rimangono le stesse: come utilizzare<br />
le risorse <strong>di</strong>sponibili in termini <strong>di</strong> terre coltivabili e acqua per produrre cibo per tutti? Come<br />
promuovere lo sviluppo economico e porre fine alla povertà, così che tutti possano sfamarsi, avere<br />
una <strong>di</strong>mora <strong>di</strong>gnitosa, accesso all'istruzione, ai servizi sanitari, a una <strong>vita</strong> <strong>di</strong>gnitosa? E nel fare questo<br />
come affrontare le conseguenze sull'umanità e sull'ambiente dell'industrializzazione e <strong>di</strong> fenomeni<br />
quali il riscaldamento globale, i cambiamenti climatici e la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> bio-<strong>di</strong>versità?<br />
La comprensione del tipo <strong>di</strong> legami esistenti tra popolazione e ambiente richiede un'analisi dettagliata<br />
dell'interazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fattori, quali il benessere economico, i consumi, le tecnologie, la<br />
crescita demografica, ma richiede anche <strong>di</strong> prendere in considerazione questioni <strong>di</strong> origine sociale<br />
in passato ignorate o sottovalutate, quali i ruoli e le relazioni <strong>di</strong> genere, le strutture politiche e il<br />
problema della "governance".<br />
L'empowerment <strong>delle</strong> <strong>donne</strong>, ad esempio, costituisce <strong>di</strong> per sé uno dei fini dello sviluppo: ma la<br />
rimozione degli ostacoli che impe<strong>di</strong>scono alle <strong>donne</strong> l'esercizio del potere economico e politico<br />
costituisce a sua volta un mezzo per porre fine alla povertà.<br />
La salute riproduttiva è parte <strong>di</strong> un pacchetto essenziale <strong>di</strong> servizi in materia <strong>di</strong> assistenza sanitaria<br />
e istruzione. Rappresenta uno strumento fondamentale per il raggiungimento dell'empowerment<br />
<strong>delle</strong> <strong>donne</strong>, ma costituisce anche un <strong>di</strong>ritto umano e comprende il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> decidere le<br />
<strong>di</strong>mensioni della famiglia e l'intervallo tra una nascita e l'altra.<br />
Ottenere con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> eguaglianza ed equità tra uomini e <strong>donne</strong>, garantire il <strong>di</strong>ritto alla salute riproduttiva<br />
e fare in modo che in<strong>di</strong>vidui e coppie possano scegliere le <strong>di</strong>mensioni della propria famiglia<br />
<strong>globalizzazione</strong> e <strong>vita</strong> <strong>delle</strong> <strong>donne</strong>