rivista considerazioni nr. 2 - Samnitium
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18<br />
Rosalba Antonini<br />
ra; tra quelle spigolose di Lu 37 risalta o, perfettamente circolare (O).<br />
1.3.1.2. Occorre riannodare l’indubbia varietà nella realizzazione delle lettere<br />
sull’Elmo di Vienna (e altrove) a un sistema morfografico coerente. S (), R ()<br />
di Lu 18, Lu 19 coesistono nei rispettivi graffiti con l’angolosità propria alle incisioni<br />
alfabetiche perché quest’ultimo tratto non è ‘arcaico’, piuttosto, ‘seriore’ nella referenza<br />
alla fonte. La referenza porterà all’alfabeto ionico di area lucana (Elea, Siris,<br />
Thurii) come lascia desumere il sigma a segmenti obliqui (fig. 1 per Lu 18).<br />
Non è ragionevole l’assunto che lettere ‘lunate’ siano caratterizzate da una<br />
quota cronologica risalente rispetto a ‘rifacimenti’ angolosi (sopra); l’esperienza<br />
mostra, piuttosto, il contrario – simboli alfabetici che in sequenza diacronica si<br />
ammorbidiscono nelle rispettive fogge ecc. Da mettere in conto l’effettivo peso del<br />
condizionamento ambientale (dalla cultura intenzione capacità d’imporsi ecc.<br />
della committenza e / o di chi materialmente produce una scritta al supporto epigrafico<br />
della stessa e altro ancora) e, non ultima, della casualità vera e propria.<br />
Escluderei il richiamo a quest’ultima per destrorso in Lu 18 (e Lu 19); d’altra<br />
parte, LEJEUNE 1966, concludendo la disamina di altri testi (e fra questi la serie<br />
fenser, richiamata dianzi), inclina a ritenere che la scrittura destrorsa riveli l’influsso<br />
di abitudini grafiche ‘greche’, la sinistrorsa ‘osche’ 67 . Se la proposta può<br />
essere vagliata in termini generali, rimane difficile che un simile ‘incrocio’ sottostia<br />
alle due scritte su elmi ora richiamate. Queste differenziano rispetto a contesto<br />
tramite doppia marcatura: ipertrofia e ductus contrario (S). Il ‘focus’ grafico<br />
sulla lettera sarebbe immotivato (senza funzione, al contrario di quanto avviene in<br />
altri punti nodali del graffito; § 0.2.) se non fosse adibito consapevolmente per un<br />
fine ‘richiesto’ da contesto, evitare lo scambio di S con l’omografa per /s/ nell’ambito<br />
storico di riferimento (reale o psicologico). L’alfabeto euboico coloniale (Italia<br />
e Sicilia) impiega S (per /s/) 68 e Lu 18, in alfabeto ionico, senz’altro s’indirizza a<br />
un’utenza definita nell’insieme da siffatta attinenza culturale.<br />
In conclusione, sembra che il quadro di sintesi disegnato dallo studioso francese<br />
per la grafia ‘osco-greca’ evidenzi pieghe di giunzione e incoerenze di dettaglio.<br />
Occorre riconoscere che l’impalcatura ‘cartesiana’ del Lejeune, in gran parte<br />
fondata su Rossano, incontra obiettive difficoltà; i materiali iscritti dal sito provengono<br />
spesso da riuso, da origine secondaria ecc. e, comunque, per solito sprov-