rivista considerazioni nr. 2 - Samnitium

Spedis Mamerekies Saipins 25
davanti a C occlusiva), antico e generalizzato (face di Um 4, Tolfa, ca. 570 a.C. 106 ,
documenta già lo stadio finale dell’evoluzione), con riprove sparse per la penisola
(per es., sudpiceno, umbro, peligno, marrucino, Tavola Veliterna, Tavola
Bantina). Il testimone di Lu 18 andrebbe a sommarsi con significative code del
fenomeno ancora in corso nell’Italia meridionale che scrive con l’alfabeto greco.
In queste 107 piuttosto che impiegato per /d/ ‘rafforzata’ o sostituita per analogia
di -t primario (secondo lettura vulgata) potrebbe notare /D/ prodotto di
un’evoluzione fonetica 108 . Difficile che una sonora evolva in sorda mentre non lo
è il processo inverso, tanto più in finale assoluta di parole prototoniche, come
normalmente in (italico-)sannita; comunque, anche in latino -t, -d si sono confusi
(: ecc.). La glossa «Pitpit Osce quicquid» (PAOLO - Festo, p. 235, 15 L 2 ) recepisce
una tendenza analoga e ‘sotterranea’ 109 , dal momento che i testi epigrafici
(monumentali, a cominciare dal Cippo Abellano) danno píd (Cm 1, B25) ecc.
La ratio grafica di anafaket avrà avuto una sua radice culturale (per certo risalente),
dovendosi escludere errori o ripieghi estemporanei (perché il modulo grafico
non è isolato; sopra). Se nei documenti sanniti in alfabeto nazionale (per lo
più connotati nel parametro socio-culturale) si apprezza la tenuta dell’occlusiva
dentale sonora in uscita assoluta di parola (deded, upsed, afamated ecc.), che possiamo
ritenere un tratto (anche imposto) della rigida koiné (linguistica e) grafica
sul vettore dell’acculturazione di segno sannita nei territori dell’Italia centro-meridionale,
emergono bensì testimonianze riottose al sistema. Il fenomeno rilevabile
in anafaket, afakeit ecc. (con /%/ < protoit. */Ò/ notato e, ei) richiamerebbe
un parallelo più esplicito proprio nell’area di Teano Sidicino, in sporadiche grafie
per atteso che si ripetono in uscita assoluta di parola (-V—C#) per upsatuh
(Si 4-Si 21 110 , 400-375 a.C.), tutte su oggetti ceramici prodotti anch’essi al di
fuori del controllo (appalto) pubblico; si aggiunge púiieh (Cp 41, Capua, di norma
assegnato al III sec. a.C. 111 ). Insieme possono dire qualcosa 112 , se esiti da ricondurre
a un fonema di articolazione debolissima (con perdita di discretezza) in contesto
particolare. Ancora una volta, nel palesarsi inserito in ambito storico di marca
ellenica, Spedi" Saipin" potrebbe non aver sacrificato per intero la propria
ascendenza italofona.
5. Se anafaket ripropone uno stereotipo formulare di matrice greca, la sua