rivista considerazioni nr. 2 - Samnitium
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Rosalba Antonini<br />
7.2. A ogni modo, in Lu 18 la testualizzazione mamerekie" sembra un inavvertito<br />
cedimento al profilo socio-culturale di Spedio e degli ambienti in cui lo stesso<br />
operava; nondimeno, il richiamo persiste in Saipin" (§§ 5.2., 5.2.1.), ancora<br />
in contraddizione, si direbbe, con l’intenzionale atteggiarsi del personaggio nella<br />
dedica (svelato oltre ogni dubbio dalla formula onomastica) ma compatibile con<br />
la testualizzazione epigrafica lucana e mamertina del teoforico (mamerekie"; § 7.),<br />
forse, modello (di ritorno) sotteso alla dedica dell’Elmo.<br />
Comunque, Spedi" dalla qualifica mamerekie" ricava il nome ‘gentilizio’<br />
di cui rivestirsi e fare mostra (faute de mieux), ostentato su un testo concepito per<br />
esposizione in luogo ‘pubblico’, quantomeno, inciso per essere letto e, pertanto,<br />
‘divulgato’(§ 0.1.1.).<br />
L’esibizione di onomastica a tre elementi sull’Elmo di Vienna, oggetto ‘prezioso’<br />
(di bronzo), che l’epigrafe, giunta eccezionale, arricchisce ulteriormente, conferma<br />
l’attinenza culturale primaria di Spedio (§ 5.2.2.). Nondimeno, si addice al<br />
carattere e alle gesta del rivoltoso in POLIBIO - DIODORO del quale convalida la iattanza;<br />
giusta che l’arruolamento come ‘soldato (di ventura)’ prometteva di evadere<br />
ambiti connotati negativamente sotto il profilo diastratico a individui raccogliticci,<br />
di condizione socio-economica-culturale subalterna che il mercenariato stesso<br />
talvolta arrivava a far eludere o, addirittura, a promuovere 165 . La dedica di<br />
Spedio avrebbe voluto esserne il suggello.<br />
Tuttavia, la rarità di armi iscritte nell’Italia antica non conferisce alcuna<br />
patente élitaria all’epigrafe, all’elmo di Spedio. La testualizzazione della dedica<br />
appare, infatti, un portato del contesto culturale greco che per solito si presenta<br />
ed è recepito come prestigioso, conferendo (aspettativa di) credibilità e autorevolezza<br />
(§ 3.1.); il supporto di Lu 18 appartiene a una classe di beni 'mobili' e dunque,<br />
definiti dalla prospettiva del 'viaggiare' 166 , con l'eventualità di pervenire ai proprietari<br />
anche da azioni di guerra, rapine individuali ecc. oltreché da commissione<br />
in bottega, da dono o altra modalità 'pacifica' e 'corretta'. Le informazioni di<br />
POLIBIO e DIODORO proprio a proposito di Spedio (§ 1.), sono eloquenti; il dedicatario<br />
di Lu 18, transfuga di Sepino, non è il profugo Decio Magio di Capua né<br />
un ‘capo’ mercenario alla stregua di coloro che fondano la touta mamertina 167 . Un<br />
Senofonte, un Pirro costituiscono rare eccezioni nella supponibile massa di<br />
‘comandanti’ mercenari reali o presunti tali.