rivista considerazioni nr. 2 - Samnitium
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Spedis Mamerekies Saipins 37<br />
e devianza’); TAGLIAMONTE 2000.<br />
26 POLIBIO, I. 69, 14, riferisce che i mercenari ribelli a Cartagine, «katevsthsan auJtw`n strathgou;"<br />
Mavqw kaiv Spevndion»; DIODORO (l.c. al § 1.) parla di ‘hJgemwvn’. L’ironia che accompagna<br />
la terminologia magistratuale delle nostre fonti, qui come altrove (cfr. ANTONINI 2004, pp.<br />
279-284, 312, con bibliografia) ricalcata su quella familiare alle stesse per istituti di assetto costituzionale<br />
indigeno (greco per POLIBIO e DIODORO) non ci toglie l’imbarazzo delle problematiche<br />
aperte dal lessico utilizzato, differente, e dal designatum, univoco.<br />
27Beil. 3 (n. 132) e cfr. p. 63.<br />
28 Gruppo 2 WAURICK 1988 (cfr. ibidem, pp. 151, 152, con nt. 3); per DINTSIS 1986 cfr. qui ntt.<br />
27, 33. COLONNA 1984, p. 229, nt. 5, accenna a origine apula per il tipo di elmo rappresentato<br />
dal cimelio di Vienna.<br />
29 Ibidem, p. 154.<br />
30 Che sbarca in Italia nel 280 a.C. (SALMON 1985, p. 301).<br />
31 DINTSIS 1986, pp. 69, 238, 244.<br />
32 WAURICK 1988, p. 156, Abb. 13 (3).<br />
33 Cfr. la ‘Tabella sinottica’ cit. dianzi in testo; DINTSIS 1986, pp. 62, 71.<br />
34 DE BENEDITTIS 2006, pp. 118-120.<br />
35 COARELLI 1976, pp. 166-168, senza tacere che il dibattito in proposito continua (cfr. KRUTA<br />
2006, pp. 277, 281).<br />
36 Su questi, cfr. COARELLI 1976, p. 168, nt. 33; per Um 34 rinvio a ROCCA 1996, pp. 75-76 (n.<br />
10. Bo)<br />
37 MARINETTI 1985, p. 62, che prosegue, «da rivedere il IV secolo e gli elmi, che costituiscono un<br />
problema a parte», come rimarca ibidem, nt. 18.<br />
38 ROCCA 2002, p. 415.<br />
39 Cfr. TAGLIAMONTE 1990, p. 523 (ca. 370 a.C.; del simile TAGLIAMONTE 1996, pp. 135, 222),<br />
donde POLI 2001, p. 531. POCCETTI 2001 (p. 54) propende per i decenni centrali del V secolo<br />
a.C., ma sulle orme di TAGLIAMONTE 1994, pp. 170-171, con nt. 380 (dove rinvia a DINTSIS 1986,<br />
pp. 63, 71 ecc. e cerca conferme nella paleografia del testo), POCCETTI 2009a (p. 51) dà la prima<br />
metà del IV sec. a.C., seppure (p. 54) paia accennare alla metà del III sec. a.C. come non post quem<br />
(?).<br />
40 L’intenzionale offerta alla divinità di uno strumento depauperato scaduto dall’impiego primario<br />
e / o compromesso nei requisiti esteriori troverebbe numerosi paralleli storici e letterari.<br />
41 Non saprei se da uso (che potrebbe indiziare una dedica di oggetto ormai inservibile, oppure<br />
‘brateis datas’) o intenzionali (per sottrarlo a eventuale fruizione umana), come talvolta si osserva<br />
(specificatamente per consacrazione funeraria di armi; fra l’altro, MICHETTI 2006, pp. 384-385,<br />
richiama la pratica a Volsinii nella seconda metà del IV sec. a.C.). Per la cassis con Um 34 è stato<br />
avanzato un restauro dopo il 250 a.C. (referenze in ROCCA 2002, p. 414); quella di Lu 37 porta<br />
integrazioni antiche e moderne (VLAD BORRELLI 1957, p. 235).<br />
42 Cfr. COARELLI 1976, p. 170 (da cui lo stralcio in testo), con nt. 41 e p. 171; VITALI 2003, p. 38,<br />
inoltre, qui sopra, nt. 41. Non so con quanta rapidità si diffondessero innovazioni negli equipag-