rivista considerazioni nr. 2 - Samnitium
rivista considerazioni nr. 2 - Samnitium
rivista considerazioni nr. 2 - Samnitium
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
40<br />
Rosalba Antonini<br />
75 Nome individuale o di famiglia per trasposti dall'Italia, come evidente da Spevdi" (-i"!) di<br />
FRASER, MATTEWS 2005, p. 316, peraltro unico riscontro (Macedonia, 128 d.C.) che censiscono<br />
per spedio-. A Spedio, infatti, si riportano scarse occorrenze in testi greci; nessuna, come sembra,<br />
ammessa in PAPE, BENSELER 1959, mentre OSBORNE, BYRNE 1994, p. 403, ne annoverano tre<br />
(Atene e forse un demo; I, II, III secc. d.C.), Spevdio", Spevdi[ (completato secondo il precedente;<br />
ma cfr. qui sopra), Spediva Gelliva. Del resto, FRASER, MATTEWS 1997, p. 400, non conoscono<br />
che Spevndio", 'schiavo dalla Campania' (metà III sec. a.C.), secondo che intendono da<br />
POLIBIO, I 69, 4 (ma cfr. qui in testo, § 6.). Ulteriori dati sul nome Spedio qui sotto, ntt. 142,<br />
145.<br />
76 Su cui insiste la manualistica, dispensandomi da ulteriori rinvii. Richiamo, bensì, il fenomeno<br />
generale della semplificazione dei gruppi consonantici come tratto strutturale del sistema fonetico<br />
indeuropeo, almeno da una certa quota; deroghe in parole 'particolari' (sintesi del dibattito<br />
più recente sulla questione in ROCCA 2001).<br />
77 I derivati di spedio- (nt. appresso) rinviano alla forma senza nasale (e cfr. a nt. 75).<br />
78 Cfr. SCHULZE 1904, p. 236, s.v. Spetinius (anche per testimoni etruschi); CIL II 415; ibidem, III<br />
2361 (nomen), ibidem, IX, p. 725, s.v. Spedius (nomen), IDR 11.2, 164 (nomen) ecc., inoltre, qui<br />
in testo (§§ 1.1., 2.1., 5.2.2.1.; 7.1. per Spezzano).<br />
79 Nt. 75, con richiami ibidem.<br />
80 VINE 1993, pp. 243-246 (§ 9.2.), anche su lat. Apellinem (sic) di PAOLO FESTO, p. 20, 27 L 2 , forse<br />
un ibrido artificiale.<br />
81 FRASER, MATTEWS 1997, p. 400, citano il nome a proposito di un testo argolico (Epidauro, 149<br />
d.C.) con [Sp]ovndo".<br />
82 In POCCETTI 1988, pp. 29-53; PUGLIESE CARRATELLI 1989, pp. 281-284.<br />
83 ZUMBO 1995, pp. 310-31<br />
84 PROSDOCIMI 1978, p. 1065, sembra condizionare la localizzazione del punto d'arrivo della ricezione<br />
greca alla «corrispondenza di [u] locale con gr. e» per la quale sarebbe possibile presupporre<br />
«un locale fono [ü] o meglio [ü / ö] e recepito prossimo a [e] da un sistema privo di [ü]: in questo<br />
caso il greco (acheo) dorico». Anche su tale proposta, da vagliare (per l'Apulia vi sarebbero,<br />
bensì, evidenze diverse; cfr. ALESSIO, DI GIOVANNI 1983, p. 83), al momento non si può caricare<br />
Spovndion di DIODORO, XXV 2, 78.<br />
85 FRASER, MATTEWS 1987, p. 400, Spovrio" (Delo, II e I secc. a.C.).<br />
86 POMPONIO MELA, chor., II 67.<br />
87 In modo precipuo da riferire a una qualche competenza della lingua greca, da situazioni di contatto<br />
che POLIBIO non esplicita, quale dato ridondante. Al contrario, POLIBIO, I 80, 6, spiega un<br />
episodio della guerra libica con il fatto che i mercenari di Cartagine avevano nozione di fenicio,<br />
acquisita nella lunga guerra precedente (cd. I punica; 264-241 a.C.).<br />
88 TAGLIAMONTE 1990, p. 529; al seguito POCCETTI 2009a, p. 52.<br />
89 BOURDIN, COUZET 2009, pp. 478-479, con ntt. 72, 74.<br />
90 PROSDOCIMI 1978, p. 1060.<br />
91 Cfr. PLANTA 1897, p. 604, ad n. 18, pp. 257, 258-259; RIX 1992, p. 252, nt. 31; UNTERMANN