rivista considerazioni nr. 2 - Samnitium
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Spedis Mamerekies Saipins 41<br />
2000, pp. 257, 258-259, s.v. fakiiad (con referenze); RIX 2001, pp. 139-140 (rinvii bibliografici a<br />
nt. 1b), s. ?*d h eh 1k- (scheda ZEHNDER TH., LIPP R.) e qui in testo, § 1.3.1.1. VAAN 2008 (pp. 198,<br />
199 s.v. facie, -ere), intende diversamente; secondo gli assunti del Dictionary riconduce ('cognate')<br />
la base del perfetto ana:faket a una radice aoristica apofonico proto italica *f²k- / *fak-.<br />
L'A., inoltre, rende la forma verbale di Lu 18 '«has erected»' che, a parte la negazione del grecismo,<br />
sembra interpretazione forzata in contesto situazionale a meno di non applicarle una<br />
semantica caratterizzata - ca. 'ha istituito (l'oggetto come dedica)' > 'ha dedicato' (?).<br />
92 MARINETTI, PROSDOCIMI 1988, pp. 34-35.<br />
93 POCCETTI 2009a, pp. 52-53.<br />
94 Cfr. PISANI 1964, p. 49, ad n. 4B; iter bibliografico sul termine in UNTERMANN 2000 (ll.cc. qui<br />
sopra, a nt. 91).<br />
95 RIX 2001, l.c. a nt. 91.<br />
96 Fra pestlúm (Sa 13), peesslúm (Sa 14), perissty[ (Cm 3), sotto il rapporto ± sincronico dei rispettivi<br />
testi emerge la variante etimologica del grecismo che lo riformula 'dopo' l'ambientamento del<br />
termine stesso nel sistema sannita (Sa 13, Sa 14); cfr. Cm 3 (ANTONINI 1996, pp. 164-165).<br />
97 Assicurata dalla riformulazione anafed (Lu 14, Paestum, fine IV sec. a.C.), su cui POCCETTI<br />
2009a, pp. 52-54.<br />
98 In merito alcuni interventi di Paolo Poccetti (POCCETTI 1983 ecc.).<br />
99 Esposto di massima in LEJEUNE 1970 (aggiornamenti e sintesi in LEJEUNE 1990).<br />
100 LEJEUNE 1970, p. 291 (§ 8c).<br />
101 LA REGINA 2002 (p. 62, n. 2), con testo emendato e ricostituito.<br />
102 PURCELL 1984, p. 292 (con nt. 46).<br />
103 Cfr. p. 293, § 10.<br />
104 LAZZERONI 1983.<br />
105 LA REGINA 2002 (p. 59, n. 1), che rivede la testimonianza. L'A. (ibidem) osserva che in questo<br />
caso «il sigma a quattro tratti continua ad essere usato anche dopo la più diffusa adozione del<br />
sigma lunato, e il segno w, che dovrebbe comparire nel nome Plator, non trova impiego».<br />
106 Proposta definita in COLONNA 1983 (p. 587).<br />
107 Raccolte in RIX 2002 ('Indice inverso', p. 212, colonna destra).<br />
108 Cfr. al § 7.1. per una corrispondenza (?) '-tt- : -ti- : -di-' attraverso più sistemi e in contesti diversi<br />
dall'uscita assoluta di parola (-t# di anafaket, afakeit ecc.).<br />
109 tetet (Ps 3, metà V sec. a.C.), in alfabeto etrusco, non può valere a indiziarne un antecedente<br />
presannita (pervenuto) dalla Campania settentrionale interna (Capua).<br />
110 In totale cinque occorrenze (sic), 400-375 a.C.<br />
111 EICHNER 1989, pp. 82, 106 (nt. 43).<br />
112 Nonostante RIX 1996, pp. 247-248 (§ 3.1.).<br />
113 Nel caso presente dovremmo aspettarci, 'nome individuale + filiazione (in -io-, struttura rara<br />
con questa funzione in greco, dove per lo più è caratterizzata, cfr. telamonio- e simili) + origine<br />
geografica', senza che quest'ultima si trovi necessariamente posposto alla forma verbale (anafaket),<br />
secondo tassi rilevata nelle iscrizioni greche arcaiche.