rivista considerazioni nr. 2 - Samnitium

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Rosalba Antonini
114 PLANTA 1897, pp. 51 (nt. 1), 101 (nt. 1), 141; segue vulgata (cfr. LEJEUNE 1972, pp. 103-104).
115 E restituito su s[ (D 13) della stessa defixio, correntemente rialzata all'ultimo quarto del IV sec.
a.C., stante l'assenza di lettere diacriticate nella scritta, argomento che, per sé, non dà sicurezza.
Le forme sincopate, le palatalizzazioni (segnalate con geminazione consonantica), i latinismi che
ricorrono in questo piombo suggeriscono, piuttosto, una cronologia bassa, non anteriore al II
sec. a.C. (forse inoltrato - ?).
116 saí (tSa 41, Sepino, bolli 'della comunità') non è utilizzabile, perché l'abbreviazione sottrae
quanto interesserebbe conoscere.
117 Non sarebbe eccezionale la compresenza di etnonimi diversamente suffissati su base lessicale
invariata (? PLANTA 1897, ll. cc. a nt. 114, cerca di riportare Saipins a *Saip_n_ns o *Saipint-s); cfr.,
per es., lat. camerinum (toponimo) e le collegate formazioni aggettivali camerinus, camerinenses,
camers, -mertis, camertinus.
118 ALESSIO, DE GIOVANNI 1983, p. 82.
119 Potrebbero esservi suffissi differenti che significano per 'opposizione' relazionata a contesti
univoci ma anche differenti. Il problema non è semplice (include eventuale perdita d'informazione
su 'designata' specifici) né alcuni riscontri lo semplificano. Quale pertinenza semantica per
lúvkanat- (: lúvkanateís di Fr 2, i.s. frentano)? In latino non sembra contare su un corrispettivo
‘formale’ (cfr. L«cXni, agg. l«cXno-, l«cXnÒa-, l«cXnÒco- e l«ca 'bos'?), situazione che limita gravemente
l'indagine in proposito. thurino-, approdato alla documentazione greca e poi romana, designa pertinenze
topografiche esterne all'insediamento urbano greco (Thurii) cui, per contro, si connette
thurio- (cfr. POCCETTI 2009b, p. 513). Quest'ultimo mostra lo stesso suffisso di spolítiú (§ 5.2.1.);
l'umbra Spoleto in lat. è Spel²tÒum, l'etnico spel²tòno- (‘o’ spel²tXno-); cfr. banttieí[s] (genit.), in Sa
24 (Pietrabbondante, 100-90 a.C.) ma bantins in Lu 1 (appresso in testo, § 7.1.).
120 SALMON 1985, pp. 401, 399 e p. 303; LA REGINA 1984, pp. 168, 214-216.
121 LEJEUNE 1970, p. 288 (§ 5e) e LEJEUNE 1976, pp. 53-54, che riferiscono analoga valenza a (dekis
hereiis dekkieis) saipinaz (Cm 14, qui in testo, § 5.1.). Riguardo a Saipin" l'ipotesi Lejeune fatica
a imporsi; SALOMIES 2008, p. 34, s.v. spedis, annota, "de Saepinum?"; RIX 2009, p. 500 (cfr. p.
503), torna ad assumervi un cognomen, secondo vulgata (ma cfr. SLUNEDKO 1992, p. 42).
122 Cfr. SOLIN 2009, p. 253.
123 Tralascio, dunque, Sa 32 (peraltro scontestuato, con funzione e cronologia da accertare).
124 Ora ritrovato e riedito; cfr. ANTONINI 2009, pp. 153-169 (sez. A).
125 Esercitata in proprio o da un avo e del tutto 'straordinaria' (per Alatri, CIL I 2 1529; per Roma,
Fasti Cap., ad a. 265). Naturalmente, riscontri quali c VII di Falerii Novi (ibidem, 1988 - sic - e p.
1068); (duovir VII) censor III di Ostia (ibidem, XIV 4710), si riferiscono alla durata (in anni solari)
della dignità censoria; a conferma quella di Rossano, 'quinquennale' (richiamata a lin. 3 di Lu
5).
126 Puntuale riscontro per i ribelli del 241 a.C. (fonti mostrate al § 3.), per i Campani a Reggio
fra 280-270 a.C. (HEURGON 1942, p. 203 e qui appresso in testo, § 6.), per i Mamertini a Messina
(ibidem, p. 284, nt. 2; TAGLIAMONTE 1994, pp. 199, 193) ecc.
127 É il caso del q.sabino (CIL I 2 2914, Rimini) richiamato da SOLIN 1991 (p. 156).