rivista considerazioni nr. 2 - Samnitium
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Rosalba Antonini<br />
Kapivtwn (HATZFIELD 1919, p. 403, s.v. Spedii). Altri riscontri qui in testo (§§ 1.1., 2.1.1.) e alle<br />
ntt. 75, 78, 145, 153.<br />
143 art[i]mio spediol c s – [i] codd., [e] CIL I 2 753 (Transpadana), con p. 946.<br />
144 Nonostante SCHULZE 1904, p. 321, (continuazione di) nt. 5.<br />
145 Q. Spedo L. f., Vel. Spedo Caesiae, Vel Spedo Thoceronia natus; CIL I 2 (nell'ordine) 2004-2006.<br />
Interessanti le singole designazioni, su cui non è il caso di soffermarsi qui oltre un cenno. Gli<br />
intestatari delle stesse, legati da consanguineità (un altro laterizio dello stesso sepolcro reca Ar.<br />
Spedo Thocerual clan, RIX 1991. II, Cl 1.1083, recente; fratello di CIL I 2 2006?), con la romanizzazione<br />
(forse collegata al ramo femminile, dove ci sono 'Caesia', 'Septumia') acquisiscono il 'gentilizio'<br />
testualizzato unicamente per L. Gavius Spedo Septumia nat (ibidem, 2003; cfr. SCHULZE 1904,<br />
pp. 236, 317). Saranno individui di ascendenza servile; se greca, è lecito pensare che Spedo<br />
([Spendo]?) quindi possa riformulare gr. Spevndwn, -onto" (nome poco frequente; qui nt. 74), o<br />
innestarlo nella famiglia di indigeno spedo-. Tutt'altro che rare, allora, le vicende onomastiche e<br />
sociali alle spalle di questi personaggi - cfr. anche il 'Difilo' di Chiusi (RIX 1991. II, Cl 1.2513,<br />
recente), su cui DE SIMONE 1977, pp. 52-53.<br />
146 Cfr. ANTONINI 2004, pp. 307-311.<br />
147 Referenze in ANTONINI 2004, p. 284 (§ 0.2.).<br />
148 HEURGON 1942, p. 139.<br />
149 Si direbbe secondo l'uso locale (cfr. kapv. delle iovile). Sui derivati da 'Capua' in greco cfr.<br />
CAMPANILE 1993, pp. 606-607.<br />
150 Referenze in SENATORE 2009, p. 443, nt. 2. Analisi storica della piana campana in RESCIGNO<br />
2009, particolarmente pp. 421-426.<br />
151 HEURGON 1942, p. 205. Cfr. ANTONINI 2004, pp. 281-286 (§§ 0.2. - 0.3.) e p. 290. Capua parrebbe<br />
funzionare come centro di raccolta per 'soldati' (vocazione ribadita dalle scuole di gladiatori<br />
impiantate nel sito); comunque, conia a proprio nome (nCp 1a-2). Il nesso fra emissione di<br />
moneta e pratica di arruolamento mercenario sembra indiscutibile; i pezzi romano-campani<br />
sarebbero da ascrivere alla stessa logica. Per contro, i Sanniti a nord del Matese non battono<br />
numerari in quanto praticherebbero il mercenariato solo fuori del paese, senza avvalersene in<br />
patria (cfr., di recente, CAIAZZA 2007, pp. 214-215).<br />
152 HEURGON 1942, p. 432, che, fra l'altro, scrive, «Jusqu'au débout du Ier siècle avant notre ère,<br />
Samnis était un terme générique pour «gladiateur». Mais Tite-Live [IX 40, 17] signale que, dès le<br />
IVe siècle, les Capuans avaient l'habitude de revêtir leurs gladiateurs du costume et du nom des<br />
Samnites». SALMON 1985, p. 49, nt. 29, a proposito di «Samnites», ricorda che «Diodoro spesso<br />
designa con tale nome i mercenari campani»; poi li ravvisa anche nei 'Sanniti' di LIVIO, IV 52, 6<br />
(«ab Samnitibus qui Capuam habebant Cumasque»), non so quanto a ragione.<br />
153 Cfr. in CIL IX 3065 (Interpromium), L. Spedius Rhodinus sodalibus suis martialibus, senza scomodare<br />
i suodales di Satricum e l'ambiguo mamartei contestuale (ibidem, I 2 2332a).<br />
154 Quando lo storico, narrando dei fatti di Messina (cfr. qui in testo, di seguito), inizia ad usare<br />
'Mamertini' per 'Campani' (I 8, 1) ne offre 'spiegazione' (al lettore soltanto?).<br />
155 Cfr. al § 5.2.1.2., con nt. 126. Nonostante la fine disamina dedicata a mamertòno- in