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Ora sappiamo con certezza che qualunque patologia non è altro che una drammatizzazione di un engram e, come<br />

dice Ron su Dianetics, questo crea aberrazioni.<br />

L’aberrazione, come unica fonte di tutti i mali, NON È UN QUALCOSA CHE L’ ESSERE CONTROLLA, MA<br />

UN QUALCOSA CHE NON PUÒ PIÙ CONTROLLARE.<br />

Tuttavia, in questo particolare caso, abbiamo di fronte delle matrici, dei casi, completamente unici e rari, e poiché<br />

sono stati bloccati da qualcosa che li ha violentemente “fermati”, ora essi devono fermare il mest, che è uno<br />

specchio, una coscienza-specchio che replica se stessa all’infinito, in ogni suo frammento.<br />

Il termine “compulsivo”, che ancora tanti non conoscono, si riferisce a un forte impulso difficile da controllare;<br />

infatti, se si prende questo termine e lo si scompone, si nota subito che “compulsione“( con-pulsione, con impulso)<br />

si riferisce a qualche fenomeno che spinge un essere a fargli commettere cose contro la sua volontà, oppure a un<br />

bisogno irrazionale di spingere un essere a compiere azioni che poi se ne pente.<br />

Questo concetto ci ha guidato verso la radice di tutti i mali. Ecco la sequenza:<br />

Un essere sbaglia (commette un errore per mancanza di sapienza) poi, l’errore dell’azione o dell’inazione ci fa<br />

entrare in conflitto con la necessità di essere nel giusto. Così per dimostrare di avere ragione (la ragione è<br />

sopravvivenza il torto è morte) si continua a ripetere lo stesso errore.<br />

«Questo è l’esatto meccanismo compulsivo dell’aberrazione. Questa è la condotta irrazionale che - come dice<br />

Ron - è il fondamento “dell’aberrazione e della rovina”, e poiché tutte le azioni sbagliate sono il risultato di un<br />

errore, seguito dall’insistenza del fatto che si aveva ragione, invece di correggere lo sbaglio commesso, dichiarando<br />

di aver torto, si insiste nell’affermare che l’errore era in realtà un azione giusta, e così lo si ripete». (Ron)<br />

Questa è la causa di tutte le aberrazioni, della pazzia, dell’insanità e del male, e poiché un essere è fondamentalmente<br />

buono, quando sbaglia si autopunisce da solo attraverso postulati che, col tempo, predispongono il suo caso<br />

da una condizione causativa a una condizione di effetto.<br />

Questo è il “punto di rovina” di un essere, e nei prossimi capitoli andremo a scoprire gli attributi di queste<br />

personalità soppressive che una sorgente attira a sé, dopo essere caduta in una condotta irrazionale causata dalla<br />

sua stessa inconsapevolezza.<br />

Alessandro Arnone - Oltre il 2012, la scelta spetta a te<br />

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