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RIABILITAZIONE DEL CONTROLLO<br />
Alessandro Arnone - Oltre il 2012, la scelta spetta a te<br />
SULLA VERA IDENTITÀ<br />
Quando Ron, individuò il vero “Centro di consapevolezza” dalla cosiddetta “Falsa identità o identità artificiale”<br />
che un essere poteva adottare per sfuggire al controllo di qualcosa o qualcuno, per l’umanità fu davvero un<br />
grande trionfo, perché da questo si poté realizzare “che il Thetan, lo spirito intrappolato nella carne, è<br />
immortale e che, come unica verità fondamentale, è il creatore delle cose e del proprio universo”.<br />
Da questo dato si poté dedurre che se lo spirito è immortale, e l’unica verità fondamentale (e lo è) allora tutto il<br />
resto doveva essere (come sua creazione) un’illusione, un suo intimo sogno solidificato, e se ciò è vero come può<br />
esistere la morte? Che cosa muore realmente? Chi o che cosa muore in verità?<br />
Vi confesso che avrei una certa paura di morire sapendo di poter perdere tutto ciò che ora conosco, e in verità<br />
questa paura non può colpire l’homo sapiens. Ron attraverso le sue opere tranquillizzò molto i suoi fedeli riguardo<br />
questo punto, quando disse: “come si può temere di perdere ciò che non si possiede? Come si può<br />
perdere ciò che non si ha?”. È come dire: come può morire ciò che non esiste?<br />
Questa affermazione è stata davvero determinante e illuminante, poichè mi ha permesso di realizzare che non<br />
esiste alcun universo fisico e come tale nessun uomo o identità associato ad esso, compresa la grande<br />
menzogna dell’inconscio.<br />
Tuttavia, anche se niente di quello che tu credi è reale, sarà sempre vero ciò che per te lo è. Questo per molti non<br />
può essere accettato come dato stabile (un dato su cui poter fare un paragone) non potrà essere vero per tutti, ma<br />
sarà reale per chi è gìà pronto.<br />
Dunque: che cos’è che in verità muore dopo il decesso fisico?<br />
A questa domanda ora possiamo tranquillamente rispondere e con molta felicità dobbiamo dire che se c’è qualcosa<br />
che muore dopo la vita fisica, si chiama “IDENTITÀ”.<br />
L’ identità, se vogliamo, possiamo definirla come una serie di attributi, strumenti e di capacità, legate e<br />
concentrate tutte in un unico corpo che un essere assume e adotta per realizzare qualcosa e ovviamente per<br />
partecipare a un gioco. Ancora più sinteticamente si può dire che una “identità” è un INSIEME DI FORZE<br />
ASTRALI CONCENTRATE IN UN UNICO PUNTO. E, come abbiamo avuto già modo di intuire nei capitoli<br />
precedenti, tutto questo insieme di forze rappresenta “IL NOSTRO CORPO ASTRALE”, ovvero “il presente sé<br />
superiore, che per sua stessa natura è il risultato e la sintesi di tutti i nostri sé passati, integrati in un un unico<br />
corpo. Tornando invece alla definizione di “corpo astrale” ci ricolleghiamo direttamente al termine “zodiaco”,<br />
che significa appunto “circolo o insieme di animali viventi” che a livello superiore comunicano fra di loro il gioco<br />
della vita.<br />
Infatti, il termine “astrologia”, da astro, più logos, significa appunto “discorso degli astri” o porta verso<br />
l’infinito. Da questa ultima e particolare definizione (porta verso l’ infinito) possiamo trascendere molte verità,<br />
di cui, il famoso termine “Stargate” (Porta delle Stelle) che ci riconduce o ricollega ad altri mondi e dimensioni.<br />
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