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Dopo aver fatto luce su questo punto, vi dovrebbe essere più chiaro lo scopo della vita e di coloro che affermano<br />

di doverla salvare. Lo scopo della vita...”IL VERO SCOPO”, è chiaro come il sole, semplice e potente.<br />

Per questa ragione, non dovete necessariamente far finta di essere etici (senza neppure sapere cosa sia<br />

l’etica) per paura di essere nel torto, per paura che qualcuno VI PUNISCA.<br />

Se c’è qualcuno che vuol punirvi, state pur certi che quel qualcuno NON È DIO e presto si farà fuori con le sue<br />

stesse mani, sempre che non vi autopuniate da soli. Quando un sistema fallisce e non lo si sostituisce velocemente<br />

con un altro adeguato al contesto sociale in cui si vive, avviene il crollo, esattamente come nell’aberrazione<br />

mentale, che poi si somatizza e diventa una patologia cronica.<br />

Tuttavia, la vera ragione del fallimento di questo attuale sistema irragionevole non si rivela tanto nella sua incompetenza,<br />

ma nel fatto che pur sapendo di avere miseramente fallito e di avere torto, si ostina a far credere di<br />

saperne di più... continuando a sbagliare. Risultato? “Più è consapevole di aver sbagliato, più cerca di nascondere<br />

e occultare i suoi errori per tentare di avere ragione”.<br />

Che cosa costerebbe ammettere di aver sbagliato, di NON AVER CAPITO, di esser stati vittime di una falsa<br />

credenza? Tutti possiamo sbagliare ed essere vittime di un’errata credenza. È UMANO, E NON BISOGNA<br />

AVERE PAURA DI AMMETTERLO. Nel tentare di fingere che tutto vada bene, o alla meglio ad accettare<br />

come norma questo comportamento, non ci predisponiamo alla sanità mentale ma alla follia.<br />

Noi non possiamo essere liberi se manteniamo il silenzio, se non diciamo le cose come stanno, se non ci manifestiamo<br />

totalmente per quello che sentiamo di essere, se non abbiamo il coraggio di essere noi stessi. In<br />

questo modo, NON CI METTIAMO NELLE CONDIZIONI PER FARCI AIUTARE, ma ci “predisponiamo” a<br />

una contraddizione che alla fine ci degrada, per poi accettare punizioni come “normalità”.<br />

Infatti, possiamo tranquillamente provare che le persone più sane e meno malate sono quelle che “hanno più<br />

coraggio di essere se stesse sia nel bene che nel male”, ovvero, “quelle che non temono i giudizi”.<br />

Chi, invece, teme i giudizi e ha paura di essere se stesso, avrà bisogno di molte cure ed essendo debole ne avrà<br />

così bisogno da non potersene più privare.<br />

Il mondo della psicoanalisi gira proprio intorno a questa verità.<br />

Sono tanti i “malati” che alla fine, stremati e delusi da insuccessi e spese eccessive, realizzano di esser stati loro<br />

stessi ad aver causato tutto e ad aver concesso al loro “dottore” un’opportunità di “lavoro” per farsi punire. In<br />

questo senso è l’ uomo la causa del suo dolore, il più grande nemico di se stesso, e poiché ognuno di noi è unico,<br />

vi invito a meditare attentamente su questo punto. Mettete per un attimo da parte ciò che vi hanno inculcato a<br />

scuola. Mettete per un attimo da parte la vostra religione, i vostri credo, le vostre condizioni, le vostre realtà. Se<br />

potete, mettete da parte tutto quello che avete vissuto fino a questo momento in questa realtà: che cosa vi resta?<br />

VOI STESSI!<br />

Questa realtà, quella che avete di fronte, non è quella del vostro cuore. E voi non siete semplicemente il vostro<br />

corpo o il vostro nome, ma siete molto più grandi e più importanti. Voi siete i creatori, i creatori di tutto, non<br />

sminuitevi e non invalidate il vostro Potere. Ascoltate il vostro cuore, il vostro desiderio, il vostro scopo. Se non ci<br />

riuscite immediatamente, o sentite che in questo momento è chiuso, non preoccupatevi: arriverà il vostro turno, e<br />

allora il vostro cuore sarà pronto a guidarvi nella giusta direzione.<br />

SICURAMENTE SARETE NEL POSTO GIUSTO, E FARETE L’AZIONE GIUSTA.<br />

Tuttavia, la conoscenza più valida, il comportamento più corretto, è quello PRIVO DI GIUDIZI E VALUTAZIO-<br />

NI, che accettando la persona per quello che è, ”NON LA INVALIDA” mettendola in condizione di manifestarsi<br />

totalmente. In assenza di giudizio, nessuna colpa del passato potrà essere risvegliata dal nostro inconscio per<br />

bloccare una persona nel tempo presente.<br />

In assenza di giudizio e di punizione, ogni essere potrà manifestarsi certamente per quello che è, e verrà meno la<br />

paura di confessarsi per tema di essere puniti, come quella di trattenersi per ammalarsi seriamente, e a quel punto<br />

ogni tecnica o conoscenza non servirà più, perché in quel momento l’uomo avrà tramutato se stesso in un Dio.<br />

Dio non ci ha mai giudicato.<br />

112<br />

<strong>Edizioni</strong><strong>Andromeda</strong> - Inediti n. 168

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