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In principio e in certi casi, si persuaderà che sono gli altri che gli impediscono di avanzare, di creare, di essere; “i<br />
colpevoli di tutto. Si convincerà che gli altri ce l’hanno con lui. Poi giungerà a un punto in cui scoprirà di essere lui<br />
stesso la causa del suo dolore e la sola fonte che ha il potere di autopunirsi per mezzo delle sue stesse dinamiche.<br />
Le sue dinamiche, in verità, stavano solo cercando di aiutarlo a confrontarsi con quelle cose che lui stesso non<br />
voleva vedere, lo colpivano per tentare di risvegliarlo a una consapevolezza superiore.<br />
Il Thetan, è coscienza integrata multidimensionale, e via, via che ogni suo frammento si riallinea al centro di<br />
consapevolezza e ogni puzzle si incastra al suo posto, questa sua coscienza integrata ritorna all’unità e a un nuovo<br />
campo unificato.<br />
Tuttavia forse, neanche il Thetan sa che cosa deve accadere perché tutto ciò accada. Il fatto che un Thetan<br />
desideri veramente ciò che vuole, e sia in etica, non sempre significa concludere un gioco. A volte per un Thetan,<br />
invertire le polarità e tornare libero significa passare attraverso eoni di fuoco, e poiché egli è immortale e il suo<br />
cuore può attendere, “il tempo” che trascorrerà nel mest sarà relativo rispetto a ciò che accadrà nel mest stesso<br />
affiche egli possa recuperare, reincasellare e reintegrare ogni suo frammento nel proprio cuore.<br />
Nessuna sua dinamica può impedirgli di creare, anzi ogni dinamica, in una certa misura, tenderà ad allinearsi<br />
spontaneamente alle altre per effetto della stessa legge di attrazione e similitudine. Ogni sua singola entità, ogni<br />
frammento del Thetan, ogni piccolo individuo sparso in ogni parte di questo universo, anche se un piccolo frammento<br />
di quel grande Thetan, è in sé una parte, un puzzle fondamentale dell’intero mosaico, nonché, il Thetan, in<br />
mancanza di quel piccolo frammento, NON POTRÀ MAI REINTEGRARSI E RITORNARE INTERO.<br />
Tuttavia, tornando alla mal comprensione e all’anatomia dell’azione, troviamo, anzi scopriamo, uno dei fattori più<br />
fondamentali di tutta le Tecnologia. Per analogia, e grazie a Ron, ora sappiamo che la vita, la sorgente, per<br />
sopravvivere nel Mest (la 6ª dinamica) deve avere ragione; “la ragione è sopravvivenza, il torto è morte”.<br />
La vita, (non importa in quale dinamica si trovi e in quale forma appaia) per avere ragione e sopravvivere, deve<br />
potere “duplicare” le proprie esperienze, ovvero, memorizzare e archiviare ciò che essa stessa apprende da ciò<br />
che sperimenta durante la sua fase di sopravvivenza nel mest. Questa sua capacità (come da assioma di Dianetics),<br />
risiede nell’abilità basilare di calcolare appropriatamente lo sforzo affinché i flussi di energia, ben bilanciati fra di<br />
loro, possano allinearsi tra senza alcuno controsforzo. Un animale lo fa istintivamente, per natura, sembra quasi<br />
possedere una precisa bussola che lo guidi verso la sua ragione.<br />
Tuttavia per un uomo (un animale più il Thetan al suo comando) la cosa è diversa, e in una certa misura, il Thetan<br />
che occupa quel piccolo frammento di mest chiamato corpo umano, ha delle facoltà incredibili per essere sminuite<br />
e degradate a un misero pezzo di mest animato da una grossolana entità genetica (Ge).<br />
Il Thetan, è ben consapevole che, a differenza di un cane o di un gatto, EGLI occupa una posizione privilegiata<br />
in un corpo umano, e in questa posizione, NON può più permettersi di abbandonarsi agli istinti per conquistarsi la<br />
sua sopravvivenza.<br />
Pertanto, il centro di consapevolezza di quel Thetan (responsabile di molte forme di vita e corpi umani) fin tanto<br />
che non sarà consapevole, non si eleverà al disopra di quelle forze mest, e di conseguenza non potrà istruire le sue<br />
forme più evolute verso una sopravvivenza più alta. Infatti, l’evoluzione della forma e del cervello umano ha<br />
permesso alla vita stessa di evolversi e in un certo senso di entrare in conflitto con la propria natura istintiva che<br />
tende spesso a prevalere.<br />
Tuttavia, anche se questo è vero, sviluppando un linguaggio e una ragione (l’emisfero sinistro) siamo entrati in<br />
conflitto con il nostro lato più intuitivo (l’emisfero destro) e ora non abbiamo più bisogno di lottare contro quella<br />
parte di noi che, emotivamente parlando, ci vuol guidare, ma possiamo, attraverso la consapevolezza, interpretare<br />
e tradurre questi stimoli emotivi e primitivi, per allinearli alla nostra coscienza e sviluppare le nostre percezioni<br />
Theta.<br />
E... il solo mezzo che abbiamo, per poter fare questo, NON È LA GUERRA, MA LA CONOSCENZA DELLA<br />
TECNOLOGIA DELL’ETICA, e sappiamo ora che la sola ragione che impedisce a un “essere umano” di<br />
“duplicare per avere ragione e... sopravvivere” è la sua Etica.<br />
Sapendo che è il Thetan stesso a muovere il suo universo, realizziamo che se la sua consapevolezza inizia a<br />
elevarsi aldisopra del mest in cui egli vive, in esso sopraggiunge la necessità di migliorare, e per questo a confrontarsi<br />
con la sua paura di peggiorare e ricadere in dietro.<br />
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<strong>Edizioni</strong><strong>Andromeda</strong> - Inediti n. 168