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Alessandro Arnone - Oltre il 2012, la scelta spetta a te<br />

L’IMPORTANZA DI UN TEMPIO<br />

E DI UNA ORGANIZZAZIONE EFFICIENTE<br />

Ho già accennato all’importanza di dover lavorare all’interno di un proprio tempio (o luogo sacro) perciò in questo<br />

capitolo darò un piccolo accenno sull’importanza che in passato veniva dedicata alla natura dei templi e ovviamente<br />

alla stretta correlazione con l’uomo e la sua natura metà divina.<br />

Il tempio di Luxor, nel cuore dell’antica Tebe<br />

Da numerevoli testimonianze della storia antica, sappiamo che questo meraviglioso e affascinante luogo esoterico<br />

era dedicato alla triade tebana Amon, Mut e Khonsudio, ma principalmente ad Amon. La parte principale fu<br />

costruita sotto le XVIIIe e XIXe dinastie, cominciato da Amenhotep III nel XIV secolo prima della nostra era.<br />

Ma è un secolo più tardi, con Ramses II, che acquista veramente la sua grandezza. Molto più tardi, Alessandro<br />

Magno, e poi Tiberio, intrapresero restauri. Il complesso architettonico di Karnak, invece, si trova a circa tre km<br />

dal tempio di Luxor, al quale era collegato da un viale di sfingi che, tra le zampe, avevano una statuetta del faraone<br />

a simboleggiare la protezione sulla sua persona. Il complesso è composto da tre zone recintate e distinte. La<br />

meglio conservata è quella centrale grazie all’imponente lavoro di restauro in continuo svolgimento. Come ora<br />

sappiamo, essa era destinata al culto del dio AMON, ed è orientata secondo l’asse sud-est e nord-ovest. Ha una<br />

forma trapezoidale, un recinto di mattoni crudi, e presenta “otto” ingressi. A sinistra si trova la zona dedicata al dio<br />

Montu, recintata da mattoni crudi. È la più piccola, ha forma quadrata, e in parte è ancora da scavare. A destra,<br />

circa a duecento metri, si trova la zona dedicata a Mut, che rimane tutt’ora da esplorare, di forma trapezoidale,<br />

recintata anch’essa da mattoni crudi.<br />

Il lago sacro fu creato all’epoca del faraone Amenhotep III e serviva ai sacerdoti per fare le abluzioni: rito di<br />

purificazione, simile al battesimo cristiano, che si eseguiva mediante lavaggio o immersione totale o parziale<br />

dell’iniziato che entrava nel lago per liberarsi da impurità o contaminazioni.<br />

I templi di Karnak e Luxor sono stati studiati da un punto di vista ‘alternativo’, penetrandone il significato simbolico,<br />

da Renè Schwaller de Lubicz, un uomo affascinato da tutte le discipline ermetiche.<br />

Nato nel 1885, come esoterista e alchimista si accostò alla “geometria sacra” fin dagli anni ’20-’30. Qualche<br />

tempo fa i suoi due poderosi volumi dedicati a Luxor: Il Tempio dell’Uomo (Francia, 1957) sono stati tradotti in<br />

italiano e pubblicati per le edizioni Mediterranee. Questi lavori nacquero in seguito al suo soggiorno in Egitto,<br />

iniziato nel 1936, quando vi si recò per trascorrervi le vacanze, finendo per restarvi fino al 1954, quindici anni<br />

durante i quali ebbe modo di studiare profondamente l’antica civiltà egizia attraverso l’analisi particolareggiata e<br />

simbolica dei suoi monumenti.<br />

Secondo Schwaller de Lubicz il tempio di Luxor cela la chiave per penetrare la “dottrina degli Antichi”.<br />

Egli fu uno dei primi a dire che la Sfinge presentava tracce di erosione dovute a piogge torrenziali e a ipotizzare la<br />

presenza di una civiltà precedente. Gli studiosi “ufficiali” si adoperarono affinché l’opera dello studioso passasse<br />

sotto silenzio, affinché l’opinione pubblica non ne venisse nemmeno a conoscenza. Nel 2002 è uscito anche I<br />

Templi di Karnak, sempre per la medesima casa editrice. Molti studiosi si stanno avvicinando alle tesi di de<br />

Lubicz e ne stanno traendo nuove ipotesi di lavoro. Ma di quale approccio si tratta? Cosa vedeva Schwaller<br />

nell’architettura dei due maggiori templi tebani? La sua teoria si basa sull’antropocosmo, che letteralmente<br />

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