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Quando a una persona onesta gli si nega AIUTO E COMPRENSIONE scatta la “CRIMINALITÀ”, che nella<br />
maggioranza dei casi avviene sempre dopo essere stati feriti nel proprio cuore o, caso più grave, “dopo aver<br />
concesso la fiducia a qualcuno che poi ci ha tradito”.<br />
Dopo questo, è inutile parlare delle infinità di aberrazioni irrisolte e, come se non bastasse (come i fatti e il tempo<br />
ci hanno insegnato) le stesse aberrazioni aumentano a dismisura per una semplice e triste realtà: “per inconsapevolezza<br />
ed errata comprensione del pensiero corretto”.<br />
L’aberrazione non è una diversità caratteriale legata alla personalità, ma una vera e propria deviazione<br />
del pensiero razionale e del pensiero corretto, che col tempo crea le condizioni necessarie alla malattia<br />
o a una patologia cronica.<br />
E un’aberrazione si divide in tre fasi: spirituale, mentale e fisica, sino a un punto in cui diventa poi<br />
troppo tardi intervenire.<br />
Per questo, ignorando completamente gli inutili sforzi che alcune istituzioni compiono per “aiutare gli ammalati”<br />
senza neppure avere una vaga idea di quale sia la causa che li rende vulnerabili ad ammalarsi, dirigo invece il mio<br />
pensiero verso la causa unica di ciò che invece fa realmente ammalare o addirittura impazzire un essere<br />
sino a invalidarlo.<br />
Sembra che ogni volta che qualcuno stia male, qualcun altro presuma di sapere cosa egli abbia, e mettendosi dalla<br />
parte di chi “cura”, consegna al malato una serie di giudizi, che il malato in quella condizione, non può fare altro<br />
che credere e accettare.<br />
Iniziano i dati falsi.<br />
Aiutare le persone in questo modo non ha mai risolto la vera causa della malattia, e anche se temporaneamente<br />
può risolvere il problema, presto o tardi questo si ripresenterà con molta più forza di prima.<br />
Le persone “NON SI AMMALANO PER CASO”; si ammalano sempre per delle cause spirituali, per un<br />
errato modo di pensare e, in linea generale, quando a una persona viene negato di poter essere iniziano i<br />
veri guai.<br />
Essere o non essere? È questo il problema? Sì! Diciamo che siamo alla base dei problemi, visto che per poter<br />
essere bisogna esprimersi in un contesto dove le condizioni lo permettano.<br />
Ma quali condizioni permettono, o meglio concedono, a un essere di essere ciò che lui stesso si sente?<br />
In capitoli precedenti ho chiarito esattamente la ragione di base perché ciò avviene, e seguendo un percorso etico,<br />
abbiamo realizzato quanto sia fondamentale mantenersi nella giusta carreggiata, rispettando le leggi di sorgente<br />
che regolano appunto la vita e la sopravvivenza su tutti gli altri universi e dimensioni dell’intera matrice divina.<br />
Dalle leggi divine Ron Hubbard scoprì il pensiero corretto, e dal pensiero corretto fu l’unico in grado di scoprire<br />
la linea Theta (le linea di luce) e gli episodi base che come aberrazioni colpiscono tutta l’umanità.<br />
Questi sono fatti concreti verificati scientificamente, e non speculazioni casuali.<br />
Tuttavia, in questo capitolo, non voglio fare riferimento alle realtà metafisiche o spirituali che ancora molti esseri<br />
umani non possono sperimentare, ma voglio rivolgermi invece più semplicemente a quelle situazioni che tutti, o la<br />
maggioranza, comprendono perché parte integrante della realtà quotidiana.<br />
Ritengo sia giusto, ogni tanto, calarsi nella realtà altrui per capire e sperimentare quello che sia giusto tutti possano<br />
sperimentare.<br />
Quello che ora ci interessa, è che l’uomo disponga di quelle condizioni che a lui servono per sperimentare<br />
e superare il suo karma, e per poter creare queste condizioni bisogna:<br />
1) evitare i giudizi;<br />
2) evitare di mentire;<br />
3) chiarire bene le parole legate al proprio contesto o problema.<br />
Comprendere quest’ultimo concetto è di basilare importanza per quelle persone “già arrivate”, che però “non<br />
fanno alcuna azione reale per capire l’universo che hanno di fronte”.<br />
E non si può realmente aiutare una persona, un gruppo o una razza, se non si possiede la consapevolezza per<br />
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<strong>Edizioni</strong><strong>Andromeda</strong> - Inediti n. 168