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personale. Il Thetan per sopravvivere è entrato in una valenza che non è la sua (falsa valenza) ma quella<br />
valenza lo ha vinto e, da quel momento in poi, per sopravvivere verso una meta che non conosce<br />
resterà in quella valenza... anche se effettivamente non può conoscerla affatto, essendone stato completamente<br />
sopraffatto.<br />
Il Thetan, non sa cosa sia vero o falso; sa solo che deve VINCERE, e che i SUCCESSI LO INNALZANO<br />
VERSO LA SOPRAVVIVENZA.<br />
Così, ANCHE UN DATO FALSO, SIMBOLO, ENTITÀ O VALENZA, SE VINCENTE VIENE ADOTTA-<br />
TO.. ED ECCO CHE IL THETAN PER VINCERE SI PERDE IN UNA FALSA IDENTITÀ CONNESSA A<br />
QUALCOSA CHE NON CONOSCE.<br />
Il Thetan per sopravvivere non si aggrappa alle sue perdite ma alle sue vittorie!<br />
È per questo che quando perde entra nella valenza di colui che ha vinto, alla quale resta incollato anche se non è<br />
la sua.<br />
Questa è la causa fondamentale che produce lo scambio di identità e, ovviamente, l’aberrazione fondamentale di<br />
un essere spirituale. Tuttavia il problema fondamentale non è quello di assumere una falsa identità ma<br />
quello di cascarci dentro nel modo inconapevole che abbiamo appena visto.<br />
Si può assumere una falsa identità esattamente come fa’ un attore quando vuole recitare una parte, o ci si può<br />
finire dentro inconsapevolmente dopo essere stati sconfitti attraverso l’invalidazione e la distruzione di un’intenzione<br />
o scopo. In quest’ultima si crede di essere realmente quella valenza, e ciò crea “l’aberrazione di base”.<br />
Naturalmente il Thetan, nel momento in cui è stato sconfitto, era sceso molto in basso sulla scala del tono e questo<br />
lo ha reso automaticamente incosciente, senza alcun autodeterminismo.<br />
Questo è il meccanimo più potente e malvagio di tutte le aberrazioni umane e in sé contiene la reale<br />
anatomia di “essere”, per recuperare la vera identità.<br />
(*) Definizione di Controsforzo<br />
Forza che contrasta la propria sopravvivenza. Qualunque forza, compresi i virus, che l’ambiente può esercitare<br />
contro la persona.<br />
Può anche essere una forza d’urto superiore a quella della persona che, se pur ben visibile, lo ostacola o lo blocca<br />
sopraffacendo in parte o totalmente la sua IDENTITÀ.<br />
I controsforzi ambientali possono essere di diversa natura, invisibili o visibili, ma il loro ben noto comune denominatore<br />
è quello che di impedire al thetan di realizzare i suoi obbiettivi di espansione ed evoluzione personale<br />
costringendolo a fuggire e rifugiarsi in un’altra VALENZA. Un esempio di controsforzo è il comune Engram, un<br />
momento di collisione sufficientemente forte da produrre, come Ron dice, quella confusione di attenzione nota<br />
come “incoscienza”. Tuttavia, come ho personalmente scoperto dopo un attento studio e dimostrazione, non sono<br />
questi ultimi controsforzi di dolore e incoscienza a sopraffare la VERA IDENTITÀ DI UN THETAN, ma in<br />
realtà, le trasgressioni inconsapevoli contro le leggi della sorgente. Sono queste ultime la causa fondamentale<br />
della sua caduta e della sua identificazione con i corpi Mest, e i controsforzi ambientali registrati nella<br />
linea genetica. Solo riabilitando questi ultimi si possono recuperare le capacità innate del Thetan.<br />
Tutto il Mest, in questo caso, può essere paragonato a una grande identità.<br />
Se i thetan in primo luogo non avessero trasgredito, non sarebbero mai scesi nella carne, e di conseguenza<br />
non avrebbero mai ereditato l’infinita catena di controsforzi ambientali legati alla realtà dell’homo sapiens.<br />
Perciò i controsforzi primari da riabilitare sono tutti quelli che sono inclusi nella categoria del pensiero<br />
come: pensiero-contro pensiero, postulato-contro postulato, considerazione-contro considerazione, volontà-contro<br />
volontà, identità-contro identità, intenzione-contro intenzione... inerenti alle trasgressioni<br />
contro la sorgente.<br />
In questa categoria di pensiero non vince il Thetan più potente ma quello più etico, poiché in verità l’etica misura<br />
l’anatomia del potere dello sforzo in tutte le dinamiche e ne regola l’equilibrio durante la creazione.<br />
Questa è una definizione di controsforzo forse molto elevata per il comune homo sapiens, ma è l’unica<br />
definizione che ci possa realmente liberare da quelle catene che ci siamo autoimposti attraverso le<br />
trasgressioni verso la sorgente. Risolto questo punto... niente e nessuno potrà più invalidarvi, poiché il<br />
vostro potere in realtà si sarà unito con quello della sorgente!<br />
Alessandro Arnone - Oltre il 2012, la scelta spetta a te<br />
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