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patologia o problema legata a quell’azione scorretta. Non occorre cercare indizi per scoprire l’esatta patologia<br />

che genererà. Ora ci stiamo avvicinando alla causa, ovvero al comportamento scorretto, che ha causato o prodotto<br />

il primo postulato distruttivo... “IL PRIMO OVERT SULLA CATENA”.<br />

In primo luogo, quando un essere è ancora giovane, non riconoscerà che l’azione di ritorno è in realtà un contraccolpo<br />

di una sua azione precedente dimenticata (perché istintiva) e per questo reagirà al contraccolpo con un<br />

motivatore. Quest’ultimo induce sempre a giustificare (motivare) la ragione per cui si ripete l’atto overt.<br />

Perciò si produce la spirale discendente, cioè l’inferno... il che significa, farsi sopraffare dal ciclo del mest che<br />

decade nel meccanismo aberrante del: “tu hai colpito me, io ora colpisco te”.<br />

Ora vediamo che un essere, per suo impulso innato ad avere ragione anche se ha torto marcio, può continuare<br />

all’infinito a ripetere lo stesso atto overt senza rendersi assolutamente conto di possedere il dato falso che lo<br />

spinge ad aberrarsi e intrappolarsi fino all’osso.<br />

Affinché vi rendiate conto, per una questione di chiarezza, immaginate che il dato falso produca un falso ed errato<br />

comportamento che spinga la vita (l’essere spirituale) verso la direzione sbagliata.<br />

Il Thetan, non ha ancora sperimentato su di sé il dolore che lo obbliga ad ascoltare. È ancora un Thetan giovane,<br />

e per questo può commettere un “Ded”: (cioè un atto dannoso, overt, privo di alcun motivatore). Questo dimostra<br />

che agli inizi, alla sorgente, un thetan (non la sua mente o il suo corpo) è completamente inesperto e inconsapevole<br />

nei confronti della vita, di se stesso, delle sue dinamiche e delle regole divine, e per questo al suo stadio iniziale ha<br />

il potere inconsapevole di commettere qualunque overt del tutto immotivato, senza ricevere mai nessun contraccolpo,<br />

e di conseguenza non essendo consapevole non sentirà il bisogno di giustificarsi e perciò potrà pagare o<br />

essere giustiziato senza sapere il peso effettivo di ciò che sta pagando, e questo suo stato inconsapevole e innocente<br />

alla fine lo condonerà come prova della sua condotta sincera: “ho sbagliato perché non sapevo”.<br />

Infatti il thetan nella sua fase iniziale (al vertice della spirale) di mest da distruggere per imparare ne ha a<br />

sufficienza; (deve sperimentare tutto, e deve, in un certo modo, sbagliare per comprendere che non deve sbagliare).<br />

Successivamente, vediamo che man mano che scende giù nella spirale, lo spazio e il tempo si restringono<br />

insieme all’energia e alla materia, e di conseguenza nella misura in cui prende coscienza e diviene consapevole<br />

degli overt commessi, gli stessi iniziano a ripercuotersi contro di lui... violentemente, poiché è la causa da dove gli<br />

stessi sono partiti.<br />

È interessante notare come questo processo di ritorno (il famoso contraccolpo) sia sempre accompagnato e<br />

collegato alla presa di coscienza di un essere (che non può usare né produrre più energia di quella che non ha<br />

finché non è consapevole).<br />

È così logico notarlo, come è ovvio il fatto che una maggiore comprensione di se stessi fa aumentare la consapevolezza<br />

di un essere per renderlo più responsabile nei confronti della vita. Esempio: “ora capisci? allora datti da<br />

fare e ripara ciò che hai danneggiato quando eri bambino e inconsapevole finché sei in tempo”.<br />

Ora il thetan è consapevole di questo processo reattivo che lo spinge a commettere un overt. Sospetta che un suo<br />

remotissimo postulato abbia ancora il potere di fermare i suoi pensieri del tempo presente e non di meno di<br />

condizionarlo mediante comandi reattivi inconsci, percepibili come stimoli. Tenterà di trattenersi e di fermare così,<br />

con tutte le sue forze, tali stimoli reattivi che lo spingono a commettere un ennesimo atto dannoso. Se non ci<br />

riuscirà sarà lui stesso a risolvere il problema: “si toglierà di mezzo autopunendosi”.<br />

Senza la tecnologia standard sarà difficile tornare indietro per cancellare il problema e... risolverlo<br />

Non c’è via d’uscita, e il thetan sa che non può più avanzare in quel modo, sa che non può più eseguire gli ordini<br />

di un comando inconscio che continua a spingerlo nella direzione della fossa, e sa che l’unica vera strada e quella<br />

di tornare indietro e togliere di mezzo l’unica fonte dei suoi guai.<br />

66<br />

<strong>Edizioni</strong><strong>Andromeda</strong> - Inediti n. 168

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