È cambiata la prognosi della fibrosi cistica? - Primula Multimedia
È cambiata la prognosi della fibrosi cistica? - Primula Multimedia
È cambiata la prognosi della fibrosi cistica? - Primula Multimedia
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
8<br />
Assael<br />
dipendente da un’eccessiva attivazione del fattore<br />
trascrizionale NF-κB. I dati corroborano, quindi,<br />
una linea di ricerca che parte da lontano con l’uso<br />
degli steroidi e dell’ibuprofene e che vedono nell’eccessiva<br />
risposta infiammatoria un momento<br />
patogenetico importante nell’evoluzione del<br />
danno polmonare.<br />
Sostanzialmente, sarebbero disponibili, già oggi,<br />
molecole da sperimentare e approcci sperimentali<br />
che superano le potenzialità cliniche di condurre<br />
studi terapeutici. L’organizzazione di una rete di<br />
centri in grado di condurre studi clinici secondo<br />
regole GCP (Good Clinical Practice) e di reclutare<br />
e seguire pazienti sarà un aspetto da ricongiungere<br />
al<strong>la</strong> ricerca sperimentale seguendo modelli<br />
utilizzati per altre ma<strong>la</strong>ttie rare (6).<br />
La definizione di end-point clinici<br />
La mortalità nel<strong>la</strong> <strong>fibrosi</strong> <strong>cistica</strong> sta diventando un<br />
evento raro, troppo raro per essere studiato in<br />
rapporto a fattori di rischio. Personalmente, prevedo<br />
che l’analisi del<strong>la</strong> sopravvivenza sarà utile solo<br />
nel lungo periodo e non permetterà più di valutare<br />
l’efficacia di interventi in tempi medi o brevi. Ma<br />
<strong>la</strong> sopravvivenza resta ancora l’end-point clinico di<br />
maggior rilievo. Questa apparente contraddizione<br />
si risolve ricercando i marker surrogati che dovranno<br />
essere introdotti negli studi clinici. La validazione<br />
di un tale marker non è facile. Quello maggiormente<br />
usato è <strong>la</strong> FEV 1 che possiede varie caratteristiche<br />
come <strong>la</strong> riproducibilità, <strong>la</strong> facile esecuzione.<br />
Ma in alcune fasi del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia esso non è chiaramente<br />
corre<strong>la</strong>to con esiti clinici, per esempio nelle<br />
fasi precoci, dove potrebbe essere importante<br />
condurre studi di intervento tempestivo. Non lo è<br />
neppure nelle fasi più gravi. La discussione sugli<br />
end-point surrogati, come pure quel<strong>la</strong> sui marker<br />
biologici deve ancora essere approfondita nel<strong>la</strong><br />
<strong>fibrosi</strong> <strong>cistica</strong>, ma sarà essenziale per disegnare<br />
studi clinici, clinicamente importanti.<br />
Conclusioni<br />
Sono oramai trascorsi più di 15 anni dal<strong>la</strong> scoperta<br />
del difetto di base del<strong>la</strong> <strong>fibrosi</strong> <strong>cistica</strong>, evento seguito<br />
poco dopo dall’identificazione del gene CFTR,<br />
eppure non disponiamo ancora che di ipotesi per<br />
quanto riguarda il meccanismo patogenetico.<br />
La ma<strong>la</strong>ttia che sembrava facilmente interpretabile<br />
come monogenica si è dimostrata, in realtà, influenzata<br />
nel<strong>la</strong> sua evoluzione da polimorfismi di altri geni,<br />
per ora supposti e non identificati con certezza.<br />
La diagnosi di <strong>fibrosi</strong> <strong>cistica</strong> resta clinica, ma <strong>la</strong> disponibilità<br />
di test genetici sempre più sofisticati e<br />
di prove elettrofisiologiche rive<strong>la</strong> una serie di condizioni<br />
cliniche minori in cui <strong>la</strong> proteina CFTR è<br />
coinvolta, ma che faremmo fatica a riconoscere<br />
come <strong>fibrosi</strong> <strong>cistica</strong>. Ne deriva <strong>la</strong> necessità di una<br />
ridefinizione di queste forme.<br />
I trattamenti farmacologici del<strong>la</strong> <strong>fibrosi</strong> <strong>cistica</strong><br />
stanno al<strong>la</strong>rgando il c<strong>la</strong>ssico ambito tradizionale<br />
del<strong>la</strong> terapia antibiotica e potremmo disporre di<br />
terapie basate su nuovi concetti, ma in gran parte<br />
dipendenti dal modello di patologia cellu<strong>la</strong>re che<br />
finirà col prevalere.<br />
Probabilmente, nel prossimo futuro disporremo di<br />
un numero di terapie sperimentali che supereranno<br />
<strong>la</strong> capacità dei centri di condurre studi clinici, da<br />
cui <strong>la</strong> necessità di creare una rete di centri di<br />
dimensioni sufficienti e dotati di strumenti per <strong>la</strong><br />
ricerca clinica in <strong>fibrosi</strong> <strong>cistica</strong>.<br />
La valutazione dell’efficacia dei trattamenti impone<br />
di stabilire nuovi end-point di rilievo clinico che<br />
devono ancora essere validati.<br />
La prospettiva di cura definitiva attraverso <strong>la</strong> terapia<br />
genica o <strong>la</strong> strada delle cellule staminali rappresenta<br />
ancora oggi più una speranza che una realtà.<br />
I progressi nel trapianto polmonare rappresentano<br />
<strong>la</strong> so<strong>la</strong> prospettiva immediata di miglioramento<br />
del<strong>la</strong> <strong>prognosi</strong> del paziente grave e per questi<br />
pazienti hanno rappresentato, negli ultimi anni, il<br />
solo fattore in grado di determinare con chiarezza<br />
un miglioramento del<strong>la</strong> sopravvivenza.