È cambiata la prognosi della fibrosi cistica? - Primula Multimedia
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Iacoviello, et al.<br />
Anche <strong>la</strong> compromissione epatica sembra essere<br />
poco corre<strong>la</strong>ta con il genotipo del CFTR, come<br />
dimostrato in pazienti portatori del<strong>la</strong> ∆F508 con<br />
epatopatia di diversa severità (15-17).<br />
L’insieme di questi studi, dunque, suggerisce l’esistenza<br />
di fattori genetici, ereditati separatamente<br />
dal CFTR, che possono modu<strong>la</strong>re l’espressività del<br />
danno polmonare ed epatico nei pazienti con FC.<br />
Numerosi sono i geni potenzialmente implicati<br />
nel modificare il fenotipo clinico nel<strong>la</strong> FC.Tra questi<br />
ricordiamo i geni codificanti per l’α1-antitripsina,<br />
il TNF-α, <strong>la</strong> mannose-binding lectin (MBL), <strong>la</strong><br />
proteina surfactante-A, le β-defensine 1 e 2, il<br />
TGF-β 1 , l’IFN-γ e l’enzima di conversione dell’angiotensina<br />
I (1, 18, 19).<br />
Nell’ambito di questi geni, definiti appunto modifier,<br />
quello meglio studiato è il gene del<strong>la</strong> MBL.<br />
La mannose-binding lectin (MBL) rappresenta una<br />
proteina sierica dell’immunità innata dotata di un<br />
ruolo chiave nei processi di opsonizzazione microbica<br />
e di attivazione del complemento (attraverso una<br />
via ancestrale, che prende appunto il nome di via<br />
“lectinica”) (Figura 1) (20). Essa lega da un <strong>la</strong>to il recettore<br />
per le collectine presente sul fagocito e dall’altro<br />
i residui di mannosio ed N-acetil glucosamina,<br />
FAGOCITO<br />
Recettore per le collectine Recettore per il C3b<br />
MBL C2<br />
MASP<br />
Residui di mannosio C2a-C4b<br />
C3b<br />
SUBSTRATO<br />
Figura 2 Raffigurazione dei meccanismi con cui <strong>la</strong> MBL promuove l’opsonizzazione dell’agente microbico.<br />
C4<br />
C3<br />
presenti sul<strong>la</strong> parete di numerosi agenti microbici,<br />
ma non sulle cellule eucariote. La MBL forma inoltre<br />
un complesso macromoleco<strong>la</strong>re con altre due<br />
proteine, denominate “serin-proteasi associate al<strong>la</strong><br />
MBL” (MASP1 e MASP2), a loro volta essenziali per<br />
l’attività effettrice del<strong>la</strong> proteina, in quanto in grado<br />
di clivare il C2, il C4 e di generare <strong>la</strong> C3 convertasi<br />
(21, 22) (Figura 2). Il gene strutturale del<strong>la</strong> MBL è<br />
inoltre rego<strong>la</strong>to da un promoter in posizione 5’ in<br />
grado di control<strong>la</strong>rne <strong>la</strong> traduzione e influenzare i<br />
livelli ematici del<strong>la</strong> proteina (23, 24). Finora sono<br />
state descritte solo tre mutazioni a carico del gene<br />
strutturale (singole sostituzioni aminoacidiche a<br />
carico dei codoni 52, 54, 57). Queste comportano<br />
livelli molto ridotti (mediamente 10-20% negli eterozigoti<br />
e 1% negli omozigoti) di MBL nel p<strong>la</strong>sma<br />
ed un’immunodeficienza subliminale da difetto di<br />
opsonizzazione nei confronti di svariati virus e batteri<br />
(20, 25). La frequenza di queste mutazioni nel<strong>la</strong><br />
popo<strong>la</strong>zione è elevata: si stima che il 3-5% circa<br />
degli individui, nel<strong>la</strong> razza caucasica, ne risulti portatore<br />
in omozigosi o eterozigosi composta (esse<br />
rappresentano pertanto dei polimorfismi o varianti<br />
alleliche del gene). Dati del nostro gruppo indicano<br />
che <strong>la</strong> prevalenza di varianti alleliche del<strong>la</strong>