anno 2004/05 Tsushima 1905 – Jutland 1916 - Societa italiana di ...
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Le due navi terminarono la battaglia nella loro posizione iniziale, nella linea<br />
<strong>di</strong> fila delle corazzate, ed anche il mattino dopo erano in linea ad accogliere la<br />
resa delle ultime navi russe. Ad<strong>di</strong>rittura in quella occasione fu proprio il Kasuga<br />
che iniziò il tiro alle 10.34 presto interrotto per l’alzata del segnale <strong>di</strong> resa da parte<br />
dell’ammiraglio Nebogatov che comandava i resti della flotta zarista.<br />
Indubbiamente il comportamento delle due navi, dalla consegna alla fine<br />
della Guerra russo-giapponese, è da ritenersi encomiabile, sia per le caratteristiche<br />
generali che per tutte le varie componenti. In particolar modo va sottolineato<br />
l’ottimo comportamento dell’apparato motore, delle artiglierie e della protezione<br />
nonché la loro robustezza strutturale, le buone caratteristiche idro<strong>di</strong>namiche<br />
che consentivano una elevata resa dell’apparato motore sia in termini <strong>di</strong> consumi<br />
che <strong>di</strong> velocità massima. Esse erano veramente delle belle navi, risultato <strong>di</strong><br />
una progettazione accurata ed innovativa che aveva sfruttato al massimo l’evoluzione<br />
della tecnologia dell’epoca nel campo dei materiali per le corazzature, degli<br />
stu<strong>di</strong> idro<strong>di</strong>namici, degli apparati motore e delle artiglierie; solo l’avvento<br />
delle navi monocalibro che portò allo sviluppo degli incrociatori da battaglia, peraltro<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ben maggiori, le rese superate dopo oltre un decennio <strong>di</strong> dominio<br />
incontrastato nel loro campo.<br />
Considerazioni finali<br />
Atti del Convegno maggio <br />
Per completare la storia delle due unità e comprendere l’importanza che esse<br />
h<strong>anno</strong> avuto per la Marina giapponese v<strong>anno</strong> citati alcuni altri avvenimenti<br />
connessi con la vita <strong>di</strong> queste due navi.<br />
Esse operarono nella Marina nipponica per tutto il Primo Conflitto<br />
Mon<strong>di</strong>ale facendo parte della prima linea della flotta, anche se non più nelle <strong>di</strong>visioni<br />
navi da battaglia dove le corazzate monocalibro erano ormai preponderanti.<br />
Il Nisshin all’inizio del conflitto fu inserito in una squadra navale con analoghe<br />
unità britanniche ed australiane per intercettare la squadra navale tedesca<br />
dell’ammiraglio von Spee che, dopo la Battaglia <strong>di</strong> Coronel lungo la costa cilena,<br />
sembrava voler <strong>di</strong>rigere verso la parte sud-occidentale del Pacifico e minacciare<br />
le linee <strong>di</strong> comunicazioni marittime tra il Giappone, l’Australia e l’Oceano<br />
In<strong>di</strong>ano.<br />
Negli anni ’20 del XX secolo, finita l’epoca degli incrociatori corazzati a seguito<br />
del Trattato <strong>di</strong> Washington che poneva limiti stringenti al calibro delle ar-