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anno 2004/05 Tsushima 1905 – Jutland 1916 - Societa italiana di ...

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La Battaglia <strong>di</strong> <strong>Tsushima</strong> 87<br />

L’Ansaldo incaricò allora un agente giapponese, un certo Suzuki, già in trattative<br />

per conto della società genovese per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> fucili ed artiglierie<br />

dell’Ansaldo, <strong>di</strong> trovare la maniera <strong>di</strong> cedere i due incrociatori alla Marina nipponica:<br />

in Estremo Oriente vi era infatti uno stato <strong>di</strong> grave tensione fra il<br />

Giappone e la Russia per il dominio sulla Manciuria e sulla penisola coreana,<br />

tanto che <strong>di</strong> lì a pochi mesi le due nazioni sarebbero scese in guerra.<br />

Nell’agosto del 1903, però, Suzuki scrisse all’Ansaldo che l’offerta era stata<br />

rifiutata per mancanza <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>, così come quella del Cantiere Armstrong, che<br />

ugualmente aveva cercato <strong>di</strong> piazzare in Giappone le due corazzate ex cilene.<br />

Del resto, scriveva Suzuki, sembrava che la situazione fra la Russia ed il<br />

Giappone si stesse appianando; mai previsione fu più sbagliata: il Sol Levante,<br />

messo alle strette dalla determinazione zarista <strong>di</strong> accrescere il suo controllo sulla<br />

Manciuria, il 7 gennaio 1904 formalizzò l’acquistò delle due navi ormai completate:<br />

ribattezzate Kasuga e Nisshin, vennero rapidamente allestite per la navigazione<br />

e partirono, ancora con a bordo tecnici del cantiere, specie per il servizio<br />

macchine, ed un equipaggio cosmopolita ingaggiato appositamente per il trasferimento<br />

fino all’Estremo Oriente, il 9 gennaio per giungere a Singapore il 3 febbraio<br />

dopo brevi soste a Port Said, Suez, Aden e Colombo.<br />

Qui le unità, che non avevano ancora eseguito neanche le prove d’accettazione,<br />

sostarono alcuni giorni per effettuare quegli interventi atti ad eliminare gli<br />

inconvenienti emersi durante questa prima navigazione fatta con nave nuova,<br />

non rodata ed equipaggio sommariamente addestrato; il più significativo dei<br />

problemi riguardava il Nisshin che ebbe infiltrazioni d’acqua dal fasciame dello<br />

scafo e nella corazzatura, le quali causarono allagamenti negli alloggi <strong>di</strong> prora, <strong>di</strong><br />

poppa e nelle carboniere laterali, non a tenuta stagna; per questo alcuni locali<br />

erano <strong>di</strong>venuti impraticabili.<br />

Nonostante ciò il comandante giapponese era pienamente sod<strong>di</strong>sfatto della<br />

situazione generale della nave e le due unità, dopo una rapida sistemazione degli<br />

inconvenienti e l’imbarco <strong>di</strong> altro personale nipponico al posto <strong>di</strong> quasi tutto<br />

il personale del cantiere e <strong>di</strong> quanti ingaggiati per il trasferimento, ripartirono<br />

per giungere a Yokosuka nella seconda metà <strong>di</strong> febbraio dopo aver attraversato<br />

la zona già <strong>di</strong> guerra, dall’8 febbraio, del Mar Cinese e del Mar Giapponese<br />

Meri<strong>di</strong>onale evitando la minaccia delle navi russe <strong>di</strong> base a Port Arthur.<br />

A Yokosuka, il più importante arsenale della Marina nipponica, le due unità<br />

vennero accuratamente ricontrollate, manutenute, completate con i materiali<br />

nazionali specifici per i vari servizi <strong>di</strong> bordo, allestite con tutte le dotazioni <strong>di</strong>

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