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anno 2004/05 Tsushima 1905 – Jutland 1916 - Societa italiana di ...

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La Battaglia <strong>di</strong> <strong>Tsushima</strong> 93<br />

in uno scontro <strong>di</strong>retto con le navi russe che nello stesso tempo, da quando l’8<br />

marzo l’ammiraglio Makarov aveva assunto il comando, avevano evidenziato<br />

una maggiore aggressività intensificando l’addestramento e ponendo l’ormeggio<br />

in posizione per prendere il mare più rapidamente appena si fosse evidenziata la<br />

possibilità <strong>di</strong> impegnarsi in una battaglia navale con margini <strong>di</strong> superiorità relativa<br />

e prospettive favorevoli.<br />

Il primo scontro a cui parteciparono si svolse il 13 aprile, pochissimi giorni<br />

dopo essere entrati nella squadra navale giapponese, a seguito della sortita dell’ammiraglio<br />

Makarov per contrastare le continue incursioni delle torpe<strong>di</strong>niere<br />

giapponesi estremamente aggressive sia nell’attaccare con il siluro le navi ormeggiate<br />

nella rada esterna <strong>di</strong> Port Arthur che nel depositare nuovi campi minati.<br />

Quel giorno la fortuna abbandonò i russi perché la nave ammiraglia, la più<br />

moderna della flotta russa in Oriente, la corazzata Petropavlovsk, urtò una mina<br />

ed affondò per l’esplosione del deposito munizioni trascinando con sé anche<br />

l’ammiraglio Makarov l’unico capo, a detta <strong>di</strong> tutti, all’altezza delle necessità russe<br />

ed in grado <strong>di</strong> competere sul campo con l’ammiraglio Togo; il colpo fu mortale<br />

in particolare per il morale dei russi che infatti si ritirarono da quel momento<br />

annichiliti nella parte più interna <strong>di</strong> Port Arthur.<br />

Il 14 aprile il Kasuga e il Nisshin furono impiegati per un bombardamento a<br />

lungo raggio; in questo ruolo essi si rivelarono preziosissimi in quanto <strong>di</strong>sponevano<br />

dell’artiglieria più moderna e con maggiore gittata della squadra giapponese<br />

e potevano eseguire queste azioni rimanendo ben al <strong>di</strong> fuori delle temibilissime<br />

batterie costiere russe.<br />

Durante questa azione una corazzata russa, la Sebastopol, che provava a rispondere<br />

al fuoco, ci rimise uno dei suoi c<strong>anno</strong>ni principali da 3<strong>05</strong> millimetri<br />

indebolendo ulteriormente la già precaria situazione del rapporto <strong>di</strong> forza con la<br />

flotta giapponese in Estremo Oriente.<br />

Il 15 maggio il Kasuga partecipò <strong>di</strong> nuovo ad un’azione contro Port Arthur<br />

nella Seconda Divisione, quella degli incrociatori corazzati dell’ammiraglio<br />

Dewa.<br />

In questa azione la fortuna abbandonò i giapponesi perché in una manovra<br />

in mezzo al fumo prodotto dagli apparati motore e dalle artiglierie che sparavano<br />

con la massima celerità il Kasuga speronò l’incrociatore Yoshino, un’anziana<br />

unità che aveva già partecipato alla Battaglia dello Yalu nella Guerra cino-giapponese,<br />

provocandone l’affondamento e subendo seri danni che lo costrinsero a<br />

rientrare in Giappone per le conseguenti riparazioni; contemporaneamente a

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