anno 2004/05 Tsushima 1905 – Jutland 1916 - Societa italiana di ...
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60<br />
Atti del Convegno maggio <br />
cise <strong>di</strong> concentrare il grosso della flotta nelle Isole Ulneung per farlo entrare nuovamente<br />
in azione la mattina successiva, in quanto durante la notte il compito<br />
<strong>di</strong> attaccare il provato avversario sarebbe spettato solo alle siluranti.<br />
Nebogatov, da parte sua, aveva continuato a navigare verso Vla<strong>di</strong>vostok con<br />
la sua Imperator Nikolai I in testa alla formazione russa, con a sinistra l’incrociatore<br />
protetto Izumrud e seguita dalla corazzata Orel, dalle corazzate guardacoste<br />
Admiral Seniavin e General Admiral Graf Apraksin; a <strong>di</strong>stanza vi erano in colonna<br />
la vecchia corazzata Sissoi Veliki, la corazzata guardacoste Admiral Ushakov, la<br />
nave <strong>di</strong> linea Navarin e l’incrociatore corazzato Admiral Nakhimov.<br />
Al tramonto il contrammiraglio zarista, per tentare <strong>di</strong> confondere i giapponesi<br />
sulle sue reali intenzioni, accostò verso sud-ovest e poi con il buio mutò<br />
nuovamente rotta puntando a nord-est. Egli inoltre, temendo che i giapponesi<br />
avrebbero attaccato le sue navi impiegando le siluranti, per ridurre le possibilità<br />
che esse fossero in<strong>di</strong>viduate dall’avversario, impartì l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> non utilizzare i<br />
proiettori in quanto secondo lui l’unica valida <strong>di</strong>fesa contro le torpe<strong>di</strong>niere <strong>di</strong><br />
notte era <strong>di</strong> non farsi in<strong>di</strong>viduare mantenendo il completo oscuramento. Questa<br />
idea tuttavia non era con<strong>di</strong>visa da Rojestvensky, che in precedenza aveva <strong>di</strong>sposto<br />
che se un’unità avesse ritenuto <strong>di</strong> essere oggetto <strong>di</strong> un attacco da parte <strong>di</strong> siluranti,<br />
doveva impiegare i proiettori per illuminare l’avversario per accecarlo e<br />
per consentire contemporaneamente il corretto puntamento dei propri c<strong>anno</strong>ni.<br />
Accadde quin<strong>di</strong> che nonostante le cinquantotto siluranti impiegate dai nipponici<br />
per insi<strong>di</strong>are le navi zariste nella notte fra il 27 e il 28 maggio e l’elevato<br />
coraggio <strong>di</strong>mostrato dagli equipaggi del Sol Levante, che in certi casi giunsero fino<br />
a 20 metri dalla nave zarista che volevano attaccare, le per<strong>di</strong>te riportate dai<br />
russi furono abbastanza contenute, in quanto furono danneggiate la corazzata<br />
Sissoi Veliki, l’incrociatore corazzato Admiral Nakhimov e il piroscafo Irtix, mentre<br />
solo la nave da battaglia Navarin fu affondata da quattro siluri. 66<br />
I giapponesi, da parte loro, non furono in grado <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare gli attacchi,<br />
tanto che i caccia Akatsuki, Harusame, Ikazuchi e Yugiri e le torpe<strong>di</strong>niere Sagi,<br />
33 e 68 riportarono avarie per essere entrate in collisione fra loro, mentre il tiro<br />
dei russi causò l’affondamento della 34, della 35 e della 69.<br />
66 Dei seicentonovanta uomini imbarcati su quest’ultima unità soltanto tre furono recuperati<br />
dai giapponesi, ve<strong>di</strong> M. NISHIMURA-T. MATSUKI-T. INOUE-M. AOYAMA-T. INAMOTO-H.<br />
SUMOTO, Nihonkai Kaisen (Battaglie del Mar del Giappone), Tokyo, Futabasha, <strong>2004</strong>, pp. 102-<br />
1<strong>05</strong>; V. M. TOMITCH, Warships of the Imperial Russian Navy, cit., pp. 67-68.