anno 2004/05 Tsushima 1905 – Jutland 1916 - Societa italiana di ...
anno 2004/05 Tsushima 1905 – Jutland 1916 - Societa italiana di ...
anno 2004/05 Tsushima 1905 – Jutland 1916 - Societa italiana di ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
La Battaglia <strong>di</strong> <strong>Tsushima</strong> 131<br />
costrette a prendere atto del carattere decisivo dello scontro tra flotte e perciò ad<br />
addentrarsi fino al 1939-1945 sul terreno delle costruzioni <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> navi, dove<br />
erano a priori svantaggiate. Questo, benché la successiva Battaglia dello <strong>Jutland</strong><br />
(31 maggio-1° giugno <strong>1916</strong>) e l’importanza assunta dal traffico mercantile e<br />
quin<strong>di</strong> dai sommergibili, dando ragione alle previsioni del comandante<br />
Domenico Bonamico abbiano <strong>di</strong>mostrato una volta per tutte che la guerra navale<br />
non si riassumeva più, come era avvenuto fino ad allora, solo in scontri decisivi<br />
tra le navi maggiori, fossero esse vascelli a vela o corazzate.<br />
Le precedenti considerazioni, non facilmente reperibili sui testi <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong><br />
storia navale, possono essere tratte in buona parte dallo stu<strong>di</strong>o - finora abbastanza<br />
trascurato - della letteratura navale coeva, con particolare riguardo agli scritti<br />
del comandante Domenico Bonamico, che nel suo esauriente commento alla<br />
battaglia chiuso già il 5 giugno 19<strong>05</strong> (il migliore), perviene a conclusioni spesso<br />
con<strong>di</strong>vise dagli autori successivi, specie riguardo all’importanza dei me<strong>di</strong> calibri,<br />
della ra<strong>di</strong>otelegrafia, della velocità e delle torpe<strong>di</strong>niere anche nell’attacco <strong>di</strong>urno,<br />
allo scarso ren<strong>di</strong>mento del siluro lanciato dalle navi maggiori, al mancato impiego<br />
del sommergibile e del rostro (anche se a suo giu<strong>di</strong>zio non è possibile escludere<br />
in modo assoluto la possibilità futura della mischia ravvicinata, con conseguenti<br />
occasioni d’impiego per quest’ultima arma). 104 In particolare, per il<br />
Bonamico:<br />
- “la storia non ricorda un avvenimento navale che possa militarmente paragonarsi<br />
alla vittoria <strong>di</strong> <strong>Tsushima</strong>. I gran<strong>di</strong> episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> Salamina, <strong>di</strong> Azio, della<br />
Invincible armada, della Hogue, <strong>di</strong> Trafalgar, e quelli minori <strong>di</strong> Cavite e Santiago<br />
[nella guerra ispano-americana del 1898] sono assai lontani dall’epico e tragico<br />
evento <strong>di</strong> <strong>Tsushima</strong>”;<br />
- “il primo insegnamento che si può dedurre da questa grande battaglia è che la<br />
forza morale e la soli<strong>di</strong>tà organica delle forze navali sono sempre i principali fattori<br />
della vittoria”, tenendo anche conto che la soli<strong>di</strong>tà organica è sempre conseguenza<br />
<strong>di</strong> quella morale;<br />
- per raggiungere Vla<strong>di</strong>vostok l’ammiraglio Rojestvensky ha scelto la rotta più<br />
pericolosa, nella quale si poteva sperare solo <strong>di</strong> superare lo Stretto <strong>di</strong> <strong>Tsushima</strong> a<br />
104 Ivi, pp. 844-865.