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anno 2004/05 Tsushima 1905 – Jutland 1916 - Societa italiana di ...

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96<br />

Atti del Convegno maggio <br />

Da questo momento, dal 25 agosto in pratica, il Kasuga ed il Nisshin furono<br />

impiegati per appoggiare con i loro c<strong>anno</strong>ni l’assalto terrestre subentrando in<br />

parte nella funzione che avrebbero dovuto svolto i già citati obici pesanti finiti<br />

in fondo al mare con la nave che li trasportava; in realtà qualche altro obice similare<br />

era stato recuperato dall’Esercito giapponese smantellando le fortificazioni<br />

in territorio nazionale, ma erano comunque sempre pochi ed insufficienti per<br />

cui l’opera dei due incrociatori fu molto apprezzata e servì a demolire le fortificazioni<br />

russe ed aiutare la progressiva sanguinosissima avanzata dell’Esercito per<br />

conquistare la base russa.<br />

La campagna navale nipponica <strong>di</strong> Porth Arthur finì ufficialmente il 25 <strong>di</strong>cembre<br />

quando l’ammiraglio Togo or<strong>di</strong>nò lo smantellamento della base avanzata<br />

nelle Isole Elliot in Corea ed il rientro in Giappone <strong>di</strong> quasi tutte le forze navali<br />

per prepararsi al meglio per il previsto incontro con le forze navali russe finalmente,<br />

anche se troppo tar<strong>di</strong> per Port Arthur, in arrivo dal Mar Baltico.<br />

Per completezza <strong>di</strong> informazione Port Arthur si arrese definitivamente il 2<br />

gennaio 19<strong>05</strong> quando anche l’ultima nave russa in grado <strong>di</strong> muoversi, la corazzata<br />

Sevastopol si autoaffondò.<br />

La Marina giapponese sapeva che la guerra navale contro quella zarista non<br />

era finita anche se la flotta <strong>di</strong> Port Arthur era stata completamente <strong>di</strong>strutta e<br />

quella <strong>di</strong> Vla<strong>di</strong>vostok neutralizzata e resa inoffensiva; un nuovo impegnativo<br />

compito attendeva l’ammiraglio Togo: affrontare la flotta russa che, dopo tanti<br />

tentennamenti, indecisioni, ripensamenti, cambi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni, era partita dal<br />

Baltico il 15 ottobre 1904 al comando dell’ammiraglio Rojestvensky quando era<br />

già evidente che non sarebbe stata più <strong>di</strong> alcun aiuto per Port Arthur e per tutte<br />

le operazioni navali in Estremo Oriente essendo la base <strong>di</strong> Vla<strong>di</strong>vostok decentrata<br />

e probabilmente non in grado <strong>di</strong> supportare e mantenere efficiente una<br />

flotta <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong>mensioni anche senza il contrasto attivo dei nipponici.<br />

La flotta in arrivo sulla carta appariva superiore a quella giapponese nelle<br />

unità cosiddette <strong>di</strong> prima linea, forte come era <strong>di</strong> cinque moderne corazzate <strong>di</strong><br />

valore sicuramente pari alle quattro giapponesi, più sette altre unità corazzate<br />

che andavano dalle tre corazzate più anziane, all’epoca già decisamente superate,<br />

ad un vecchio incrociatore corazzato ed infine tre guardacoste corazzate il cui<br />

unico pregio era <strong>di</strong> possedere c<strong>anno</strong>ni del massimo calibro. Queste anziane unità<br />

erano comunque tutte in precario stato <strong>di</strong> efficienza, scarsamente addestrate,<br />

con equipaggi raccogliticci ed il cui valore pratico si rivelò alla prova inconsistente<br />

in quanto anche i loro c<strong>anno</strong>ni, così minacciosi perché <strong>di</strong> grosso calibro, ave-

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