1 Notitie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli per i ...
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Dicono alcuni de’ nostri scrittori che questo segno stava su la sepoltura <strong>di</strong> Partenope, e si<br />
fundano su quelle parole: “Partenopem tege fauste”, e vogliono che vi sia stato posto da’ nostri<br />
primi christiani. Io non so con che ragione sia stato scritto, <strong>per</strong>ché non so come pote[45]vano<br />
invocare il Creator <strong>del</strong> tutto a <strong>di</strong>fendere e conservare l’ossa d’una gentile quale era Partenope, oltre<br />
che noi habbiamo dagl’antichi scrittori che il sepolcro <strong>di</strong> Partenope fusse stato collocato nel più alto<br />
<strong>del</strong>la <strong>città</strong>, e questo era presso la chiesa <strong>di</strong> Santo Anello (come <strong>di</strong>ssimo), essendone state trovate le<br />
vestigia. Habbiamo ancora <strong>per</strong> certissime historie, che qui fusse stato e<strong>di</strong>ficato il tempio da<br />
Adriano. Diciamo dunque, colla più probabile opinione, che questo fusse stato il segno <strong>del</strong>la<br />
consecratione <strong>del</strong>la chiesa fatta dal santo pontefice Silvestro, come si ha <strong>per</strong> antichissima tra<strong>di</strong>tione,<br />
e che il nome <strong>di</strong> Partenope era <strong>del</strong>la <strong>città</strong> nostra, che si raccomandava alla protezzione <strong>di</strong> san<br />
Giovanni. Questo sì, in questa pietra, vi può cadere una curiosa riflessione, e si è che questa sia<br />
antichissima, ed in quei tempi che la lingua greca era naturale in <strong>Napoli</strong>, in modo che an[46]co<br />
nello scrivere latino imitavano carattere greco e le ligature <strong>del</strong>le lettere che usavano i greci; e <strong>per</strong><br />
maggiormente avverar questo si può riconoscer in un altro marmo antichissimo, che in detta chiesa<br />
si vede poco prima d’arrivare alla porta maggiore, che il carattere col quale scrivevano i puri latini<br />
sia d’altra forma, che <strong>per</strong>ò io l’ho fatto con ogni <strong>di</strong>ligenza esemplare appunto come ne sta. Anco è<br />
da notarsi che tutte le lettere sono d’una sorte <strong>di</strong> metallo che dà al nero, fuor che A e N, che stanno<br />
nella sinistra <strong>del</strong>la croce, che sono <strong>di</strong> finissimo oricalco che par d’oro. La croce si stima che anco<br />
fusse stata <strong>di</strong> metallo, <strong>per</strong> i buchi che vi s’osservano cupi <strong>di</strong> detta croce che la tenevano incastata, 9<br />
ma hora vi manca, ed il vano che vi è rimasto, è stato dorato <strong>per</strong> farla <strong>di</strong>stinguere.<br />
In mezzo <strong>del</strong>la chiesa, avvanti <strong>del</strong>l’altare maggiore, vi è una lapide <strong>di</strong> marmo colla memoria <strong>di</strong><br />
Ja[47]no Anisio, gran letterato de’ suoi tempi, che vi fu sepolto. Presso <strong>del</strong>la sacristia vedesi un<br />
gran tronco <strong>di</strong> colonna <strong>di</strong> porfido che mostra essere stata maravigliosa quando ella era intera. Nella<br />
nave maggiore dalla parte <strong>del</strong>l’Epistola vi è una tavola nella quale sta espressa la Vergine col<br />
Figliuolo in seno, deposto dalla croce con due angeli che lo sostengono, o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> Leonardo da<br />
Pistoja. Vi è anco una cappella <strong>di</strong> bianco marmo <strong>del</strong>la famiglia Ravaschera, nella stessa nave dalla<br />
parte <strong>del</strong>l’Evangelio, o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> Giovanni da Nola. Avvanti la porta maggiore, dalla parte <strong>di</strong> dentro, si<br />
vede fisso in terra ruinato dal tempo un marmo con una memoria, nella quale chiaramente si legge<br />
<strong>Napoli</strong> essere stata republica e che godeva quell’honori e grandezze che haveva la republica <strong>di</strong><br />
Roma, questa inscrittione; sta portata da tutti i scrittori <strong>del</strong>la nostra patria, ed io qua la riporto,<br />
<strong>per</strong>ché anco in queste mie [48] notitie si possa leggere. Mi crepa <strong>per</strong>ò il cuore <strong>di</strong> dolore nel vedere<br />
che nella nostra <strong>città</strong> non vi sia patritio zelante <strong>del</strong>l’antichità <strong>del</strong>la patria, che non raccogli questi<br />
9 E<strong>di</strong>tio princeps: incastato.<br />
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