1 Notitie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli per i ...
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È da sa<strong>per</strong>si una curiosità, che ne’ tempi andati facevano girare <strong>per</strong> d’intorno a questa chiesa<br />
gl’animali che pativano <strong>di</strong> qualche infermità, e particolarmente i cavalli, i quali <strong>per</strong> lo più<br />
rimanendo guariti, in ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> gratie li [129] facevano sferrare, ed inchiodavano i ferri nella<br />
porta come al presente se ne veggono molti. Essendo poi stata trasportata questa <strong>di</strong>vota usanza nella<br />
chiesa <strong>di</strong> Sant’Antonio <strong>di</strong> Vienna nel borgo <strong>di</strong> questo nome, in questa chiesa è cessata a fatto; è<br />
rimasto bensì in bocca <strong>di</strong> tutti i conta<strong>di</strong>ni ed altri che maneggiano animali <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, quando non<br />
obe<strong>di</strong>scono, o: “Che sant’Aloja ti possa scorticare”; o, quando passano qualche <strong>di</strong>sgratia:<br />
“Sant’Aloja, aiutali”.<br />
Usciti da questa chiesa <strong>per</strong> la stessa porta, vedesi il campanile e l’oriolo che sta sovra d’un arco<br />
sopra la strada. Molti de’ nostri scrittori vogliono che qui fusse stata trasportata la Porta Nuova che<br />
stava più su, prima che fusse stata collocata da Carlo Primo avanti la chiesa <strong>del</strong> Carmine (come si<br />
<strong>di</strong>sse).<br />
La strada chiamasi la Zabattaria <strong>per</strong>ché anticamente altre non v’erano che botteghe <strong>di</strong> scarpe,<br />
che in lingua mora zabat si chiamano. [130] A sinistra <strong>di</strong> detta strada, nel vicolo che va alla Porta<br />
<strong>del</strong>la Marina, vedesi una testa grande <strong>di</strong> marmo collocata su d’un piedestallo. Questa dal nostro<br />
volgo vien detta la Capo <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong>, e <strong>per</strong> antica tra<strong>di</strong>tione si ha che fusse stata <strong>del</strong>la statua <strong>del</strong>la<br />
nostra Partenope, essendo lavorata alla greca e particolarmente nell’intrecciatura de’ capelli. Stando<br />
dal tempo maltrattata, l’han fatta rifare e colorire in modo che più non ha il suo antico.<br />
Dirimpetto a questa statua a destra vedesi una chiesa de<strong>di</strong>cata a San Giovanni Battista, che poi<br />
fu detta Santa Maria <strong>del</strong>l’Avvocata, et in essa vi era un hospedale nel quale s’alloggiavano i<br />
pellegrini che venivano dal Santo Sepolcro.<br />
Un’altra chiesa attaccata a questa de<strong>di</strong>cata al glorioso San Giovanni Battista, che è commenda<br />
<strong>del</strong>la religione <strong>di</strong> Malta, fu ella e<strong>di</strong>ficata nell’anno 1336 da fra Dome[131]nico d’Alemagna, che ne<br />
fu commendatore. Fu poscia ampliata da fra Giovanni Battista Carafa, che similmente ne fu<br />
commendatore. Vi sono <strong>di</strong> reliquie un osso <strong>di</strong> san Filippo apostolo et uno <strong>del</strong>li Santi Innocenti; e<br />
qui è da dar notitia d’una curiosità. Nella vigilia <strong>del</strong> santo i nostri passati re vi si portavano a cavallo<br />
con molto accompagnamento de citta<strong>di</strong>ni, e tutti gl’artefici e mercadanti facevano mostra <strong>del</strong>le loro<br />
merci ponendoli fuori de’ loro fondachi e boteghe, et in questo giorno la <strong>città</strong> si poneva in gran festa<br />
et allegrezza. Quest’uso si è mantenuto fino a’ nostri tempi e si è chiamata la festa <strong>di</strong> san Giovanni,<br />
benché sia stata fatta con altri mo<strong>di</strong> e con altre magnificenze: ne havea pensiero solo l’eletto <strong>del</strong><br />
popolo, il quale accompagnava il signor viceré: è questa festa da quasi 20 anni che sta <strong>di</strong>smessa.<br />
Nella notte poi <strong>di</strong> questa vigi[132]lia, i napoletani si portavano <strong>per</strong> <strong>di</strong>votione a bagnarsi nella<br />
marina, che stava all’hora avanti <strong>di</strong> detta chiesa, e con questo credevano <strong>di</strong> mondarsi <strong>del</strong>l’infermità<br />
<strong>del</strong> corpo e <strong>del</strong>l’anima. Quest’uso <strong>per</strong>ò, abominabile, come su<strong>per</strong>stitioso è stato tolto via.<br />
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