1 Notitie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli per i ...
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Non si curarono poi i nostri citta<strong>di</strong>ni d’aprire a quest’acque nuovi letti, <strong>per</strong>ché il re Carlo Primo<br />
d’Angiò havea tolto da questo luogo [156] la maturatione de’ lini <strong>per</strong> renderlo habitabile et ampliare<br />
la <strong>città</strong>, che in quel tempo era molto stretta, et in effetto dal tempo <strong>di</strong> questo re si principiarono a<br />
formare queste due regioni <strong>di</strong> Porto e Portanova, non essendone prima che quattro, che era la<br />
Forcellense, la Capovana, <strong>del</strong>la Montagna e quella <strong>di</strong> Nilo: anzi con questa tempesta i napoletani si<br />
viddero coll’arene sollevati dal mare.<br />
Hor tutto quanto ho dato <strong>di</strong> notitia si può da ogn’uno con ogni faciltà osservare e venire in<br />
cognitione <strong>del</strong> vero, e tanto più quando osservaremo il nostro fiume, hora Sebeto.<br />
E <strong>per</strong> non lasciar cosa degna <strong>di</strong> notitia, alcuni de’ nostri scrittori lasciarono registrato che questa<br />
sia un’acqua miracolosa, ed in questo modo: non erano ancora stati fatti gli aquedotti de’ nostri<br />
formali, quando fu fabricato questo convento, che <strong>per</strong>ò in esso si pativa d’[157]acque buone.<br />
Sant’Antonino che all’hora vi stanzava <strong>di</strong>sse: “Cavate in questo luogo, che haverete acqua<br />
<strong>per</strong>fettissima”, come in fatti avvenne. Ma si può ben <strong>di</strong>re che al santo padre fusse stato da Dio<br />
rivelato che in questo luogo si conservava un’acqua così pretiosa, essendo che in molti altri luoghi,<br />
come si <strong>di</strong>sse, convicini ve n’è <strong>del</strong>la stessa qualità e bontà.<br />
Usciti <strong>per</strong> la porta <strong>di</strong> questo convento, vedesi una piazza nella quale sta la porta maggiore <strong>del</strong>la<br />
chiesa, la quale fu fatta a spese <strong>di</strong> Giacomo Capano, nobile <strong>del</strong>la piazza <strong>di</strong> Nido, nell’anno 1347,<br />
hora è stata da’ padri modernata, come si vede, con aggiungervi due altre porte laterali.<br />
Presso la porta picciola dalla parte <strong>del</strong>l’Evangelio vedesi un curiosissimo marmo, che prima<br />
stava dentro d’una cappella che in detto luogo stava eretta, e stimasi che fusse stata una tabella<br />
votiva po[158]stavi da un tale Franceschino Prignale nell’anno 1361 <strong>per</strong> essere scampato due volte<br />
dalla tempesta mentre che navigava, havendo veduti gl’altri che seco erano nella barca annegati. Ed<br />
un tal vecchio <strong>del</strong> quartiere <strong>di</strong>ceva d’haver saputo dai descendenti <strong>di</strong> questo Franceschino che<br />
quell’huomo che scarica il sacco <strong>del</strong>le monete sopra d’un tavolino avanti la Morte era il ritratto <strong>di</strong><br />
esso Franceschino, <strong>per</strong>ché in detto marmo vedesi scolpita una Morte coronata con due corone, e<br />
sotto li pie<strong>di</strong> tiene <strong>di</strong>verse <strong>per</strong>sone con insegne <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità sopreme, ed un huomo che scarica un<br />
sacchetto <strong>di</strong> monete con un cartellino che l’esce <strong>di</strong> bocca, nel quale stanno impresse queste parole:<br />
Tutti ti volio dare se mi lasci scampare.<br />
Dalla bocca <strong>del</strong>la Morte esce un altro cartellino ove sta scritto:<br />
[159] Se mi potesti dare quanto si pote <strong>di</strong>mandare,<br />
Non ti pote scampare la Morte, se ti viene la sorte.<br />
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