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1 Notitie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli per i ...

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Lanzieri si <strong>di</strong>ce, nella quale vi sono molti ricchi fondachi <strong>di</strong> tele d’oro, <strong>di</strong> [161] panni sottili, <strong>di</strong> lana<br />

forastieri, d’o<strong>per</strong>e bianche, <strong>di</strong> veli e d’altre merci: e <strong>per</strong> i vicoli che a destra si veggono vi sono<br />

molte chiesette, e molte antiche habitationi, dalle quali si può conoscere con che strettezza <strong>di</strong> strade<br />

i nostri antichi napoletani habitavano. Vi è anco una piazzetta nella quale vi habitano coloro che<br />

filano argenti <strong>per</strong> lavori <strong>di</strong> drappi.<br />

A sinistra vedesi una strada che va a terminare nella Porta <strong>del</strong> Molo Picciolo, ed in questa strada<br />

vi è l’arte <strong>di</strong> coloro che filano ferri e rame.<br />

A sinistra <strong>di</strong> detta strada vi sono due altre strade molto belle: nella prima vi si fanno lavori <strong>di</strong><br />

ferro e serrature, come anco casse <strong>di</strong> legname <strong>di</strong> noce; nell’altra si fanno altri esercitii e v’habitano i<br />

marinari <strong>di</strong> detto molo, che sono i più valorosi nel navigare colle filuche ch’habbia la nostra <strong>città</strong>; e<br />

queste due strade furono fatte in tempo [162] <strong>del</strong> viceré Conte d’Olivares. In questo Molo Picciolo<br />

vi è una bella e pulita chiesa eretta dalla comunità de’ marinari sotto il titolo <strong>di</strong> Santa Maria <strong>di</strong> Porto<br />

Salvo, et è da sa<strong>per</strong>si <strong>per</strong> curiosità che dalle mogli <strong>del</strong>li marinari, che in questo luogo habitano, si<br />

mantiene l’uso antico <strong>di</strong> vestire alla greca: in modo che il car<strong>di</strong>nal Caracciolo <strong>di</strong> buona memoria,<br />

havendo fatta fare la statua d’argento <strong>di</strong> Santa Can<strong>di</strong>da, volle che fusse stata fatta nelle vesti come<br />

quelle <strong>del</strong>le donne <strong>del</strong> Molo Picciolo quando vanno fuori <strong>di</strong> casa.<br />

Hor seguitando la giornata <strong>per</strong> la strada maestra, s’entra in una piazza detta il Majo <strong>di</strong> Porto,(da<br />

correggere) <strong>per</strong>ché qui anticamente nel primo <strong>di</strong> maggio si faceva una festa apparandosi tutta <strong>di</strong><br />

fiori <strong>di</strong> ginestra, che fino a’ nostri tempi si chiamano fiori <strong>di</strong> majo, e vi si piantava un lungo arbore<br />

<strong>di</strong> nave e nella cima vi s’attaccavano <strong>di</strong>versi premii, [163] ed erano <strong>di</strong> coloro che a forza <strong>di</strong> braccia<br />

e destrezza vi salivano, e questo gioco anco a’ tempi nostri ritiene il nome <strong>di</strong> maio. In questa strada<br />

a sinistra si vedono le botteghe <strong>di</strong> coloro che fanno centurini e pendenti <strong>per</strong> le spade ed altre armi, e<br />

chiamasi la Strada de’ Centurinari e, <strong>per</strong> <strong>di</strong>rla con la voce nostrale, <strong>di</strong> Strigniturali. Segue appresso<br />

la famosa Piazza <strong>di</strong> Porto: <strong>di</strong>cesi <strong>di</strong> Porto <strong>per</strong>ché anticamente ci arrivava il porto che <strong>di</strong>cevasi <strong>di</strong><br />

Mezzo <strong>per</strong>ché stava fra il Molo Picciolo ed il Grande. In questa piazza vendesi quanto puol esser <strong>di</strong><br />

necessario all’humano mantenimento.<br />

A sinistra <strong>di</strong> questa gran piazza vedesi un vico che termina alla porta detta <strong>del</strong>la Calce; <strong>di</strong>cesi <strong>di</strong><br />

questo nome <strong>per</strong>ché fuor <strong>di</strong> questa vedesi un luogo dove si scarica e si vende la calce che si fa nella<br />

riviera <strong>del</strong>la <strong>città</strong> <strong>di</strong> Vico e luoghi a questa convicini: e più avanti vedesi un altro vico che [164]<br />

termina ad un’altra porta anticamente detta de’ Greci <strong>per</strong>ché qui vi habitavano i mercadanti <strong>di</strong><br />

questa natione: poscia si <strong>di</strong>sse Porta <strong>del</strong>l’Oglio <strong>per</strong>ché avanti <strong>di</strong> questa sbarcavano l’ogli che<br />

venivano dalla Provincia d’Otranto, <strong>di</strong> Calabria, ed altri. Si <strong>di</strong>sse poscia <strong>del</strong> Mandracchio <strong>per</strong>ché in<br />

questo luogo sbarcavano le vaccine, e particolarmente le nostre vitelle che venivano dalla <strong>città</strong> <strong>di</strong><br />

Sorrento e da altri paesi a questo convicini. Hora fuori <strong>di</strong> questa porta si vendono habiti vecchi, e<br />

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