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INTERNI L’INNOVAZIONE
La vera
impresa è
dare valore
Riduzione degli sprechi e cura dell’ambiente,
certo. Ma l’attenzione al territorio per una
grande azienda è anche (e soprattutto) un
impegno sociale ed economico. Finmeccanica
presenta il suo primo Bilancio di sostenibilità
Promessa mantenuta. Tre anni fa, presentando
il primo Rapporto sulla
sostenibilità del gruppo, Pier Francesco
Guarguaglini rispondeva a un giornalista
che gli chiedeva perché Finmeccanica
non faceva uno sforzo ulteriore e non
pubblicava un vero e proprio Bilancio di
sostenibilità. «Ci arriveremo nel giro di tre
anni», aveva detto il presidente e amministratore
delegato. Sottinteso: le cose serie,
quelle fatte per una scelta strategica e non
per farsi soltanto un po’ di pubblicità,
richiedono cambiamenti profondi nell’organizzazione
dell’impresa, applicazione,
lavoro e il coinvolgimento di enti terzi e
indipendenti. E così tre anni dopo, luglio
2011, Finmeccanica ha potuto presentare
il suo primo Bilancio di sostenibilità sotto
un titolo che sembra il motto di un presidente
americano: La forza più grande è nelle
nostre risorse. Fra quanti hanno applaudito
la novità l’apprezzamento più autorevole
è sicuramente quello di Corrado Clini,
il direttore generale del ministero dell’Ambiente,
l’uomo che alla Conferenza di Copenaghen
del 2009 maggiormente incarnò lo
sforzo italiano in materia di mutamenti climatici:
«Che un grande gruppo della difesa,
un gruppo che non produce beni ordinari
ma beni attinenti alla sicurezza giun-
26 | 20 luglio 2011 | |
ga a elaborare un serio Bilancio di sostenibilità,
è un segno molto importante. D’ora
in poi avrò un grande esempio italiano da
citare nei consessi internazionali».
Dici sostenibilità e subito viene alla
mente l’aggettivo “ambientale”. Ma giustamente
l’accezione in cui Finmeccanica
intende il termine è molto più ampia, e
su di essa ha modellato il nuovo Bilancio:
«Le nostre decisioni – scrive Guarguaglini
– producono effetti importanti per la vita
delle persone che lavorano con noi e per le
loro famiglie; per i nostri clienti e i nostri
fornitori, per i quali la sicurezza
dipende dalla qualità
dei nostri prodotti; per
le comunità che ospitano
i nostri siti; per gli investitori,
grandi e piccoli, che ci
affidano i loro patrimoni o
i loro risparmi; e anche per le generazioni
future, alle quali lasceremo un ambiente
in qualche modo modificato. È nostro preciso
dovere, quindi, prestare attenzione ai
beni e alle risorse, materiali e immateriali,
ambientali, sociali ed economiche, che inevitabilmente
trasformiamo con le nostre
attività e che dobbiamo restituire aumentandone
il valore». Insomma, la sostenibilità
non è un fare di meno o un fare poco
«È nostro dovere prestare attenzione alle
risorse materiali e immateriali, ambientali,
sociali ed economiche che trasformiamo e che
dobbiamo restituire aumentandone il valore»