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SPECIALE TURISMO CON GUSTO<br />
tono, fresco e beverino: in paese, tra i produttori,<br />
c’è Corte Moschina. Poi, ancora formaggi<br />
e salumi con La Casara Roncolato,<br />
condotta dal simpaticissimo Gianni: formaggi<br />
prodotti in proprio, oppure raccolti<br />
nelle malghe dei monti Lessini (ad esempio,<br />
<strong>il</strong> Monte Veronese, stagionato personalmente)<br />
e ancora salumi da sogno, come<br />
uno Speck fatto come una volta, a partire<br />
da maiali locali. In paese, per chi fosse interessato,<br />
c’è pure un Museo geo-paleontologico<br />
imperniato su una raccolta di foss<strong>il</strong>i.<br />
Entrando in provincia<br />
di Vicenza, facciamo subito<br />
conoscenza col connubio di<br />
industria e agricoltura che<br />
caratterizza la zona. Le coltivazioni<br />
sono sempre fiorenti,<br />
ma assistiamo a uno<br />
sv<strong>il</strong>uppo dell’industria della<br />
concia (valle del Chiampo) e<br />
soprattutto di quella tess<strong>il</strong>e<br />
(Valdagno, Schio). Quest’ultima<br />
consente interessanti<br />
approfondimenti per <strong>il</strong> turista<br />
curioso di archeologia<br />
industriale: ad esempio, <strong>il</strong><br />
lanificio Conti, di Schio, o <strong>il</strong><br />
lanificio Marzotto, di Valdagno.<br />
Sempre a Valdagno, merita una deviazione<br />
<strong>il</strong> Museo delle macchine tess<strong>il</strong>i.<br />
Ma la zona ha grandi attrattive anche<br />
per l’esperto di arte “tradizionale”: se proprio<br />
non si vuole deviare a sud per vedere<br />
Vicenza e le sue architetture palladiane,<br />
si può puntare su Lugo di Vicenza per<br />
dare un’occhiata (anzi, di più) a v<strong>il</strong>la Godi<br />
Malinverni, anch’essa opera di Andrea Palladio,<br />
impreziosita da stupendi affreschi<br />
allegorici (così piaceva ai patrizi veneti) di<br />
Gualtiero Padovano e Giambattista Zelotti.<br />
Un po’ prima, a Caldogno, <strong>il</strong> paese di<br />
Roberto Baggio, avrete magari dato uno<br />
sguardo a v<strong>il</strong>la Caldogno, palladiana a sua<br />
volta, meno appariscente ma ugualmente<br />
bellissima. Per bere e mangiare, nessun<br />
problema: siamo nei dintorni di Breganze,<br />
altro centro tess<strong>il</strong>e famoso anche per i<br />
vini locali a base di cabernet e soprattutto<br />
di vespaiolo, un’uva bianca che pare piaccia<br />
molto alle vespe per la sua dolcezza.<br />
Dal vespaiolo, oltre al bianco omonimo,<br />
si ottiene, per appassimento, uno dei vini<br />
dolci più buoni d’Italia, <strong>il</strong> Torcolato di Breganze.<br />
Si può citare qualche produttore:<br />
Maculan (famosissimo anche per <strong>il</strong> rosso<br />
Fratta); la Cantina Bartolomeo di Breganze;<br />
Firmino Miotti. In paese, per chi volesse<br />
gustare la cucina locale, c’è la trattoria<br />
Al Toresan, semplice e verace, ove gustare<br />
appunto <strong>il</strong> “toresan”, <strong>il</strong> particolare piccione<br />
allo spiedo, tipico di queste parti. Imperdib<strong>il</strong>e<br />
pure la visita ad Arzignano, ove c’è<br />
Damini Macelleria & Affini, una boutique<br />
del gusto che in Veneto ha pochi eguali per<br />
assortimento e qualità.<br />
36 | 20 luglio 2011 | |<br />
Nella foto<br />
a lato, vigneti di<br />
Breganze (Tv).<br />
Sotto, <strong>il</strong> formaggio<br />
Monte Veronese<br />
Ma ora occorre procedere, perché siamo<br />
a pochi passi da Marostica. Il gastronomo<br />
già sussulta: Marostica è celebre per le<br />
c<strong>il</strong>iege. Eppure Marostica non è solo questo:<br />
è una cittadina fortificata fin dall’epoca<br />
romana. Nella piazza degli Scacchi,<br />
ancora oggi, si disputano suggestive partite<br />
con pedine “umane”, ossia viventi:<br />
un’esperienza da non mancare.<br />
Siamo oltretutto a pochi passi da Bassano<br />
del Grappa, città che non ha bisogno<br />
di presentazioni, non fosse altro che per la<br />
storia vittoriosa della Grande Guerra, un’atmosfera<br />
che peraltro si respira anche più a<br />
ovest in direzione Treviso, sul Montello e<br />
sul fiume Piave. Se <strong>il</strong> monumento più famoso<br />
della città è <strong>il</strong> ponte degli Alpini, ricostruito<br />
nel 1947 dopo le devastazioni belliche<br />
nelle originali forme palladiane, è però<br />
davvero grandiosa la v<strong>il</strong>la Angarano, del<br />
Palladio, con enormi colonnati che si dipartono<br />
dal corpo centrale. A Bassano è possib<strong>il</strong>e<br />
fare incetta di cose buone alla gastronomia<br />
di Antonio Baggio, famosa per una<br />
Sopressa veneta di particolare bontà.<br />
Nei luoghi della Grande Guerra<br />
Stiamo arrivando alla fine del nostro percorso,<br />
ma senza timore di avere meno emozioni.<br />
Entrando nella provincia di Treviso, le<br />
v<strong>il</strong>le venete non spariscono di certo, anzi. A<br />
Maser è d’obbligo fermarsi per visitare una<br />
delle più grandiose: v<strong>il</strong>la Barbaro, costruita<br />
dall’onnipresente Palladio, oggi giustamente<br />
patrimonio Unesco. In questa meraviglia<br />
dell’architettura non si sa se ammirare di<br />
più lo slancio euritmico del corpo esterno<br />
o le splendide decorazioni<br />
interne di Tiziano Veronese,<br />
un ciclo di affreschi che ha<br />
pochissimi eguali per estensione<br />
e sapienza artistica.<br />
Vicino alla v<strong>il</strong>la c’è <strong>il</strong> bel<br />
<strong>Tempi</strong>etto, dall’imponente<br />
pronao colonnato. Ricca di<br />
bellezze artistiche è pure<br />
la città di Asolo, amatissima<br />
dal Carducci e da tanti<br />
altri personaggi importanti<br />
dell’antichità: qui vale la<br />
visita <strong>il</strong> centrale palazzo della<br />
Ragione; <strong>il</strong> duomo, che<br />
contiene una famosissima pala di Lorenzo<br />
Lotto; e la v<strong>il</strong>la Scotti Pasini. Nei dintorni di<br />
Asolo si produce pure <strong>il</strong> Prosecco, che non<br />
ha nulla da invidiare a quello più famoso di<br />
Conegliano-Valdobbiadene. Ci piace in questo<br />
senso citare l’azienda Bele Casel, di Caerano<br />
di San Marco, che col vino chiamato<br />
Colfòndo resuscita la tradizione della rifermentazione<br />
in bottiglia.<br />
Molto diversa, anche per volumi produttivi,<br />
la realtà di V<strong>il</strong>la Sandi, a Crocetta<br />
del Montello, che realizza spumanti più<br />
che interessanti, ma che è ancora più notevole<br />
in quanto proprietaria della v<strong>il</strong>la Sandi,<br />
seicentesca, costruita dal Pagnossin in<br />
st<strong>il</strong>e palladiano, non grande ma d’impianto<br />
monumentale, anticipata da un gran portico<br />
a quattro colonne.<br />
Da qui ci avviciniamo a Treviso, magari<br />
seguendo la bellissima strada panoramica<br />
del Montello fino a Nervesa della Battaglia,<br />
località cruciale della Prima Guerra<br />
Mondiale, sede di un bel ristorante specializzato<br />
in funghi, Roberto Miron. Se siete<br />
interessati a questo tipo di turismo “storico”,<br />
non potete mancare una deviazione<br />
a Vittorio Veneto, dove si svolse l’epica battaglia<br />
del 1918. In effetti però la cittadina è<br />
affascinante anche per le numerose chiese<br />
di ogni epoca, nonché per <strong>il</strong> castello di San<br />
Martino, residenza vescov<strong>il</strong>e risalente addirittura<br />
al V secolo, e per <strong>il</strong> Castrum Cenetensium,<br />
fortificazione difensiva concepita<br />
dai romani per la difesa del lato nord della<br />
città. Naturalmente, in questo scenario è<br />
d’obbligo un calice di Prosecco e, alla fine<br />
della serata, un bicchierino di grappa. n<br />
Foto: Archivio Regione del Veneto