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LETTERE<br />

AL DIRETTORE<br />

In casta concupiscenza<br />

da Angelica a Verona<br />

e con Letizia a Venezia<br />

Per una volta, dopo la sentenza Mondadori-Cir da 560<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro, mi sento profondamente vicino al comunista<br />

Bertolt Brecht: «La corruzione è la nostra<br />

unica speranza. Finché c’è quella, i giudici sono più miti, e in<br />

tribunale, perfino un innocente, può cavarsela».<br />

Sandro Pagani Vercelli<br />

Per una volta non sono d’accordo. Alla fine Berlusconi<br />

non se l’è cavata e Brecht è roba da Repubblica. Certo, se<br />

anche S<strong>il</strong>vio avesse avuto un passaporto<br />

svizzero e una tessera numero<br />

1, forse non sarebbe qui a proverbiare:<br />

quod licet Jovi non licet bovi.<br />

2<br />

Dichiarazione della Gelmini: «Si tratta<br />

di una resistenza generazionale di chi<br />

oggi ha 60 o 70 anni e gestisce un sistema<br />

di potere fatto di lobby e baronie<br />

al quale la riforma pone fine». Io sono<br />

un sessantenne, ma pur non avendo<br />

un sistema di potere all’università credo<br />

che <strong>il</strong> ministro dovrebbe farsi un giro<br />

all’università per sentire cosa pensano<br />

di lei trentenni, quarantenni e<br />

cinquantenni, per non dire dei ventenni.<br />

Antonia Sezzi Pisa<br />

SPORT<br />

UBER<br />

ALLES<br />

62 | 20 luglio 2011 | |<br />

Che cattiveria. Non possiamo dire<br />

niente di male della Gelmini. Però,<br />

con tutto <strong>il</strong> bene che le vogliamo, anche<br />

noi qualche volta facciamo fatica<br />

ad avere tutta la fiducia che ha lei<br />

in certi suoi “expertise”.<br />

2<br />

Nei giorni precedenti <strong>il</strong> varo della manovra<br />

finanziaria si invocavano ri-<br />

Q<br />

uando mandarono <strong>il</strong> primo avviso di garanzia a Craxi<br />

(Mani pulite, una vita fa), stavo nella sala stampa<br />

di un palazzetto italiano. Mi ritrovai circondato<br />

da gente che applaudiva. Non capivo (e non capisco<br />

ancora adesso) cosa ci sia da esultare per chi viene indagato<br />

o peggio per chi finisce in manette: l’odore del<br />

linciaggio mi fa schifo. Molti di quelli che applaudiva-<br />

spettivamente prudenza e coraggio, e<br />

nell’attuale stesura ritengo che quella<br />

posta in essere sia molto prudente,<br />

ma poco coraggiosa, nella parte in<br />

cui, anche per la scansione temporale<br />

dei provvedimenti, rischia a mio avviso<br />

di accentuare le distanze tra <strong>il</strong> paese<br />

legale e quello reale. C’è una giusta<br />

dose di prudenza, perché non si possono<br />

generare false aspettative dinanzi a<br />

una situazione di crisi economica non<br />

ancora completamente dietro le spalle,<br />

ma contestualmente mi pare manchi <strong>il</strong><br />

coraggio di una più equa ripartizione<br />

dei sacrifici richiesti per <strong>il</strong> contenimento<br />

della spesa pubblica. Ci sono infatti<br />

norme che vanno a incidere immediatamente<br />

sul potere d’acquisto dell’italiano<br />

medio (pensiamo all’aumento della<br />

tassa sui depositi bancari, che non<br />

si addice a un governo che professa<br />

idee liberaldemocratiche, o al vent<strong>il</strong>ato<br />

ripristino del ticket sulla diagnostica),<br />

mentre per quel che riguarda le riduzioni<br />

passib<strong>il</strong>i di incidere sullo status<br />

dei parlamentari, se ne parla in termini<br />

generici, differendone l’applicazione.<br />

Ormai, pur senza aderire al populismo<br />

demagogico che cuce <strong>il</strong> “marchio<br />

d’infamia” sull’abito del parlamentare<br />

troppo remunerato, prescindendo dalle<br />

modalità di esercizio del mandato,<br />

dobbiamo renderci conto che non sono<br />

più accettab<strong>il</strong>i rendite di posizione permanenti<br />

all’interno dei palazzi della politica,<br />

e sarebbe dunque stato auspicab<strong>il</strong>e<br />

un po’ più di coraggio nell’uso delle<br />

forbici. Gli arbitri che stab<strong>il</strong>iranno chi<br />

ha titolo per gestire la cosa pubblica<br />

sono gli elettori, e mi pare di poter dire<br />

che in questo momento c’è una fascia<br />

di elettorato da riconquistare alla causa<br />

del centrodestra. Qualora non sia<br />

possib<strong>il</strong>e una riduzione immediata delle<br />

aliquote Irpef (ma essendo in atto<br />

maggiori entrate dal recupero dell’eva-<br />

CALCIOPOLI 2 NON FA AUDIENCE<br />

Dove sono finiti gli assetati<br />

di giustizia pallonara?<br />

sione, sarebbe auspicab<strong>il</strong>e verificare<br />

se ci siano gli estremi per premiare la<br />

virtuosità dei redditi fissi), che almeno<br />

si eviti <strong>il</strong> reiterarsi di balzelli di prodiana<br />

memoria, perché al danno di non<br />

vedere la riduzione del carico fiscale,<br />

ci sono cittadini che mal sopportano<br />

l’idea di vedersi aggiungere la beffa<br />

di un ennesimo concorso alla stretta.<br />

Ipotizzando che la legislatura vada<br />

a scadenza naturale, sarà compito di<br />

Berlusconi e della maggioranza di governo<br />

arrivarci non in modo stanco e<br />

rassegnato, ma credendo di poter continuare<br />

a governare, perché altrimenti,<br />

anche se minoritaria, l’eterogenea ammucchiata<br />

di centrosinistra, priva di<br />

un leader riconosciuto come tale, potrebbe<br />

avere <strong>il</strong> sopravvento grazie a<br />

un partitino poco edificante alimentato<br />

dai moderati: l’astensione.<br />

Daniele Bagnai Firenze<br />

Mi pare che per <strong>il</strong> prossimo Natale<br />

sia prevista un’altra puntata di<br />

“governo tecnico”, tipo ’94, ma senza<br />

Dini, né Fini (anche se <strong>il</strong> candidato<br />

premier pare abbia <strong>il</strong> patronimico<br />

in rima baciata coi due precedenti).<br />

Corsi e ricorsi. Un po’ come l’attuale<br />

attacco finanziario all’Italia, che ricorda<br />

quello del ’92, sferrato da Soros<br />

dal bordo di una piscina molto<br />

chic. Quello per cui Amato mise poi<br />

le mani nelle tasche degli italiani. E<br />

le procure le manette al Parlamento.<br />

2<br />

Si appunti questo nome: Guido Vitiello.<br />

E chieda al suo amico Ferrara di cederglielo<br />

in prestito per qualche sortita su<br />

<strong>Tempi</strong>. È un fuoriclasse, mi creda.<br />

Claudio Gervasi Varese<br />

Più che crederle, l’ho letto in due paginate<br />

che hanno davvero frantu-<br />

di Fred Perri<br />

no, qualche anno dopo, ci scommetto, non hanno votato<br />

la sinistra unita, ma Berlusconi e <strong>il</strong> centrodestra. Vi<br />

racconto tutto questo, per farvi capire in che paese viviamo:<br />

qui le rivoluzioni durano lo spazio di una notte,<br />

poi ci vengono a noia.<br />

Nel 2006 erano tutti assetati di sangue, per la faccenda<br />

Moggi-Juve-telefonate. Sono passati cinque anni.<br />

Foto: AP/LaPresse

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