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L’AMBASCIATRICE REPLICA ALLE “INGERENZE” DI UN POVERO DIAVOLO<br />

Lettera inquietante dal Pakistan<br />

sulla sorte delle schiave cristiane<br />

di Renato Farina<br />

Finalmente! Qualcuno almeno si accorge che questo povero Diavolo della Tasmania<br />

batte colpi. Pensavo di pestare candeggina nel mortaio, che tiene lontani amici<br />

e nemici. Invece ecco una specie di miracolo: <strong>il</strong> Pakistan in persona ha bussato<br />

alla mia porta. E in fondo anche a quella di <strong>Tempi</strong>. E, guarda un po’, mentre stava<br />

per uscire in edicola con la copertina sulle schiave cristiane del Pakistan.<br />

Dacché sono in Parlamento, specie da quando ho imparato un pizzico di mestiere<br />

(tutti i lavori si imparano) martello <strong>il</strong> mio bravo chiodo, in aula o in commissione<br />

Esteri, proponendo interpellanze, interrogazioni, incontrando e invitando personalità<br />

in audizione: <strong>il</strong> motivo dominante è la violazione della libertà religiosa, che oggi<br />

si manifesta quasi nel 90 per cento dei casi come persecuzione dei cristiani. Ho<br />

presentato un paio di settimane fa un’interrogazione in commissione sul caso di<br />

Farah Hatim, l’infermiera cristiana rapita nel Punjab. Il sottosegretario<br />

Stefania Craxi mi ha risposto. Puntigliosamente ho inviato a “S. E.<br />

Ambasciatore della Repubblica islamica del Pakistan, Signora Tasnin<br />

Aslam” i testi, accompagnati da una lettera. Infine è accaduto un fatto<br />

grave e simbolico. Così, martedì 28 giugno, mi sono alzato dal mio<br />

banco di primo mattino. Trascrivo da Agenparlamento che ha diffuso<br />

nel mondo <strong>il</strong> resoconto stenografico del mio intervento (sia benedetto<br />

internet): «Intervengo a proposito della libertà religiosa in Pakistan.<br />

Questo Parlamento ha avuto l’onore di accogliere <strong>il</strong> ministro Shahbaz Bhatti poco<br />

prima che fosse assassinato in Pakistan. Ora giunge notizia che, secondo quanto dicono<br />

fonti qualificate pakistane, fonti cristiane, Shahbaz Bhatti sta per essere ucciso<br />

una seconda volta perché <strong>il</strong> governo sta frantumando <strong>il</strong> suo ministero per i diritti<br />

delle minoranze religiose, traslocando in provincia qualche rappresentante e così<br />

togliendo forza alle rivendicazioni delle minoranze religiose, secondo una richiesta<br />

formulata dagli islamici radicali che, in questo periodo e specialmente dopo l’esecuzione<br />

di Bin Laden, sono tornati minacciosissimi contro le minoranze religiose,<br />

cristiane e indù. Sottolineo quanto sta accadendo in Pakistan perché <strong>il</strong> nostro Parlamento<br />

ha <strong>il</strong> bel primato di essere stato in prima f<strong>il</strong>a nel difendere la libertà religiosa<br />

nel mondo con la mozione unitaria del 12 gennaio».<br />

Ho inviato alla Signora Ambasciatrice <strong>il</strong> tutto, con gent<strong>il</strong>ezza, come in passato<br />

elogiando <strong>il</strong> governo del Pakistan perché nella diffic<strong>il</strong>e situazione attuale fa quel<br />

che può, sentendo addosso la spada dei fondamentalisti islamici. Ma ecco che l’Ambasciatrice,<br />

s<strong>il</strong>ente dopo le precedenti lettere, con cortesia, però mi fulmina. Scrive<br />

a me come parlamentare e manda per conoscenza la lettera al presidente della Camera<br />

e al ministro degli Esteri Franco Frattini. Spiega come tutto questo smembramento<br />

del ministero delle Minoranze, un posto che era stato promesso al fratello di<br />

Shabhaz Bhatti, Paul, non fosse altro che l’applicazione della «devoluzione». Non so<br />

voi, ma io ho colto una certa ironia. Poi ecco due colpi calibro 38 (metafora): «Non si<br />

richiedono né si considerano appropriati commenti o opinioni esterne che possono<br />

essere interpretati come interferenze nella politica interna del Pakistan». Poi la pallottola<br />

intinta nel veleno di cobra: «Tali tentativi sono controproducenti».<br />

Il veleno al Diavolo della Tasmania fa <strong>il</strong> solletico, anzi, meglio, gli fa crescere i<br />

capelli. Ma sono preoccupato per gli altri, per i cristiani. Sono controproducenti infatti<br />

per chi? Signora Ambasciatrice, sono a sua disposizione, sono un diavolo, ma i<br />

cristiani angeli, non se la prenda con loro…<br />

IL DIAVOLO<br />

DELLA<br />

TASMANIA<br />

DENTRO<br />

IL PALAZZO<br />

«Non si considerano appropriate<br />

interferenze nella politica interna<br />

del Pakistan». Poi la pallottola<br />

intinta nel veleno di cobra: «Tali<br />

tentativi sono controproducenti»<br />

Una protesta a Lahore, Pakistan, dopo<br />

la morte del ministro (cattolico) per le<br />

Minoranze religiose, Shahbaz Bhatti,<br />

assassinato a marzo a Islamabad<br />

| | 20 luglio 2011 | 29

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