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LA RETROMARCIA DI UN GRANDE GIORNALE<br />

Diabolico chapeau per uno scoop<br />

“fuori linea” su Tangentopoli<br />

Mio caro Malacoda, ci sono episodi indubitab<strong>il</strong>Mente favorevoli ai nostri progetti,<br />

e di cui non possiamo non gioire, ma, essendo un diavolo, mi piace sfruculiare<br />

ovunque, anche là dove, per convenienza, dovrei astenermi. Un costume<br />

curioso del giornalismo italiano è la retromarcia dei grandi giornali quando<br />

incappano in uno scoop fuori linea. La scorsa settimana la Stampa ha pubblicato<br />

due interessanti interviste. La prima, postuma, all’ambasciatore americano negli anni<br />

di Tangentopoli, Reginald Bartholomew. Il diplomatico diceva in buona sostanza<br />

che l’allora pm Tonino Di Pietro se la intendeva un po’ troppo con <strong>il</strong> console americano<br />

a M<strong>il</strong>ano, che l’uso disinvolto della carcerazione preventiva non gli piaceva,<br />

e che una destab<strong>il</strong>izzazione dell’Italia per via giudiziaria non era cosa che lasciasse<br />

tranqu<strong>il</strong>li gli alleati. La seconda, al console Peter Sembler, confermava i fatti: con Di<br />

Pietro ci vedemmo nel novembre 1991, mi disse delle indagini, che ci sarebbero stati<br />

arresti e che puntava a Craxi e alla Dc, aveva ben chiaro dove l’inchiesta l’avrebbe<br />

portato, ci vedevamo spesso, eravamo molto informati, lo feci invitare dal Diparti-<br />

mento di Stato, era un personaggio straordinario,<br />

cambiò l’Italia.<br />

Che Tangentopoli non fosse <strong>il</strong> rotolare a<br />

valle di una valanga, causata dall’accidentale<br />

arresto di un “mariuolo”, che si ingrossa<br />

strada facendo, ma <strong>il</strong> risultato dell’azione<br />

di un gruppo di magistrati che voleva<br />

“rivoltare l’Italia come un calzino”, qualcuno<br />

l’aveva già pensato. Avere la conferma che questa azione “politica” godeva del favore<br />

del console americano e di alcuni suoi amici di Washington non è storicamente<br />

secondario. Ma «alla storia non servono ultrà», avverte la Stampa, dopo aver visto <strong>il</strong><br />

cancan sollevato dalle sue interviste. L’accusa agli ultrà è fac<strong>il</strong>e: la storia non si legge<br />

come una sequela di complotti, parola magica che mette a disagio chi cerca di capire<br />

se e come e perché un console, ex consigliere m<strong>il</strong>itare, con addentellati nella Cia e<br />

nell’Fbi abbia in qualche modo favorito l’unico vero cambiamento politico ed economico<br />

italiano dopo la Seconda Guerra mondiale. Si può usare la parola interessi?<br />

Nella ricostruzione che fa di Tangentopoli quasi una necessità storica scopriamo<br />

anche che gli imprenditori, stufi di pagare i politici, si misero spontaneamente in f<strong>il</strong>a<br />

davanti alla procura di M<strong>il</strong>ano. Come se all’epoca, oltre a chi “chiedeva” non ci fosse<br />

nessuno che “offriva”. In merito, un noto avvocato di sinistra della capitale confidò<br />

un giorno a un giornalista che a Roma chiamavano i colleghi m<strong>il</strong>anesi “l’ambulanza<br />

della procura”: i pm minacciavano arresti anche tra gli imprenditori e un noto studio<br />

escogitò la teoria della concussione, dietro lauti compensi (pardon parcelle) gli avvocati<br />

portavano in barella i “concussi” terrorizzati dall’idea della galera, e i pm raccoglievano<br />

le loro “denunce”. Scopriamo anche essere noto che «Di Pietro interrogava<br />

come Tex W<strong>il</strong>ler: ma a tutti, ai primi tempi, andava bene così». Tutti? Ricordo le parole<br />

di un prete, che ci rovinarono i piani: «Un’azione che per punire i colpevoli distrugge<br />

un popolo come coscienza unitaria e come raggiunto benessere ha almeno nella<br />

sua modalità di attuazione qualcosa di ingiusto».<br />

Alla storia non servono ultrà, neanche pompieri. Scusami.<br />

Tuo affezionatissimo zio Berlicche<br />

Avere la conferma che l’azione “politica”<br />

del pool godeva del favore del console<br />

americano non è storicamente secondario.<br />

Ma «alla storia non servono ultrà» scrive la<br />

Stampa dopo aver visto <strong>il</strong> cancan sollevato<br />

NEL DETTAGLIO<br />

LE NUOVE<br />

LETTERE DI<br />

BERLICCHE<br />

| | 12 settembre 2012 | 39

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