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ti di una storia potenzialmente<br />
intrigante ma banalizzata<br />
in sede di dialoghi e<br />
svolte narrative. Rimangono<br />
buoni spunti: dalla diffic<strong>il</strong>e<br />
elaborazione del lutto,<br />
alla caratterizzazione psicologica<br />
della protagonista,<br />
la splendida Eva Green,<br />
morbosamente attaccata<br />
alla sua creatura e chiusa<br />
in una soffocante solitu-<br />
COMUNICANDO<br />
PABLO GODOY IN MOSTRA<br />
La potenza<br />
dell’immagine<br />
Preparatevi, nel 2013 si celebrerà<br />
l’anno dell’amicizia tra Italia<br />
e C<strong>il</strong>e e in vista di questo importante<br />
avvenimento sono diverse<br />
le manifestazioni culturali in via<br />
di organizzazione. Una in particolare<br />
è la mostra “Volti e angoli di<br />
Santiago del C<strong>il</strong>e”, la prima personale<br />
italiana ed europea del fotografo<br />
c<strong>il</strong>eno Pablo Godoy, orga-<br />
dine. Però: <strong>il</strong> ritmo latita, gli<br />
scenari si ripetono e sul tema<br />
c’è già stato <strong>il</strong> bellissimo<br />
Non lasciarmi, decisamente<br />
più compiuto ed efficace.<br />
visti da Simone Fortunato<br />
Il regista<br />
Bendek Fliegauf<br />
AZIONI IMPREVEDIBILI<br />
Ai Tom Sawyer<br />
dei nostri giorni<br />
di Annalena Valenti<br />
A<br />
nizzata dall’ambasciata del C<strong>il</strong>e<br />
in Italia e da Sphaerica, sotto la<br />
cura di Giuseppe Ussani d’Escobar,<br />
con <strong>il</strong> patrocinio dell’assessorato<br />
alla Cultura del Comune<br />
di Napoli. Nella splendida e<br />
suggestiva location di Castel<br />
dell’Ovo saranno esposti gli scatti<br />
in grande formato che hanno<br />
reso famoso l’artista. Napoli, infatti,<br />
vive una magica simbiosi<br />
con gli scatti di Godoy; gli angoli<br />
e gli scorci di Santiago del C<strong>il</strong>e<br />
hanno una continuità spirituale<br />
e urbana con i vicoli e le strade<br />
di Napoli. Attraverso gli scatti<br />
si può fac<strong>il</strong>mente ripercorrere<br />
la potenza e la vitalità ironica<br />
Giò, isacco, F<strong>il</strong>ippo<br />
e Patrizio, ai Tom<br />
Sawyer e Huckleberry<br />
Finn delle nostre<br />
bande paesane, in grado<br />
di compiere ciò che<br />
STILI DI VITA<br />
MAMMA<br />
OCA<br />
è infinitamente improbab<strong>il</strong>e, a Claudia,<br />
Anna, Tere e Leo, a Clara, Chiara,<br />
Meggy, ai bambini e ragazzi di questa<br />
estate, a Federico, Franky, Susi, Lalla e<br />
Giudi, alle speranze di domani, a Elena,<br />
Seba, Giacomo e Jefti, ai nuovi nati,<br />
ai nuovi inizi, alla nuova azione di cui<br />
sono capaci, a Simone, Pietro, Gloria,<br />
Marta, Giulia e Caterina, all’unicità di<br />
ognuno, all’imprevedib<strong>il</strong>ità della loro<br />
azione, all’inatteso del loro agire, a<br />
Francesco, Giovanna e Manu. Imprevedib<strong>il</strong>e,<br />
inattesa, infinitamente improbab<strong>il</strong>e.<br />
Alla responsab<strong>il</strong>ità di noi che ci<br />
crediamo. «L’educazione è <strong>il</strong> momento<br />
che decide se noi amiamo abbastanza<br />
<strong>il</strong> mondo da assumercene la responsab<strong>il</strong>ità<br />
e salvarlo così dalla rovina, che<br />
è inevitab<strong>il</strong>e senza <strong>il</strong> rinnovamento,<br />
senza l’arrivo dei giovani. Nell’educazione<br />
si decide anche se noi amiamo<br />
tanto i nostri figli da non estrometterli<br />
dal nostro mondo lasciandoli in balia<br />
di se stessi, se li amiamo tanto da<br />
non strappargli di mano la loro occasione<br />
d’intraprendere qualcosa di nuovo,<br />
qualcosa d’imprevedib<strong>il</strong>e per noi: e<br />
prepararli invece al compito di rinnovare<br />
un mondo che sarà comune a tutti».<br />
Hannah Arendt, “La crisi dell’istruzione”,<br />
in Tra passato e futuro.<br />
mammaoca.wordpress.com<br />
e amara che da sempre è essenza<br />
intrinseca del capoluogo partenopeo.<br />
Pablo Godoy è un fotografo<br />
dalla forte identità che<br />
riesce a sorprendere con immagini<br />
intense destinate a diventare<br />
icone dell’immaginario collettivo.<br />
Una piccola anticipazione:<br />
l’esposizione vedrà lo svolgimento<br />
di una narrazione per immagini,<br />
scaturita da un’originale e<br />
dirompente creatività. Godoy, attraverso<br />
<strong>il</strong> suo occhio attento, regalerà<br />
attimi di pura e profonda<br />
arte, catturando istintivamente,<br />
nel lampo di uno scatto, l’invisib<strong>il</strong>e<br />
ad occhio nudo (spaericha.net).<br />
Giovanni Parapini<br />
| | 12 settembre 2012 | 55